Stacks Image 2

Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

In questa sezione sono riportati articoli scritti tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC collaborava allegramente con LA TAMPA

LA TAMPA SCIENZA & SCEMENZA

Il Quokka, piccolo e strano marsupiale australiano che non paga la bolletta del gas


Produce il metano che consuma e, nonostante sia a rischio di estinzione, è l’animale più felice del mondo


Un esemplare di Quokka Ridens (fonte: Enciclopedia Quattroggatti)


Il quokka è una bestiola molto graziosa e molto intelligente. Anche se è innegabile una certa rassomiglianza con Rosy Bindi, gli zoologi stanno ancora discutendo se il quokka sia più bello che intelligente o viceversa.

Per molti aspetti simile al castoro, si differenzia però dall’instancabile stakanovista costruttore di dighe per la sua pigrizia e indolenza, tanto da guadagnarsi la denominazione supplementare di “castoro italico”.

Il naso e la bocca ricordano invece il koala, altro marsupiale australiano, molto più conosciuto.

Ai lettori che ci scrivono chiedendo se sia possibile tenerne uno in casa, come animaletto da compagnia, ricordiamo che il quokka è in via di estinzione, perciò i produttori di mangimi per animali non investiranno nella produzione di alimenti specifici. Per non parlare dei veterinari italiani, che non sono preparati a curarne le principali patologie. Alla Facoltà di Veterinaria, infatti, gli esami di Anatomia Comparata del Quokka, Anamnesi del Quokka nonché Esegesi dell'Analisi del Sangue e delle Urine del Quokka sono facoltativi e aggiungono pochi punti al credito formativo.

Ma perché questa specie è in via di estinzione? I motivi non sono del tutto chiari, tuttavia esistono delle ipotesi.

La prima causa di estinzione di una specie animale è quasi sempre l’uomo. Ma i quokka fanno eccezione, perché in passato fu proprio un uomo, anzi una donna, a salvarli.

Un tempo gli australiani gli davano la caccia per cucinarlo e mangiarlo, finché un giorno un cuoco proveniente da Orgosolo si stabilì a Sidney e fece assaggiare alle popolazioni locali la prelibatezza del “porceddu” sardo allo spiedo. Da allora i cacciatori disdegnarono la carne di quokka, preferendo recarsi alla più vicina trattoria italiana. Qualcuno addirittura racconta che non sia stato un cuoco, bensì una cuoca, e che proprio dalla parola italiana "cuoca" derivi il nome del nostro simpatico animale.

Eppure il numero di esemplari continua a diminuire, e secondo alcuni zoologi il motivo sono le fughe di gas. Il quokka è un animale molto attento al risparmio energetico: per riscaldarsi (e anche per usi di cucina) consuma esclusivamente metano autoprodotto.

Quando ne produce in eccesso - di solito nella stagione degli accoppiamenti - invece di disperderlo in atmosfera, dove contribuirebbe all’effetto serra, lo accumula nella sua tana, per poi utilizzarlo durante la stagione invernale. Per questa abitudine il mite animaletto è molto rispettato dai predatori, che si tengono ben lontani dalla sua tana per motivi olfattivi. Lo rispettano anche i lavoratori dell’Eni Gas & Power, e durante i lavori di trivellazione fanno attenzione a non distruggere le tane. In cambio hanno il permesso di prelevare il gas in eccesso e immetterlo poi nei grandi metanodotti. Al suo confronto lo scoiattolino scorreggione della pubblicità del Vigorsol è un dilettante.

Ma il rischio, per le bestiole, è costituito dalle esplosioni e dagli incendi. Per evitare che la specie potesse appunto estinguersi per non saper estinguere le fiamme, il WWF ha organizzato dei corsi di addestramento alla messa in sicurezza delle tane, all’evacuazione rapida in caso di incendio, fino all’utilizzo dell’estintore. Purtroppo i quokka, che sono di indole allegra e giocherellona, amano giocare con gli estintori, estinguendosi l’un l’altro…

Ma oggi tutta l’Australia si muove per salvare il quokka. La famosa e bellissima attrice australiana Katrin Gnyok è diventata testimonial di una Campagna dal nome accattivante "I’m Gnokka and I save the Quokka", grazie alla quale questi animali sono diventati di gran moda.

Tutti i bimbi australiani chiedono un quokka in regalo. Molti genitori però non sono ancora capaci di riconoscerli e oggi decine di koala, castori, gatti rognosi e ratti campagnoli vengono legati ai guardrail delle autostrade e abbandonati, proprio come succede ai cani italiani.

I quokka se la ridono sotto i baffi, guadagnandosi a pieno titolo la fama di animali più felici al mondo.

Del resto, come dare loro torto? In fondo tutti noi siamo, prima o poi, a rischio estinzione, ma non per questo rinunciamo ad acquistare LA TAMPA e a ridere allegramente leggendo i suoi articoli.

M & M & M imbeccated by Kristinen- ACC (SETTEMBRE 2014)


Un bipede in fase di estinzione


Una rara immagine di lato B di QUOKKANE

Disclaimer. Questo blog non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. Alcuni testi o immagini inserite in questo blog potrebbero essere estrapolati da internet e, pertanto, se non considerate di pubblico dominio, perlomeno accessibili a chiunque. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, siete pregati di comunicarcelo senza esitazioni all’indirizzo e-mail: info @ lastampella.it e saranno immediatamente rimossi.
Gli scritti che contengono riferimenti a persone realmente esistenti hanno il solo scopo (si spera) di far sorridere e sono frutto del vaneggiare degli autori. Se tuttavia qualcuno non gradisse un articolo o una sua parte può chiederne la rimozione all’indirizzo di cui sopra, motivando l’istanza.
Non siamo responsabili dei siti collegati tramite link, né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.
| Copyright © 2016 La Stampella | contatti | newsletter | privacy policy | sitemap |