L'eterna diatriba che vede contrapposti i conservatori della cosiddetta famiglia tradizionale da un lato, e i fautori delle moderne famiglie arcobaleno dall'altro, potrebbe essere giunta al capolinea.

Finalmente le Sentinelle in Piedi possono riposare, mentre le associazioni LGBT possono sotterrare l'ascia di guerra.

A mettere tutti d'accordo ci ha pensato, come sempre, l'Accademia dei Cinque Cereali.

La soluzione è molto semplice e coniuga la tradizione con la necessità contingenti delle famiglie moderne.

Si tratterebbe semplicemente di dichiarare chi è il marito e chi la moglie al momento del matrimonio e dell'unione civile, a prescindere dal sesso dei contraenti.

Questo metodo, non solo copre un buco normativo che penalizza in primis le famiglie arcobaleno, ma fa chiarezza anche nelle cosiddette famiglie tradizionali, dove non sempre la parte dell'uomo la fa chi è biologicamente uomo (stesso discorso per la donna).

Inoltre non vi saranno liti fra coniugi per stabilire chi debba avere la priorità come Genitore 1, fonte di malcontento laddove nessuno dei due vuole essere messo in secondo piano.

A questo punto il gioco è fatto: in caso di nascita o adozione, sarà sempre chiaro chi è il papà e chi è la mamma.

Così se la maestra fisserà un appuntamento con il padre per discutere il rendimento scolastico del figlio, potrebbe presentarsi indistintamente un uomo oppure una donna, dipende da cosa è stato pattuito al momento dell'unione o del matrimonio.

Quando il pediatra convocherà la mamma potrebbe presentarsi una biondona mozzafiato, oppure un nerboruto e peloso signore di 120 Kg.

E vissero tutti contenti e felici, senza altri litigi.

Paul Rice - ACC

Per comodità i figli, invece, dovranno essere chiamati: Primo, Secondo, Terzo, ecc.