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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

SCUOLA: SE IL FIGLIO E' SOMARO, SI INTERROGHERANNO I GENITORI

Ai tempi in cui le nonne di oggi andavano a scuola, gli insegnanti avevano praticamente pieni poteri sugli studenti: i contatti con le famiglie servivano soltanto a comunicare ai genitori (nel caso non l'avessero già capito dai votacci) l'ignoranza o i cattivi comportamenti del figlio. Lo studente, nome omen, doveva solo studiare, e a nessuno sarebbe venuto in mente di contestare il metodo di insegnamento. Ci provò Maria Montessori, ma ci volle qualche decennio perché i suoi metodi fossero presi in considerazione. Agli scolari non restava che tacere, poiché ogni parola detta sarebbe stata usata contro di loro. Alcuni insegnanti di vecchia scuola si avvalevano della pratica scolastico-medioevale dello "Ius Primae Notae", che consisteva nel mettere una nota sul registro alla prima occasione. Un po' come certi avvisi malavitosi per far capire subito chi comanda.

Quando le nonne erano mamme i tempi erano già cambiati: il famoso '68 e la riforma scolastica avevano trasformato i rapporti con la scuola e i ragazzi ostentavano una certa ribellione. Per lo studente poco studioso i genitori venivano convocati e, davanti al docente, facevano una lavata di capo ai loro figli, vergognandosi tremendamente; seguivano punizioni di vario genere una volta giunti a casa. Anche se la punizione non era l'andare a letto senza cena della generazione precedente, ma solo andare a scuola senza crostatina, era comunque un segno che il comportamento del figliolo non era approvato.

Oggi le cose sono profondamente cambiate: se l'alunno non studia e viene redarguito, se c'è una minima probabilità che perda l'anno scolastico, sono i genitori che si presentano dall'insegnante e protestano, prendono le parti del loro figliolo o, nei casi estremi, minacciano la denuncia. Perché ciò che conta ormai non è che il pargolo impari, ma che non sia mai contrariato, e che a fine anno sia promosso. Così la famiglia può andare in vacanza senza problemi, e soprattutto senza che i genitori debbano chiedersi se stanno facendo bene il loro mestiere.

I docenti, inermi contro questo malcostume sempre più dilagante, non possono fare altro che accettare la situazione alzando pagella bianca, e lasciando che siano i genitori a decidere i voti.

L'Accademia dei Cinque Cereali ha ideato un metodo per riportare la scuola al centro della cultura e la famiglia al centro dell'educazione.

Quando i genitori non si trovano d'accordo sul giudizio negativo del docente, lo studente verrà interrogato davanti ai genitori, in modo che questi possano verificare la sua scarsa preparazione.

Qualora non fossero ancora convinti della figura barbina del figlio, o se continuassero a ripetere il solito mantra degli scolari di tutti i tempi "ma a casa la sapeva...", potranno essere interrogati a loro volta. Se anche essi falliranno, la bocciatura sarà inevitabile e sacrosanta.

M&M – Marchiori & Marello – ACC


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