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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

LA MOSCA COCCHIERA IN PILLOLE


L’intelligenza non è sempre un pregio soprattutto dal punto di vista sociale: molti cervelloni sono solitari, e con difficoltà relazionali. Chi ha un quoziente intellettivo elevato non trae piacere ad avere molti amici, ma preferisce stare solo, e sovente ha difficoltà nella vita. L’Università svizzera di Losanna ha analizzato 400 manager di aziende private europee, dimostrando che essere molto intelligenti non rende leader migliori né spiana la strada a carriere folgoranti. Satoshi Kanazawa, della London School of Economics, per esempio, studiando 15mila persone dai 18 ai 28 anni, ha dimostrato che le relazioni sociali ci rendono felici, solo se abbiamo un’intelligenza nella media. Gli intelligenti vivono più in città che in campagna, perché risulta un luogo meno ostile, che permette più autosufficienza e quindi di sviluppare la propria creatività. Il libro “The Intelligence Trap” di David Robson sostiene che il QI non riesce a misurare quel che serve per diventare saggi, o scegliere sempre il meglio. Spiega che molti bimbi con un quoziente intellettivo elevato possono soffrire molto nella vita, e talvolta non raggiungere grandi obiettivi o sentirsi falliti, perché gli altri hanno aspettative troppo alte su di loro. Osserva Gioacchino Tedeschi, presidente della Società Italiana di Neurologia, e Direttore della I Clinica Neurologica e Neurofisiopatologia dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli di Napoli: “Il risultato di processi cognitivi che pianificano e selezionano le strategie, inibiscono le risposte inadatte o che interferiscono con lo scopo, regolano il comportamento e le emozioni, è garantisce un adattamento all’ambiente e alla imprevedibilità. Disse Albert Einstein: “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la vita a credersi stupido”. Da rifletterci. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Sono un solitario, e non cerco di frequentare i miei simili, ma mi accontento della compagnia delle signore mie amiche, e ne sono molto lieto”.


Cosa succede in un cervello innamorato? Si accendono e si spengono varie aree: si stabiliscono connessioni sinaptiche, e inoltre si attivano i quattro sistemi nervosi che collegano il cervello ai genitali. Prima, durante e dopo l’orgasmo viene creato un cocktail ormonale di endorfine, dopamina, ossitocina, prolattina. Il neurobiologo e sessuologo Francesco Bianchi-Demicheli, detentore della cattedra in sessuologia clinica all’Università di Ginevra, spiega l’amore in varie coniugazioni, dal desiderio degli amanti all’attaccamento tra genitori e figli, dall’affetto per gli amici all’amore romantico. Il filosofo Arthur Schopenhauer rispettava l’amore come un uragano: lo ritenne un inganno potente con Necessaria finalità della continuazione della specie. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Copulate, ogni tanto, invece di raccontarcela tanto lunga”.


La calvizie è causata da una mutazione genetica: del gene che produce la proteina Map2, che viene considerata l’architetto dei capelli, e che porta al loro diradamento e assottigliamento. Lo affermano i ricercatori della China Agricultural University di Pechino, con uno studio sui maiali pubblicato sulla rivista della Federazione delle società americane di biologia sperimentale (Faseb). I maiali sono stati scelti a causa della somiglianza biologica con gli umani, che li rende soggetti all’alopecia. Il capo della ricerca, Xiangdong Ding, ha selezionato e analizzato adulti e neonati di maiali normali e con l’alopecia, confrontandone i follicoli con quelli umani, evidenziando la comune azione della proteina Map2 nel processo degenerativo. Thoru Pederson, il ricercatore del Faseb che ha seguito la ricerca dall’inizio, l’ha definita imprevista e affascinante, pur sottolineando che una terapia genetica efficace contro la calvizie potrebbe richiedere ancora molti anni. Al momento, chi è senza capelli può sperare in alcuni promettenti test sui topi, che hanno permesso di ottenere capelli cresciuti da follicoli piliferi coltivati in laboratorio, o nella stampa in 3D di follicoli ottenuti dalle cellule di donatori realizzata da alcuni ricercatori dalla Columbia University. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Ho una folta capigliatura. Quindi non c’entro, coi maiali”.


L’ibernazione non è più fantascienza, anche in Italia. La crioconservazione è ora disponibile da vivi o da morti, anche se costosa. Polistena human cryopreservation è un’agenzia di onoranze funebri di Mirandola, Modena. È la sola referente della società russa KrioRus, che si occupa di criogenesi, e di conservare i corpi (o gli organi) ibernati. Il servizio base costa circa 36 mila dollari, per il trattamento, senza trasporto e fasi preparatorie. Gli optional sono a parte. Puoi andare vivo in Russia, o farti trasportare morto in un sarcofago su un volo diretto. Alla firma del contratto (che dura 100 anni) si versa a 3.600 dollari: seguono le rate con un piccolo interesse. Finora sono stati trattati, e conservati, 71 pazienti nella clinica del sonno eterno, di cui 5 vengono dal centro di Mirandola. Il Procedimento? Alla dichiarazione della morte legale viene ripristinata la ventilazione ai polmoni, e l’afflusso di sangue al cervello, e somministrate sostanze che evitano ischemie e danni nel tempo. Il corpo viene immerso in acqua gelida per il trasporto. All’arrivo, gli esperti monitorano la risposta del cervello ai trattamenti, e poi iniettano una soluzione crioprotettiva, per evitare il congelamento dei tessuti e degli organi. Il paziente è immerso nell’azoto liquido e portato gradualmente a -196°C. La domanda del servizio è in incremento. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Preferisco farmi cromare. E dimenticatemi per sempre!”.

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