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Quando scorro le idilliache odi vergate con perizia e ingegno, molto ben rimate e romanzate, dell’incommensurabile Stefania, sin dalla genesi mi proietto in lirica scalata sino al raggiungimento delle più alte vette del piacere intellettuale: cerebrale addirittura, ma anche fisico; direi alfine erotico. Ed è un furore carnale che, ancor prima di leggere le ultime righe, mi porta alla gioia. Poi, mi gratifica di rabbonita passione e ammansito piacere.

Il filo di scrittura che lega l’una all’altra le tessere lessicali, in un puzzle raffinato, rinvigorisce il mio animo, allieta irraggiandola di cosmico chiarore l’obnubilata mente, finanche al represso e dimenticato culmine orgasmico.

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BrunoZ

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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

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Ringrazio l'illuminato Editore per aver ospitatoil mio modesto manoscritto.

Con inusitata stima, con cerimoniosa deferenza e vividi sentimenti di stima e riconoscenza, vi cingo con ardore, infondendo a Voi, Sacra accoppiata, emozioni e affetto trasalito dalla lettura dell'apprezzatissima pubblicazione.

Con lavica stretta di mano,

BrunoZ

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*P.S.: ...perdonate non mi avvedetti della ripetizione "stima". Sostituirei con ammirazione oppure considerazione. Rammaricato mi genufletto in scuse. Brunoz

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*Ci scusiamo per la mancata rettifica, ma al momento in cui il simpatico e affezionato guest-lettore ci ha inviato l'istanza, il post era già in fase di pubblicazione.

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CIMINIERA

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Lento il mio incedere abbacinato

verso il fastidioso sole invernale.

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Nelle penombre

dell'accecante riflesso

insistente e disturbante,

immagini ectoplasmatiche

continuano a susseguirsi

elevandosi davanti ai miei occhi,

eclissandosi rapidamente

per rendere vive cime innevate,

alberi scheletrici

e spogli filari di piccoli frutti;

e una dimenticata mela

senza onore del raccolto.

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Ora una claustrale ciminiera

si erge improvvisa,

sconfortante visione che fa il paio

nel triste campo falciato e arido

di mesto colore,

ben lungi dai vividi bagliori estivi.

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Eppure, l'amo questo giorno

più di quel ieri intriso di dolore,

con l'oggi non più mi duole

che pur volando veloce

mi rallegra l'animo.

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BrunoZ il Savio

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L'ETERNO DEI GIORNI

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Udire la voce

rivedere le orme

dei passi perduti

nelle zolle di terra

ormai aride

e sentire

di essere inermi

dinnanzi al fluire

eterno dei giorni.

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Caterina Tisselli

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PARLAMENTO

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Gli abominiosi membri eretti

negl’impeccabili faldistori,

turpiloquiano babelanti nell’emiciclo:

astenici, ipoacusici, dissonanti, baruffanti.

Celere e armoniosa è l’accozzaglia,

alla mercede assenziente;

silenziosa e compiaciuta

di buon grado

s’accomiata reverente.

Assaporando la diuturna

immorale fruttuosità.

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Brunoz il Pazzo – 2012

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ARIDA STERPAGLIA

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Uno stelo di un fiore

palpita in vita

un dolce ricordo

mentre

un'arida sterpaglia

rafforza il dolore.

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Caterina Tisselli

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ARDENTE PERDENTE

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Nel tuo luccicante

profilattico griffato,

densamente unto

dalla laida epidermide,

l’oscura polvere

di deiezioni secche

dalla meninge cala,

traspira e semini

marcando traccia

e olezzo dietro te;

senza compromesso

e rimedio alcuno.

Ti avvii gongolante

alla reggia dei bottoni,

scortato da pecoroni mascherati,

danzando nella cacofonia

di flash e domande.

Sorridendo benevolo

e paziente o tracotante;

ancorché conscio

degl’istinti bruti e bestiali

che nell’inferocita massa desti.

Sinistro essere sinistro

vai, vai e vai!

Il calice ti aspetta per essere

elevato ai tuoi Mammona,

prima di auspicabile

imminente truculenta fine,

ancor per poco

impunito e senza fio.

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BrunoZ il Pazzo