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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

In questa sezione sono riportati articoli scritti tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC collaborava allegramente con LA TAMPA

DOPO IL DIVORZIO BREVE AVREMO QUELLO RAPIDO

Anticamente l’unica forma di divorzio conosciuta era il "Rapidus et ripidus": il coniuge ripudiato (di solito la moglie, poiché si divorziava dal matrimonio, ma non dal patrimonio) veniva rapidamente spinto in un ripido dirupo.

Gli americani sono stati i primi a inventare il divorzio rapido: vi sono contee in cui si litiga al mattino appena svegli e per l’ora di pranzo si è già ottenuto il divorzio. Volendo, a cena si possono celebrare nuove nozze. Al punto che la definizione ”Stati Uniti” pare derivi proprio dall’elevato numero di separazioni.

Finalmente anche in Italia si parla di divorzio breve, dopo solo quarant’anni dall’introduzione del divorzio canonico, che è lungo, complicato e costoso ancor più del matrimonio. Ma quando la proposta diventerà legge, probabilmente sarà già obsoleto, a causa della trovata geniale e rivoluzionaria, partorita dalle quote rosa dell’Accademia dei Cinque Cereali.

L’idea è quella di fare una cerimonia al contrario, con l’onere e l’onore di reinvitare tutti coloro che avevano presenziato al matrimonio, sacerdote o sindaco compresi.

Alla cerimonia di divorzio seguirebbe il pranzo (o cena) di divorzio. E sarà proprio al ristorante che si potranno discutere gli “alimenti”, un luogo sicuramente più idoneo di un’aula di tribunale. Al termine il sacerdote o il sindaco, che furono i celebranti delle nozze, si trasformeranno in decelebranti e potranno tranquillamente decelebrare l’unione. Basterà firmare un modulo precompilato e il divorzio sarà subito operativo. L’iter amministrativo-giudiziario sarà così semplice che basterà anche solo un assessore, o un impiegato dell’anagrafe, o il messo comunale o un semplice vigile urbano. Per il rito religioso, in assenza del sacerdote, sarà sufficiente un sacrista o una perpetua o una guida scout, o anche un chierichetto che abbia già compiuto quattordici anni. Insomma, chiunque, purché non sia un decerebrato, è in grado di decelebrare un matrimonio.

In questa formula la condizione essenziale è che ci siano tutti, ma proprio tutti coloro che erano stati presenti al matrimonio. Sarà sufficiente l’assenza di una sola persona per compromettere la procedura di divorzio rapido. Perciò sarà più facilmente attuabile in coppie fresche, meglio se appena tornate dalla luna di miele, poiché saranno maggiori le probabilità di radunare nuovamente tutti gli invitati.

Si consiglia perciò alle giovani coppie di non invitare al matrimonio parenti molto anziani, o malati e con già un piede nella fossa, proprio per evitare che anche un solo decesso possa compromettere il futuro divorzio rapido.

I vantaggi tuttavia saranno notevoli: ad esempio i futuri sposi, prima di confermare gli inviti, potrebbero esigere un check medico e un certificato di sana e robusta costituzione. E non chiameranno sacerdoti anziani ad officiare le nozze, e nemmeno l’ottuagenario sindaco, aprendo così la strada ai giovani preti disoccupati e ai giovani assessori di recente nomina.

Se qualcuno degli invitati dovesse opporsi, i divorziandi dovranno convincerlo della necessità del divorzio, mettendosi a litigare furiosamente alla stessa cerimonia o, più tardi, al ristorante. Se ciò non fosse sufficiente, potranno tirarsi in testa qualche piatto o, in casi estremi, esibirsi in un duello cavalleresco con gli spiedini della grigliata ancora roventi. Intanto i soliti bambini si inseguiranno tra i tavoli facendo inciampare i camerieri (che verseranno inevitabilmente il contenuto dei vassoi sulle teste dei commensali), faranno il verso alla zia grassa, cadranno vestiti nella vasca dei pesci rossi del parco e giocheranno a “Centra la scollatura della sposa” con le olive ascolane.I testimoni dello sposo-divorziando taglieranno la cravatta e passeranno a raccogliere soldi per il trasloco dei mobili e l’affitto del nuovo appartamento. Al terzo antipasto gli zii di campagna saranno già tutti ubriachi e canteranno “Rosina dammela, dammela…”. Insomma il divertimento sarà assicurato esattamente come ai matrimoni.

Kristine & Stephanie – ACC (MAGGIO 2014)


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