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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

In questa sezione sono riportati articoli scritti tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC collaborava allegramente con LA TAMPA

LA STATUA DELLA LIBERTÀ FU MANDATA NEGLI U.S.A. PER ERRORE AL POSTO DELLA TOUR EIFFEL

Per vendicarsi la Francia esporterà negli States trecentomila rotonde alla francese rendendo inutile il semaforo a cent’anni dalla sua invenzione

Nonostante siano passati centotrenta anni, i francesi non hanno ancora digerito lo scambio che i loro nonni fecero a vantaggio degli Stati Uniti. La Statua della Libertà infatti fu costruita da tecnici francesi in una località francese nota per le industrie siderurgiche: Dalminé. Alla costruzione partecipò l’ingegner Eiffel, così chiamato perché costruttore anche dell’omonima torre. La Statua fu smontata e messa nei container per essere spedita nella capitale francese, in occasione dell’esposizione mondiale del 1889. Nel frattempo, la Tour che tuttora svetta a Parigi era destinata a New York, come torretta per il bungee jumping sul fiume Hudson, con le stesse modalità. A causa forse dell’errore di un magazziniere dedito all’alcol, i due container sono stati scambiati.

È sin troppo ovvio che la Statua della Libertà dovesse essere destinata ai francesi, ideatori della Liberté, oltre che dell’Égalité e della Fraternité. A proposito di Egalité avrebbero fatto meglio a costruire due statue uguali e due torri Eiffel identiche, per evitare il problema sul nascere (ma anche in questo caso il rischio sarebbe stato di avere due Statue della Libertà negli U.S.A. e due Tour Eiffel in Francia).

Non potendo più rimediare allo scambio hanno puntato sulle potenzialità turistiche: infatti gli americani si recavano a Parigi per ammirare la loro torre e i francesi a New York per vedere la loro statua. Non a caso Parigi e New York sono tra le città più visitate al mondo.

Pare che i francesi abbiamo deciso di vendicarsi rendendo inutile il più grande brevetto americano: il semaforo. Se si sommano le contravvenzioni affibbiate agli automobilisti che non hanno osservato l’indicatore tricolore, possiamo dire che il totale supera il capitale sociale di Apple, Coca-Cola e McDonald’s messi insieme.

Con l’installazione in massa di rotonde alla francese ci saranno meno multe e meno incidenti stradali e, di conseguenza, un calo del PIL americano (Proventi Infrazioni Locali). Per non parlare di migliaia di lavavetri che si ritroveranno disoccupati.

Il primo semaforo fu installato nel 1914 a Cleveland in Ohio, ed era azionato manualmente da un “ghisa” all’interno di una cabina di comando. Solo sei anni dopo fu trasformato in semaforo automatico. Si tratta del primo esempio d’oltreoceano di macchina che ha sostituito l’uomo. Se ne deduce che per quanto un vigile urbano sia vigile, non sarà mai abbastanza vigile da mantenere il suo posto di lavoro.

E indovinate un po’ quale fu la prima città europea a dotarsi di semaforo? Bravi! Fu proprio Parigi.

Marchiori assisted by Marello & imbeccated by Kristinen- ACC (SETTEMBRE 2014)


Gli inglesi ci avevano già provato con la “Magic Roundabout” nel 1972 (una gigantesca rotatoria che ne contiene cinque più piccole), ma non erano riusciti a rifilarle agli americani perché le auto viaggiavano contromano e non hanno capito come si usano.

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