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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

In questa sezione sono riportati articoli scritti tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC collaborava allegramente con LA TAMPA

ASSEDIATI DALL’ALLEGRIA DEI PORCONI

Sblocchi stradali, sesso libero e buonumore

In questi giorni l’Italia intera sta vivendo momenti di intensa fibrillazione, a causa del malcontento generale dei cittadini che non vedono riconosciuti i propri diritti, e subiscono continui ricatti da parte dei governanti, vessazioni e multe quando esercitano quello che ritengono un sacrosanto, inalienabile esercizio libertario e liberatorio: frequentare a piacimento le operatrici del sesso.

Visto che l’Italia sta andando incontrovertibilmente a puttane, in tutti i sensi e non metaforicamente (dicono costoro), perché mai a noi viene vietato frequentare le medesime?

I pensatori francesi hanno creato il “Manifesto dei 343 bastardi: giù le mani dalla mia puttana”, in difesa delle nuove vittime del mercato del sesso: i clienti. Il governo francese sta varando una legge anti-prostituzione, ma i pensatori rivendicano i propri diritti a praticarla contestando leggi e governo. I pensatori italiani non frequentano l’ambiente, essendo impegnati a fantasticare di comunismo e di antiberlusconismo ad oltranza. Il governo italiano sta solo cercando di monetizzare a proprio favore i proventi dell’esercizio, con l’obiettivo di gestirne il business (lo stesso percorso compiuto in passato con il gioco d’azzardo: prima vietato, poi nazionalizzato a favore delle casse statali e della politica). Ma, in questa fase i politici giocano ai puristi virginei, e “puniscono” gli utenti con multe senza senso e sequestri dell’auto. Tutto questo deve finire. Gli italiani non ne possono più, e hanno detto basta!

In tutte le città d’Italia (ad esclusione del Trentino e della Valle d’Aosta, le Regioni a statuto speciale che non risentono della crisi causata dalla problematica) sono scesi in piazza comitati spontanei, nati dal passaparola sul web e nei bar. Sono presidiati i viali dove esercitano le professioniste, per evitare blocchi alla circolazione delle auto. Alla manifestazione partecipano, per solidarietà agli etero, anche gli omo, i bisex, i transgender, i viados e intrusi vari. I manifestanti li hanno accettati “obtorto collo”, ma d’altronde non li possono certo cacciare a pedate nel culo: non sarebbe né elegante né educato.

Gli utenti sono in cerca di evasione, ma anche le fornitrici apprezzano l’evasione, soprattutto fiscale. Sappiamo che i nostri legislatori sono sempre attenti a cogliere spunti dal mondo, per imporre nuove tasse. Stavolta il suggerimento arriva dal Brasile, dove in occasione dei mondiali di calcio doteranno le peripatetiche (passeggiatrici, dai tempi di Aristotele) di POS (Point of sale. Registratori di cassa. Uffa, ti devo dire sempre tutto?), per il pagamento con carte di credito. Ma qui interviene l’interesse, reciproco, di non pagare le tasse e non di essere identificati. Si “manifesta” anche per questa ragione.

È controversa la questione del pagare in natura, possibilità sostenuta dagli agricoltori ma osteggiata dalle professioniste, che non sanno più cosa farsene di zucchine, carote, banane, e consimili.

La signora Darla Almondo, Presidente di S.Q.U.I.L.L.O (Sindacato Quotazioni Unificate per l’Idoneità al Lavoro delle Lucciole Operative), ha invitato le tesserate ad offrire degustazioni gratuite della propria arte ai manifestanti, per alleviare il disagio delle lunghe ore di presidi in difesa sia dei propri diritti sia dei diritti delle prestatrici d’opera.

Alla manifestazione hanno fornito la loro solidarietà operatori e operatrici dell’industria del porno, manager cinematografici, produttori, registi e talent scout, oltre a gestori di siti e blog del settore, e libere fornitrici di sesso virtuale, sia telefonico sia tramite internet o social network. Inoltre, tutti i fabbricanti di “agevolatori sessuali” hanno improvvisato imponenti stand, o semplici bancarelle, negli snodi cruciali nei quali si è convogliata la protesta dei dimostranti.

La giornalista Mika Teladogratis, del settimanale Donna Spudorata, s’è impermalita per essere stata erroneamente scambiata per una professionista, e pertanto insidiata con lubriche profferte “amorose” da numerosi manifestanti allupati. Tuttavia, l’inconveniente è ben spiegabile dal fatto che, per calarsi meglio nella situazione, la giornalista si è agghindata con minigonna inguinale, push-up, giubbotto in pelle nera sopra l’ombelico, e tacco 17.

Gli agenti delle forze dell’ordine a un certo punto si sono tolti il casco. I manifestanti sostengono sia stato per solidarietà. Un eminente rappresentante del governo ha minimizzato, affermando che si sia trattato solo dell’ordine di un funzionario. In realtà, sotto la divisa c’è un uomo, il quale - pur non condividendo per mestiere le proteste di piazza - non può essere insensibile al richiamo della natura.

Professor Italo Miglio (DICEMBRE 2013)


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