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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

In questa sezione sono riportati articoli scritti tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC collaborava allegramente con LA TAMPA

LA MEDICINA E' UNA SCIENZA O UN’OPINIONE?

Buongiorno / buonasera (a seconda di quando leggerete questa missiva),

sono Antonio di Biella, ho 52 anni e fino a un mese fa ero impiegato in una grossa azienda tessile.

Al ritorno dalle vacanze ho scoperto che, a mia insaputa, ero stato catapultato nel mondo degli esuberi e mi sono trovato in mobilità per la chiusura della ditta.

Avendo problemi di salute gravi e irreversibili e difficoltà di deambulazione (come si dice oggi, sono diversamente camminante), ho deciso di fare domanda di invalidità civile.

Sono stato esaminato attentamente da una commissione medica che mi ha dichiarato di sana e robusta costituzione e quindi abile al lavoro, come se i miei problemi cronici fossero svaniti a stretto giro di consulto medico.

A questo punto (senza stipendio e senza possibilità di ottenere una pensione di invalidità) ho chiesto di rientrare nelle categorie di cui alla Legge 68/99, una legge che ha la finalità di promuovere l'inserimento e l’integrazione delle persone disabili nel mondo del lavoro. Altra visita medica: c’era la stessa commissione che mi aveva dichiarato sanissimo alla visita precedente.

Ebbene, voi non lo crederete, ma questa volta sono risultato portatore di tutte le possibili immaginabili patologie, rientrando, a pieno diritto, fra i lavoratori disabili in categoria protetta.

Come si spiegano questi due pareri medici, perfettamente contrari fra loro, nel giro di una sola settimana?



Caro Antonio, comprendiamo la sua perplessità. Purtroppo, non solo la medicina non è una scienza esatta, ma è la malattia stessa ad essere un concetto relativo.

Lei pensi ad una persona affetta da un banale raffreddore. Si tratta di uno stato patologico leggero e transitorio e chi ne è affetto può tranquillamente recarsi al lavoro, se questo si svolge in un ambiente chiuso e adeguatamente riscaldato. L’unico inconveniente sarà qualche starnuto qui e là, con cui il nostro malato spargerà decine di milioni di virus in un raggio di 15 metri.

Invece per uno che fa il ‘naso’ di mestiere, cioè un dipendente dell’industria dei profumi, esperto di essenze e in grado di creare nuove fragranze, il raffreddore costituisce un grosso handicap. E se poi fosse anche affetto da grave poliposi nasale (con i tentacoli che praticamente gli escono dalle narici) sarebbe, per la sua azienda, un invalido al 100%.

Ma non è tutto. Deve sapere, caro signor Antonio, che i medici non sono tutti uguali. Dopo la laurea, i neo-medici hanno la possibilità di scegliere tra due tipi di giuramento:

1 - Il giuramento di Ippocrate (un medico dell’antica Grecia, considerato il "padre" della medicina) con cui essi promettono di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di mettere sempre in prima posizione la salute e il benessere del malato.

2 - Il giuramento di Ipocritha (un economista Romano dell’antica Schola Bocconiensis, detta così per la prelibatezza della sua mensa), meno famoso, ma ugualmente accettato. I medici che prestano giuramento di Ipocritha promettono di variare di volta in volta il loro giudizio, sulla base di importanti e imprescindibili motivi economici.

Con i migliori auguri per il suo lavoro la salutiamo

Hop-là & Rice – ACC (OTTOBRE 2012)

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