Stacks Image 2

Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

In questa sezione sono riportati articoli scritti tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC collaborava allegramente con LA TAMPA

PER ERRORE DISTRUGGE VASO MING DEL XIV SEC.

PANETTIERE DISPERATO: VALEVA MILIONI MA CREDEVO SI TRATTASSE DI UNA CROSTA, ERA UN “MADE IN CHINA”

Un panettiere sessantenne di San Giusto Canavese, originario di Caserta, che qui chiameremo con il nome di fantasia Bepi Ciopadepan, aveva ereditato dal nonno materno il prezioso vaso che si tramandava da generazioni e veniva utilizzato per riporvi le scorte di lievito di birra.

Visto che il vaso era piuttosto datato, Bepi, ha deciso di sostituirlo con i più moderni contenitori porta lievito, e di utilizzare il vaso per trapiantare il basilico che teneva sul balcone.

Purtroppo a causa della forma (era fatto a forma di vaso), mettendolo in balcone, non avrebbe trovato spazio lo stendibiancheria, cosa che affliggeva parecchio la moglie del Ciopadepan, originaria di Sorrento, che qui chiameremo con il nome fittizio di Antonina Luganega, per cui il nostro panettiere canavesano ha deciso di disfarsene.

Siccome il vaso non passava nel bidone della raccolta rifiuti indifferenziati, ha deciso di farlo a pezzi, senza sapere che il vaso aveva un valore quasi inestimabile.

A scoprirlo è stato l’addetto della nettezza urbana, di origine siciliana, che qui chiameremo col nome di fantasia di Valter Pautasso, il quale vedendo i cocci ha esclamato: “Minghia!”.

A causa di questa esclamazione è nato un equivoco tra lui e l’autista dell’autopattumiera: il sospetto era che si trattasse di una porcellana dell’antica dinastia sicula dei Minghia del XV secolo, dove si producevano vasi di modesto valore economico facendo concorrenza sleale ai cinesi.

Purtroppo si sbagliava, infatti si trattava di un vaso ben più pregiato che sottoposto al controllo dei funzionari del Ministero dei Beni Culturali risultava avere un valore compreso tra i 2 e i 3 milioni di Euro (16/24 milioni di Yuan cinesi).

Accortosi dell’errore Bepi ha tentato di cambiare i cocci con un vaso intero alla banca dati delle Belle Arti (pensando che fosse semplice come cambiare spiccioli in una normale banca commerciale, ma la cosa non ha funzionato e Bepi ha capito una cosa fondamentale: chi rompe paga e i cocci sono suoi.

Freddy Marchiori & Paul Rice – ACC (FEBBRAIO 2012)


Disclaimer. Questo blog non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. Alcuni testi o immagini inserite in questo blog potrebbero essere estrapolati da internet e, pertanto, se non considerate di pubblico dominio, perlomeno accessibili a chiunque. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, siete pregati di comunicarcelo senza esitazioni all’indirizzo e-mail: info @ lastampella.it e saranno immediatamente rimossi.
Gli scritti che contengono riferimenti a persone realmente esistenti hanno il solo scopo (si spera) di far sorridere e sono frutto del vaneggiare degli autori. Se tuttavia qualcuno non gradisse un articolo o una sua parte può chiederne la rimozione all’indirizzo di cui sopra, motivando l’istanza.
Non siamo responsabili dei siti collegati tramite link, né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.
| Copyright © 2016 La Stampella | contatti | newsletter | privacy policy | sitemap |