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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

In questa sezione sono riportati articoli scritti tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC collaborava allegramente con LA TAMPA

IL CAVALIERE SOLITARIO ESISTE SOLO NELLE FAVOLE


Gent.ma Accademia,

mi chiamo Bettino Crassi, ho 42 anni e vivo ad Alpette. Chiedo scusa se approfitto di voi per esternare i miei sentimenti; lo farei con i miei amici, se solo ne avessi. Sono ammirato e commosso nel vedere questi giovani che, per il bene di tutti noi (o per il bene di tutti gli italiani), si assumono la responsabilità di andare al timone del Governo, per traghettarci fuori dalla crisi. Si pensi al povero neo Presidente del Consiglio, che, tutto solo e senza alcun aiuto né sostegno, a bordo di una Smart ha fatto la “retromarcia su Roma”, posteggiando davanti al Quirinale. Costui si è caricato sulle spalle il peso di una politica che sinora non ha saputo dare né le soluzioni né le riforme, sia istituzionali che costituzionali, di cui abbiamo tanto bisogno.

L’Italia ha bisogno di giovani così: audaci e responsabili, che sanno prendere le redini del Paese e condurlo, in totale solitudine e addirittura senza il consenso elettorale, fuori dal pantano nel quale sta sprofondando. Che emozione e che gratitudine!


Carissimo Bettino,

beato te che riesci a vedere la vita e la politica con gli occhi di un bambino. Forse di un bambino scemotto, ma con il cuore puro e innocente.

Per metterti in condizione di capire la situazione, useremo una analogia.

Prova a pensare a un film dell’orrore, come ne avrai visti tanti al cinema o in televisione. Immagina la scena più terrorizzante, nella quale la protagonista si trova sola in casa e un terribile assassino sta per colpirla nel buio, con un coltellaccio da macellaio. Lui si sta avvicinando… ecco, l’ha raggiunta… ciò che vedi è raccapricciante.

Poiché hai una certa sensibilità, non ce la fai a guardare, ti copri gli occhi con le mani e sbirci ogni tanto attraverso gli spiragli tra un dito e l’altro. La musica ovviamente è spaventosa, sul genere “Profondo Rosso”, e ti mette addosso una certa angoscia. Hai raggiunto un tale livello di empatia che tu e la vittima siete la stessa persona, e come lei ti senti solo, in balìa di un uomo psicopatico e crudele che sta per sferrarti una coltellata al cuore e … STOP!

Adesso prova a ripensare alla stessa scena, con un minimo di razionalità: in quella stanza buia la vittima e il carnefice non sono affatto soli. Con loro ci sono: il direttore scenico, l’operatore di camera, il tecnico del suono, i tecnici delle luci, eventuali aiutanti, segretari d'edizione, truccatori e ultimo, ma non ultimo in ordine di importanza, il regista.

Questa è la realtà. Chi ha progettato il film vuole che tu - tu e tutti gli spettatori, ovviamente - creda che la ragazza sia in serio pericolo di vita, perché così funziona la fiction, che è tanto più valida quanto più riesce a coinvolgerti emotivamente. Solo così sarai contento di aver pagato il biglietto o aver noleggiato il film.

A volte in politica accade qualcosa di simile: non sempre chi appare solo lo è veramente e non sempre può liberamente decidere il copione o improvvisare.

Ma soprattutto le coltellate sono finte e nessuno rischia la vita, e tantomeno la borsa.

Paul Rice e Stephanie Hop-là – ACC (FEBBRAIO 2014)


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