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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

IL TIRAGRAFFI

Fino a qualche giorno fa non ne conoscevo l'esistenza, e non ne sentivo la mancanza. Se mi avessero chiesto che cos'è un tiragraffi avrei detto una pasta per lucidare la carrozzeria dell'auto e far sparire eventuali graffi, o magari una frusta "particolare", di quelle vendute nei sex toys.

Solo quando mia figlia ha deciso di adottare un gatto ho capito di che cosa stiamo parlando. Se sei dotato di gatto, devi anche essere dotato di accessori indispensabili: cassetta con sabbia speciale, ciotole per l'acqua e il cibo, spazzola per il pelo, giochini antistress (non so se avete idea di quanto sia stressato un gatto d'appartamento) e, infine, tiragraffi.

Sappiamo tutti che il gatto ha necessità di arrampicarsi e di farsi le unghie, che crescono continuamente, come le nostre. Se non vogliamo che se le faccia sulle tende, sul mobilio o sui divani dobbiamo offrirgli un'alternativa. In pratica il tiragraffi tira il gatto al tuo mulino.

Un tempo il gatto era un animale libero, cacciatore di topi, abitatore di cortili e cantine, che solo saltuariamente frequentava la casa, di solito per dormire accanto alla stufa. Con l'urbanizzazione, è diventato un animale da compagnia, casalingo, amato e vezzeggiato dagli umani.

In un certo momento di questa trasformazione, qualcuno avrà inventato il tiragraffi. All'inizio era un semplice tronchetto alto mezzo metro e foderato di corda robusta, ma col passare del tempo si è evoluto in qualcosa di più stimolante e fantasioso: è diventato una struttura di gioco per il nostro amico felino.

Siamo sicuri che sia indispensabile? Per un gatto, magari un trovatello salvato dalla strada, essere ospitato in un luogo dove non patirà freddo e fame, e avrà anche tanto affetto dovrebbe essere già un bel risultato. Dobbiamo anche fargli la tessera per la palestra? Pare di sì.

Sul sito di Amazon troviamo decine e decine di tiragraffi, di ogni forma, dimensione e prezzo. Guarda, questo è in offerta specialissima: cioè, costa parecchio, ma è enorme, alto come il nonno carabiniere, dotato di piani, rifugi e scalette come le palafitte dell'età del bronzo. Un vero affare. Sperando che il gatto in questione non soffra di vertigini.

Lo ordiniamo e dopo pochi giorni il corriere consegna sotto casa un pacco enorme.

È così pesante che solo per spingerlo per quattro gradini fino all'ascensore mi faccio quasi uscire un'ernia. Dentro la scatola l'oggetto è tutto smontato: ci sono decine di pezzi, più le viti, la chiavetta a brugola come quelle dell'Ikea e ovviamente le istruzioni. Purtroppo queste non sono a prova di scemo come quelle dell'Ikea. Sono fatte sicuramente da un ingegnere aerospaziale per i suoi amici ingegneri aerospaziali: un solo foglio, con un micragnoso disegno, ornato da numeri e lettere. Il foglio unico si rivela esattamente come il figlio unico: capriccioso, pieno di vizi... di forma, per nulla amichevole, poco propenso a condividere le informazioni. Il disegno è confuso, si legge male e non si capisce quasi nulla.

Rimandiamo di qualche giorno il lavoro, ma infine arriva la domenica e bisogna affrontare la realtà: il tiragraffi è quella cosa che finché sta nella sua scatola tu tiracampà, girandogli intorno. Quando inizi a montarlo diventa un tiramoccoli: te li tira proprio fuori, dal profondo!

Però quando hai finito, dopo mezza giornata di lavoro e saltando il pranzo, lo guardi fiera e diventa un tiraeammira.

Sì, io e mia figlia ce la tiriamo un po': siamo state brave e ci meritiamo una fetta di tiramisu.

Nonna Abeffarda



Istruzioni per il montaggio, bestemmie comprese

Tiragraffi con calendario felino



Tiragraffi con felino sottosopra





Stephanie Gattaux

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