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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

LA GRANDE MURAGLIA CINESE FU EDIFICATA IN OCCASIONE DEL PRIMO EXPO DELLA STORIA


LA GRANDE MURAGLIA CINESE FU EDIFICATA IN OCCASIONE DEL PRIMO EXPO DELLA STORIA

I LAVORI FURONO DEFINITIVAMENTE SOSPESI PER INFILTRAZIONI MAFIOSE DEI MING-HIA, FAMIGLIA RIVALE DEI MING, I NOTI PRODUTTORI DI PORCELLANE CINESI


L’Accademia dei Cinque Cereali, grazie al ritrovamento di un antico giornale cinese stampato su carta di bambù (si tratta del famoso “Lesto del Callino”, numero MMDXCII anno del Drago Den Xion, cioè all’incirca il 207 a.C.) ha compiuto una sensazionale scoperta storica.


Pare che un paio di anni prima (circa nel 209 a.C.) la Cina si fosse aggiudicata il primo Expo della storia.


La cosa può sembrare incredibile, ma bisogna ricordare che i Cinesi sono sempre stati dei precursori, veri primatisti ante litteram. Essi avevano previsto ad esempio, con due millenni di anticipo, che i francesi avrebbero eretto la Tour Eiffel. Così, per poter vantare una antecedente costruzione altrettanto grandiosa, decisero di innalzare il muro più lungo del mondo, molto più lungo e possente di quello che sarebbe stato poi eretto a Berlino. E che non è stato finora abbattuto!


Come ogni opera per esposizione che si rispetti, anche la muraglia non serviva a una beata cippa.


Il primo Expo si sarebbe dovuto tenere nel 222 d.C., pertanto non vi è dubbio che i cantieri siano stati aperti per tempo.


Ma nel 206 a.C. scoppiò il primo caso Tangent-popoli della storia, terminato con il decadimento, in rapida successione, delle dinastie Qin e Han. Purtroppo i processi dell’epoca impiegavano tempi biblici a concludersi, pertanto solo nel 220 d.C. i lavori furono definitivamente interrotti e l’Expo rinviato a data da destinarsi.


Durante il processo, verso la fine del XIII Secolo, emersero alcune prove schiaccianti nei confronti del solito italiano (noi non manchiamo mai in questi casi) il cui nome è sconosciuto in quanto tuttora secretato, e che chiameremo con il nome di fantasia Marco Polo. Pare che questo commesso viaggiatore ante litteram si fosse recato sul posto per corrompere l’organizzatore e accaparrarsi lo stand più grande, nella posizione migliore in via della Seta.


Nei suoi pizzini era addirittura indicata l’entità della tangente corrisposta. Il Milione, versato sottobanco, pare sia finito in qualche banca mongola (la Mongolia è per la Cina ciò che per noi è la Svizzera). Pare addirittura che dagli appunti di viaggio, contenenti importi e nomi, sia stato ricavato un best seller che ebbe un discreto successo.


Finalmente, nel tempo record di 1500 anni circa, il processo si è concluso (in Cina, all’epoca vi erano 112 gradi di giudizio, e ciascun grado era suddiviso ulteriormente in due “gladini” Yin e Yang). Si è potuta così fissare la nuova data del primo Expo per il 1692, in occasione del bicentenario della scoperta di un qualche nuovo continente non precisato (all’epoca non era dato di sapere che si sarebbe trattato dell’America n.d.r.).


I lavori furono affidati a degli esperti ceramisti, i Ming, che ripresero la costruzione del muro nel 1368 e, armati di gesso, calcina e mattoni, e soprattutto di santa pazienza (poiché i mattoni Made in China erano già allora piuttosto fragili e nel complesso scadenti), per quasi tre secoli hanno lavorato imperterriti nella costruzione della Grande Muraglia.


Purtroppo gli eventi storici hanno tendenza a ripetersi nei secoli. Ma la Storia è anche una grande Maestra di Vita e ci insegna che dagli errori del passato non impariamo mai nulla.


Nella prima metà del ‘600 infatti scoppiò un nuovo caso Tangent-popoli, che, grazie all’intervento di un giudice tanto spietato quanto erudito (un certo Din-Pietrong della dinastia Minch-ian) pose fine per sempre all’idea del primo Expo della storia in Cina.


Pare che vi fossero delle irregolarità nella fornitura delle ceramiche per piastrellare il percorso pedonale, imposte dai temibili Ming-hia, famiglia rivale dei vincitori dell’appalto, noti mafiosi dell’epoca (a differenza di oggi, dove la legalità è garantita grazie alla presentazione del certificato antimafia, all’epoca il malaffare regnava incontrastato).


Si sarebbe dovuto attendere il XIX secolo per poter realizzare la prima Esposizione Universale.



M&M – Marchiori & Marello (MAGGIO 2014)

LA RISTAMPELLATA: questo articolo è stato scritto tra il 2016 e il 2018 e viene qui riproposto a grande richiesta.

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