Stacks Image 2

Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

DALL'ALLUCE VALGO ALL'INDICE GLICEMICO


Nella nostra società tutto cambia molto rapidamente.

Persino le malattie si evolvono e si modificano: assumono nomi diversi, e si curano in modi nuovi.

Prendiamo ad esempio quella deformità del piede che un tempo si chiamava comunemente 'cipolla'. La storia del nome non è del tutto chiara. Si può presumere che dipendesse dalla forma: la nocca rossastra che fuorusciva dal piede fino a deformare le scarpe assomigliava in effetti a un cipollotto di Tropea. Per di più era dolorosa, quindi faceva piangere proprio come l'omonimo ortaggio. Così, se la vicina di casa si lamentava per il dolore alla cipolla, tutti capivano al volo il suo dramma, e si prodigavano in consigli pratici: "Hai provato gli impacchi con la malva?", oppure "Mettici sopra una moneta di rame", o ancora "Vai a Porta Pila, al banco di Cichin Pantufla: ha delle scarpe così morbide che ti sentirai in paradiso". In genere, se ne lamentavano solo le donne, più colpite, forse, a causa dell'utilizzo di scarpe a punta stretta e con il tacco alto.

Oggi il disturbo si chiama "alluce valgo", si corregge chirurgicamente, e finalmente anche qualche uomo ammette di soffrirne, senza timore di essere considerato poco virile. Del resto, oggigiorno la poca virilità non solo è ammessa, ma è strenuamente difesa per legge, quindi largo all'alluce valgo per uomini e donne, purché sia conservato il pollice opponibile.

Restando in tema di dita, oggi si parla molto di "indice glicemico". Se ne parla in televisione, in mensa e al bar: mangia questo e non quest'altro perché ha un basso indice glicemico, meglio la verdura della frutta perché ha indice glicemico inferiore, e così via, di esclusione in esclusione, fino a cibarsi di farro e cicoria, conditi con qualche goccia di olio evo. Anche l'olio evo è una novità: un tempo si sprecava il fiato dicendo olio extravergine di oliva, ma oggi il risparmio energetico è sacro. Viviamo nell'Evo dell'Olio Evo, epoca in cui, per stare bene, dovremmo mangiare come i contadini del Medioevo, che a torto si lamentavano, non sapendo quanto erano fortunati a non avere tentazioni alimentari. Noi, invece, tra una filippica e l'altra del nutrizionista di turno in tv, siamo bersagliati a tutte le ore da pubblicità irresistibili di fagottini alla crema, gelati cuor di panna e svariati tipi di nutella.

Tra le nuove malattie non possiamo trascurare quelle dei bambini: dislessia, disgrafia, discalculia, malattie un tempo sconosciute, ora certificate dagli specialisti come Disturbi dell'Apprendimento. La certificazione serve per ottenere a scuola una ulteriore maestra: l'insegnante di sostegno. Del resto, non è colpa dei bambini né dei genitori, ma si tratta di veri e propri disturbi: infatti disturbano parecchio la lezione.

Quando non erano ancora state scoperte queste malattie, i bambini rompiballe erano considerati indisciplinati, disattenti o, sbrigativamente, bambini maleducati. Non si conoscevano cure: li si teneva a bada con richiami, con le note sul diario e magari con qualche ceffone ogni tanto. Oggi invece la scienza ha fatto luce su un'intera famiglia di malattie infantili, che dipendono da una patologia dominante: l'iperattività o ipercinesia infantile. Non vi fate confondere: la parola ipercinesia non ha nulla a che vedere con i cinesi, anzi, a quanto dicono i cinesi stessi, questa malattia in Cina non esiste.

Anche l'Alzheimer e la demenza senile erano sconosciute cinquant'anni fa. Le persone che superavano i settantacinque anni erano poche, e se avevano problemi di memoria e di confusione mentale si parlava di arterioscleròsi (pronunciata con l’accento sbagliato), tant'è che la forma popolare piemontese per definire i vecchi rimbambiti era appunto 'arterio'. Quella parola giustificava tutte le smemoratezze e i comportamenti strambi degli anziani, tipo riporre in frigo gli occhiali, uscire con le pantofole, nascondere i cioccolatini sotto il cuscino.

Last, but not least, e mi scuso se state leggendo mentre siete a tavola, un disturbo piuttosto comune come la diarrea, che un tempo si definiva con simpatici epiteti dialettali, diversi da regione e regione, tipo "cagotto" "cacarella" e "squarau", si è evoluto in una malattia terribile: la gastroenterite. Anche le cure sono cambiate parecchio: dagli antibiotici siamo passati ai probiotici. Come tutti sanno, anti significa contro e pro significa a favore. Si desume che i batteri che razzolano nel nostro intestino non siano tutti uguali: ne esistono di cattivi e dannosi, ma anche di buoni e utili. Storie già sentite: al tempo della sovranità FIAT lo si affermava per i meridionali, e al tempo dell'egemonia ONG lo si dice per quelli ancora più meridionali...

.

Stefania Marello - ACC



Primi casi di 'Pollice valgo',  malattia causata dallo sfrenato utilizzo dello smartphone


Piatto ricco nell'Evo dell'olio evo

Disclaimer. Questo blog non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. Alcuni testi o immagini inserite in questo blog potrebbero essere estrapolati da internet e, pertanto, se non considerate di pubblico dominio, perlomeno accessibili a chiunque. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, siete pregati di comunicarcelo senza esitazioni all’indirizzo e-mail: info @ lastampella.it e saranno immediatamente rimossi.
Gli scritti che contengono riferimenti a persone realmente esistenti hanno il solo scopo (si spera) di far sorridere e sono frutto del vaneggiare degli autori. Se tuttavia qualcuno non gradisse un articolo o una sua parte può chiederne la rimozione all’indirizzo di cui sopra, motivando l’istanza.
Non siamo responsabili dei siti collegati tramite link, né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.
| Copyright © 2016 La Stampella | contatti | newsletter | privacy policy | sitemap |