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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

In questa sezione sono riportati articoli scritti tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC collaborava allegramente con LA TAMPA

DALL’ORRORE DI STAMPA AL DELITTO DI STAMPA MAFIOSA

NELLA DIFFICOLTÀ DI CONCILIARE LIBERTÀ DI STAMPA E TUTELA DEL DIFFAMATO ANDRANNO IN CARCERE GLI EDICOLANTI E I LETTORI PAGHERANNO I DANNI

Tra emendamenti alla Camera e bocciature al Senato, la nuova legge sulla diffamazione a mezzo stampa non riesce a decollare, anzi, nemmeno a rullare qualche metro sulla pista.

Ad ogni nuova discussione si ha l’impressione di leggere una pagina tratta da “Dei Delitti e delle Pene”, tanto è scatenata la fantasia delle proposte. Ci si aspetta che, dalle sanzioni economiche da cui si era partiti, si arrivi prima o poi a reintrodurre la pena capitale, passando dalle sanzioni corporali, dall’esilio e dalla deportazione.

Nel frattempo la confusione aumenta: manette per i diffamatori? No, solo per il Direttore Responsabile della testata. Gattabuia per il Direttore Responsabile e multa per il cronista? Ma no, facciamo viceversa: multa per il Direttore e gatta semibuia per il cronista. Insomma una bella gatta da pelare, che fa pensare persino che qui gatta ci covi.

Tra voti anonimi e astenuti dichiarati, le norme attuali fanno ancora riferimento ad una legge del 1948 o forse alle Norme di Comportamento degli Strilloni di qualche Regio Decreto, molto più vecchio.

Se Gutenberg avesse immaginato ciò che la sua invenzione poteva scatenare, avrebbe inventato il gioco degli stampini, rendendo felici i bimbi, secoli prima dell’arrivo di Clementoni.

Oggi le cause in corso sono ferme in attesa di chiarimenti, mentre le cause nuove non trovano riscontro in una nuova legge, continuamente annunciata e mai realizzata, come la tela di Penelope.

È di due giorni fa la notizia del signor Lando Baù di Ivrea, che è stato accusato da un articolo, apparso sul giornale locale La Senti Quella del Canevese, di aver fatto sporcare il cane nel giardino condominiale e di non aver nemmeno raccolto le deiezioni.

Il signor Lando Baù nega il fatto, anche se ben sei condomini giurano di averlo visto. Sostiene di essere stato scambiato per un vicino di casa che gli assomiglia, ma di cani con le misure del suo (un alano 90x90 per 90 chili di peso) se ne vedono davvero pochi in tutta la provincia. Il Sig. Lando, Baù Lando per gli amici, ha querelato il Direttore Responsabile de La Senti Quella, ma per ora è tutto fermo.

Se il Direttore Responsabile non deve più essere responsabile di quanto scritto dai suoi collaboratori, e se il collaboratore che firma un articolo diffamatorio si può appellare al fatto che il Direttore lo aveva approvato, e se il Vice Direttore… insomma avete capito: siamo in un vicolo cieco.

Non dimentichiamo che la colpa di diffamazione potrebbe anche ricadere sull’edicolante, il quale, prima di vendere qualsivoglia giornale, dovrebbe averlo letto ed essersi assicurato che non contenga notizie false. Ma gli edicolanti si difendono attraverso i loro sindacati, accollando la colpa ai lettori.

“Dovrebbero essere i lettori” dice Susanna Stampusso, segretaria della ED.I.T.OR (Edicolanti Italiani Tutelatevi Orsù) “ciascuno per il giornale acquistato, a fare le indagini sulla veridicità delle notizie pubblicate. Se non lo fanno sono perseguibili in base all’articolo 4, di prossima discussione al Senato, che afferma che l’acquirente di un giornale, con l’atto stesso dell’acquisto, diventa responsabile di tutto il contenuto, pubblicità, parole crociate e annunci compresi”.

M&M - Marello & Marchiori – ACC (NOVEMBRE 2012)





AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA



Grazie agli ideogrammi è quasi impossibile dimostrare il reato di diffamazione

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