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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

IN ARRIVO I VERI AMMORTIZZATORI SOCIALI


Da anni si parla di ammortizzatori sociali, ma nessuno pare averci capito molto.


Dal punto di vista lavorativo consistono in tutte quelle misure atte al sostegno dei lavoratori che dovessero trovarsi momentaneamente in stato di disoccupazione.


A causa della crisi economica e della difficoltà a reperire materie prime, anche i prezzi degli ammortizzatori idraulici, pneumatici e a effetto magnetico hanno subito impennate imprevedibili, mettendo in difficoltà milioni di automobilisti.


L'associazione metàmeccanici di Brevigliasco, sfruttando l'altra "metà", precisamente quella socioeconomica, ha brevettato gli unici veri ammortizzatori sociali in carne ed ossa… ooops in acciaio e gomma.


Si tratterebbe di ammortizzatori come quelli comunemente in uso sugli autoveicoli, facilmente rimovibili e reinstallabili in pochi minuti su altri mezzi di trasporto.


In questo modo sarebbe possibile "spostare" da un'auto all'altra gli ammortizzatori messi a disposizione degli automobilisti economicamente in difficoltà, con notevole risparmio in termini economici.

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Paul Rice - ACC

Con questo metodo il costo degli ammortizzatori viene agevolmente ammortizzato

IL PROFESSOR MIGLIO E I SUOI

I

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Il premio vauro ridens va a

Musk Elon, basta la parola.

Con la seguente motivazione:

Nel tempo libero si è messo a produrre birra. Vende tre bottiglie da 33 cl. a 89 €uro.

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Il Vaffa della settimana va a

Sayn-Witgenstein-Berleburg Gustav con Carina, sposi, principi di Danimarca.

Con la seguente motivazione:

In considerazione che in Danimarca esiste la legge salica, che prevede che nel caso il legittimo erede non abbia un figlio maschio, la casata passi al suo parente maschio più prossimo, e non essendo in grado di generare da soli, annunciano che diverranno genitori ricorrendo alla maternità surrogata. Una brava danese fornirà il maschietto.

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L’esortazione a recarsi a defecare sulla urtica dioica va a

Gates Bill, multimiliardario, improvvisatosi salvatore del mondo.

Con la seguente motivazione:

Col nobile scopo di salvare il pianeta, e in nome della fasulla emergenza climatica, dice che nelle Nazioni ricche si dovrebbe mangiare soltanto carne sintetica al 100%.

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Il Cetriolo Plumbeo Honoris Causa va a

La Corte europea dei diritti dell’uomo.

Con la seguente motivazione:

Ha condannato l’Italia, per “trattamenti inumani e degradanti” su quattro tunisini sbarcati a Lampedusa nel 2017, e “costretti” a ritornare in aereo nella loro Tunisia.

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Il premio pane e volpe va a

Chiunque sia, al Comune di Potenza.

Con la seguente motivazione:

Il Comune, per uso amministrativo e legale, ha permesso di richiedere un certificato di nascita, di matrimonio, ma anche della propria morte. E speriamo che porti bene.

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Il premio “ma ci faccia il piacere” va a

La “Giustizia” americana.

Con la seguente motivazione:

Una giuria di San Francisco ha ordinato a Tesla di pagare quasi 3,2 milioni di dollari a un ex dipendente afroamericano, per aver “chiuso un occhio” sui comportamenti razzisti perpetrati nella fabbrica della Silicon Valley. Tesla fu prima condannata a pagare a Owen Diaz 137 milioni di dollari. Ma il Diaz ha chiesto un nuovo processo.

31 maggio / 1 - 3 giugno



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31 maggio

Giornata mondiale senza tabacco.

Certe multinazionali continuano a rimuginare.

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1° giugno

Giornata internazionale dei genitori.

Genitori? Questo vocabolo mi ricorda qualcosa...

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3 giugno

Giornata mondiale della bicicletta.

Quell’attrezzo al quale ci costringeranno i governi.

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Suntant Kathiw

…E POLVERE RITORNEREMO


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La cremazione con spargimento delle ceneri sarà presto l'unica soluzione.

Risolve i problemi di igiene, di spazio, di costi,

e anche di razzismo e intolleranza religiosa.

Ormai è risaputo:

poveri o ricchi, islamici o cristiani, illustri o sconosciuti,

influencer o sfigati, premi Nobel o ignoranti,

polvere siamo e polvere ritorneremo.

Per la gioia degli acari e dei venditori di panni Swiffer.

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(Tratto da: Così parlò la Nonna di Zarathustra)

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L'ACARO DELLE MERAVIGLIE


Sfogliando una vecchia enciclopedia mi sono imbattuta nella descrizione di una strana forma di vita.


In natura ci sono molte strane forme di vita: l'uccellino Pichetto Fratin, che passa le sue giornate a dormire nel nido, e di tanto in tanto esce e cinguetta per ricordarsi che è vivo; i Meloni Transformers, che possono assumere la forma di draghi; le cosiddette Piante-dosi, piante officinali che vanno assunte a piccole dosi; gli Zangrilli Salterini, e i piccoli pavoni della specie Brunetta, che sono costretti a fare continuamente la ruota per essere visti e non calpestati.


Ma la creatura che ho visto sull'enciclopedia si chiama Acaro delle meraviglie (nome scientifico Eriophyes sheldoni), e ho l'impressione che neppure San Francesco, se avesse avuto a disposizione un microscopio, si sarebbe fermato a parlare con lei. La mia curiosità è nata dall'associazione tra i termini acaro e meraviglie. Conoscendo la natura parassita degli acari, e il loro aspetto tutt'altro che affascinante, come dimostrano le foto al microscopio elettronico, mi sono chiesta dove siano le meraviglie.

30 micron di meraviglia

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Ho scoperto che questo acaro vive principalmente sulle piante di limone, ma può attaccare anche altre specie di agrumi.


Questa forma - piuttosto informe - di vita trova il suo habitat ideale nelle aree di coltivazione degli agrumi, e attacca principalmente le piante dei limoni.


La maggior parte delle gemme viene divorata dall'acaro, al quale non manca mai l'appetito. Quelle che sopravvivono sono comunque danneggiate dal parassita, e originano fiori che cadono precocemente, oppure producono frutti abnormi, dall'aspetto di un polpo alieno: tali frutti vengono chiamati frutti delle meraviglie.

Anche qui la meraviglia è discutibile

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Quindi la meraviglia non starebbe nell'orribile acaro, ma nel frutto geneticamente modificato prodotto dall'albero infestato. E un poco anche nel coltivatore, quando scopre la presenza di polpi gialli sulle piante di limone.


I danni sono ingenti, poiché i frutti mostruosamente deformati non possono essere commercializzati.


La lotta contro questo acaro non è sempre efficace: sia perché è ben riparato dentro le gemme, sia per la notevole capacità di moltiplicarsi: i maschi acari, nonostante l'aspetto orripilante, sono dei "tombeurs de femmes", e le acaresse sono disponibili e prolifiche.

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Stefania Marello - ACC



Con questo disegno lo zoologo ha tentato di rendere giustizia al mostro, regalandogli l'aspetto di una piccola talpa.

Ma quanto a meraviglie siamo ancora lontani.

LA FAMIGLIA PORACCIA

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La famiglia Poraccia ha speso gli ultimi eurocent, e oggi a pranzo ha mangiato panini allo spread, con contorno di cottarelli saltati (speciale pasta lavorata col mattarella) e per dessert una crostata con marmellata di costituzione.


Ma prima di iniziare ha ringraziato il Signore per averci dato un presidente che si preoccupa dei risparmi degli italiani, almeno di quei pochi che ancora riescono a risparmiare qualcosa.


Buona digestione.

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Nonna Abeffarda (MAGGIO 2018)

EVERGREY


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Il 15 ottobre mi hanno cucinato i fiori di zucca raccolti nel mio orto. E quindi, fa caldo, e non serve accendere il riscaldamento. Mi immagino i pensatori delle società fornitrici di gas metano, al lavoro per studiare degli artifici per farci pagare la stessa cifra dello scorso anno, con un adeguato aumento di almeno il 5%. P.S.: evviva le liberalizzazioni, evviva il mercato libero: è la meravigliosa più recente invenzione per far ingrassare i nuovi fornitori, e per contemporaneamente turlupinare l'utente.

x x x

Guidando lo scooter, mi sono accorto che mentalmente rivolgo un grazie a chi a bordo di un'auto segnala le proprie intenzioni con l'indicatore di direzione (freccia), o chi non mi taglia la strada nelle rotonde o rispetta lo stop quando mi vede. Tuttavia sono molte di più le occasioni di rivolgere un vaffa alla maggioranza dei prepotenti.

x x x

La Regione Piemonte stanzia 200mila Euro per la lotta contro il Cyber-bullismo. Quattro paia di scarponi taglia 46 per conferire calci in culo ci costerebbero meno.

x x x

Istat certifica l’inflazione con un apposito paniere, dal quale escono la telefonia fissa, ed il canone Rai finito in bolletta. Ma entrano avocado, mango, vini liquorosi, lavasciuga, e robot aspirapolvere. Perché crediamo ancora in queste str… anezze?

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Carlo Chievolti

COMUNICATO


La mosca cocchiera viene diffusa gratuitamente, come vi viene mostrata, senza presunzione di compiutezza: ha eventuali difetti, imperfezioni, errori di descrizione. Editore ed estensore declinano ogni responsabilità riguardo all’esattezza di tutte le descrizioni e all’autenticità degli argomenti trattati. Ed entrambi non rispondono di eventuali notizie fasulle riscontrate. Non rilasciano garanzie su argomenti regalati.


Ti ho fregato. Confessa!

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Italo Lovrecich  

GLI SCALTRI BARISTI DIVENTANO "SI GLOBAL".


Procediamo speditamente verso la globalizzazione e pareva strano che i nostri scaltri eroi non avessero ancora ideato qualcosa in proposito.


La soluzione è molto semplice e di facile realizzazione. Questa trovata permetterebbe di realizzare i loro sogni: una villa a Porto Cervo uno Yacht e un conto milionario in una banca svizzera.


Si tratterebbe, non tanto di globalizzare i prodotti da consumare nel locale, bensì di globalizzare direttamente la cassa del bar.

In pratica ogni avventore potrebbe scegliere di consumare in ogni parte del mondo, nel bar preferito o più comodo da raggiungere, e il conto verrà saldato direttamente ai nostri due scaltri incassatori.


Grazie alla moderna tecnologia, sarà possibile effettuare i pagamenti da ogni parte del globo in tempo reale.


Tuttavia, i nostri simpatici e geniali baristi, daranno anche l'opportunità di effettuare un bonifico a fine mese di quanto consumato, perché si fidano dei loro clienti (e anche dei clienti altrui).


Per i meno tecnologici sarà possibile inviare al Coffe Corner l'equivalente del consumato in francobolli in busta chiusa, un doveroso salto negli anni '70 pur di favorire 
l'economia (la loro).


Paul Rice – ACC

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I due scaltri bariti pagati e appagati

17/18/21 MAGGIO


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17maggio

Giornata mondiale contro omofobia e transfobia.

Dedichiamo un breve pensiero contro l’attuale eterofobia?

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18 maggio

Giornata mondiale del whisky.

Dedichiamo un breve pensiero ai vini italiani?

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21 maggio

Giornata internazionale

della diversità culturale, per il dialogo e lo sviluppo.

No grazie, ognuno si faccia la cultura in casa sua.

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Suntant Kathiw

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Scilinguagnoli

L'ANGOLO DELLA (S)CULTURA - COSTITUZIONE CONTRO CORRUZIONE



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COSTITUZIONE

CONTRO CORRUZIONE

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Costi quel che costi

sia costituita una Costituente:

potrà constatare se questa Costituzione

costituisca costante contrasto alla corruzione.

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Constatando il danno

si costituiscano, i corruttori,

e si costernino per l'incostituzionalità

di ciascuna circostanza di scarsa trasparenza.

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Ma, in sostanza, costoro

si scostino con costanza

dal malcostume comune,

decostruendo il nascosto

incostituzionale marciume,

nella “costellazione” di appalti

sottocosto, per tornare al contesto

della correttezza e dell'approvazione.

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Stefania Marello

L'ANGOLO DELLA (S)CULTURA - ANTICA STORIA GRECA

A cura di Manfredi Maria Miglio Marello

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ANTICA STORIA GRECA

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Sperava fosse un buon partito: parteggiava

per lo stesso partito, e la portava alle partite.

Un po' particolare, in parte, ma non tonto:

spesso s'appartava per non spartire il conto.

Nel parterre lei lo prese da parte, gli parlò

presto del parto: "Il pargolo ti appartiene",

disse "spartirai con me le spese e le pene?".

Ma egli sparì, come un proiettile sparato

dal portone, e sparito dentro il Partenone.

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Ora, ella spranga la porta e parte per Sparta:

porta il pargolo nello scomparto della sporta.

Al porto c'è un party, ma non le importa,

e sopporta il pensiero inopportuno

che al partner spaventato la riporta.

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Stefania Marello

L'ANGOLO DELLA (S)CULTURA - IL GIULLARE


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IL GIULLARE

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In un garbato reame c’era un ilare giullare,

che il suo Sovrano doveva far sbellicare.

Svolgeva il compito con gentile ardore

e tutta la guarnigione faceva gioire.

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Un bel dì, il galateo volle ignorare.

Iniziò insultando il real giardiniere.

Sottrasse dei tesori a un gioielliere.

Distrusse la carriera a un giocoliere.

Poi profanò il gineceo del Gran Sire.

Un gendarme guercio volle giudicare.

Riuscì anche a gabbare un gabelliere!

E un galeotto innocente fece giustiziare.

A un governatore il giaciglio volle ghermire.

Insultò un gentiluomo con grottesco grugnire.

E la galera a vita a un guerriero volle garantire.

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Tuttavia, un ginepraio su di lui venne a gravare.

Il gaglioffo con la malasorte volle gareggiare.

Un bel dì, tentò di ghermire un gladiatore.

Come finì la breve vita di quel giullare?

Con un gladio infisso nella giugulare.

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Italo Lovrecich

L'ANGOLO DELLA (S)CULTURA


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A cura di Manfredi Maria Miglio Marello

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Accanto a lui, lei accantonava incanti,

accontentandosi di acconti.

Il Conte e il contadino contavano...

Incontrando contorti...

I cantori scontenti...

Contenuti

Contigui

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Presuntuoso e pretestuoso, presunto prestante,

presto protestato per imperfetta prestazione.

L'ANGOLO DELLA (S)CULTURA - I FERMENTI DI FORMIA


A cura di Manfredi Maria Miglio Marello

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I FERMENTI DI FORMIA

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Da Formia, i fomentatori del fermento

furono fermati, alla fermata di Fermo.

In attesa di formal conferma di fermo

il fermento si riaffermò, e più fermo.

Conferiti quei riottosi in caserma,

e informati con la solita formula,

formulata l'accusa, il processo

fu ferale proforma, e il giudice

firmò il fermo e la condanna.

Fuori, il fermento conforme

all'evento infierì fermamente

in difforme, efferata violenza.

Sulla terraferma feriti deformi,

corpi informi, che formano una

formidabile colonna malferma, e

un infame formicolare di formiche

sul sangue fermentato degli infermi.

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Stefania Marello

L'ANGOLO DELLA (S)CULTURA - FRANCHEZZA RINFRANCANTE



A cura di Manfredi Maria Miglio Marello

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FRANCHEZZA RINFRANCANTE

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La Franca,

che ha l’anca sbilenca,

arranca ancor su per la bianca

conca; con mano adunca s’abbranca

alla pervinca, ma la manca. Indi ancheggia,

tutta scianca. Poi, stanca, si rinfranca sulla panca.

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Stefania Marello

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Insensibili insuperabili instrumentisti

insuonavano insoliti instrumenti.

In un insensibile insilenzio.

Sconsiderazioni

LE PERLE DEI PIRLA

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Signore, perdonali, perché essi sanno cosa stanno facendo.

Bepi Ciopadepan

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A giudicare dai soldi che occorrono cambierei nome in Lucraina.

Tony Luganega

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Va bene se le società commerciali mi mandano messaggi alle quattro del mattino. 

Purché l'operatore si alzi a quell'ora per farlo in diretta.

Gary Buja

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Alimentazione 2.0: Come si fa a mettere un grillo nel grill?

Pierino di Montanaro

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La mia famiglia mi ha insegnato il rispetto e l'educazione. Ma non ho imparato nulla.

John Stravolto

LE PERLE DEI PIRLA

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Ho fatto un provino per un film hard. Quando il regista mi ha visto nudo ha esclamato: 

"Questo è proprio un provino!".

Pierino di Montanaro

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Rocco Siffredi ha fatto testamento, ma non mi ha lasciato un caxxo.

Luigi Pirlandello

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E se l'invio di carri armati italiani, residuati bellici da rottamare, 

avesse lo scopo di ostacolare la guerra in favore della pace?

Al Damerini

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Una volta al museo etrusco ho ingoiato un pestello in porcellana. 

Lo avevo scambiato per una banana di Cattelan.

Gary Buja

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Li chiamano sfasciacarrozze, 

ma l’ultima carrozza che hanno demolito è stata un secolo fa.

John Stravolto

LE PERLE DEI PIRLA

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Credo sia il momento di aprire una banca centrale in Svizzera.

Pierino di Montanaro

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Non uso Paypal per gli acquisti online, 

come da tradizione anni '80 invio i francobolli in busta chiusa ad Amazon.

Gary Buja

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Sono il più grande pensatore del secondo e del terzo millennio. 

Come quantità non come qualità.

Luigi Pirlandello

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Ho accarezzato il computer per un'ora. 

Mi aveva chiesto di dimostrare che sono umano.

Al Damerini

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Al semaforo si affianca una graziosa creatura. 

La ragazza della portiera accanto.

Paul Rice

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I miei dicevano: Se non studi ti mandiamo in collegio. 

Ho studiato e sono finito al Collegio dei Geometri.

Freddy Marchiori

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Dio li fa, poi li accoppa.

Bepi Ciopadepan

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Quando una setta viene riconosciuta dallo Stato, 

diventa religione?

Tony Luganega

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In Sardegna vivono così a lungo perchè hanno il motto: 

"Nuoro ma non muoro"?

Luigi Pirlandello

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Per gli scalatori sociali la vetta più ambita è Montecitorio?

Al Damerini

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Quando un prete si arrabbia va "fuori dal seminario"?

Paul Rice

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Facciamola vedere a Putin! 

Teniamo i riscaldamenti accesi H24 a 38 gradi anche in estate!

Gary Buja

LE PERLE DEI PIRLA

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I francesi tendono a sentirsi vecchi, non come noi italiani 

che siamo felici di lavorare fino a quasi settant'anni.

Bepi Ciopadepan

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Se il problema è a livello europeo, non avrebbero fatto meglio ad alzare 

ancora un po' l'età per la pensione degli italiani che non si sarebbero lamentati?

Tony Luganega

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Se sono riusciti a beccare Matteo Messina Denaro, sarà un gioco da ragazzi arrestare Putin.

John Stravolto.

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Marconi ebbe l'idea della radio a Oropa.

Solo nel Biellese poteva trovare l'ispirazione per comunicare 

con altre persone senza doverle per forza incontrare.

Al Damerini

LE PERLE DEI PIRLA

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Negli anni '80 circolavo in moto senza casco e ho ingoiato 

ogni tipo di insetto, sono un precursore.

Pierino di Montanaro

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In Italia se una cosa funziona la aboliscono, se non funzionerà la inseriscono (non dico dove).

Al Damerini

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Non è che mia moglie si fidi di me, ha fiducia nel buon gusto delle altre donne.

Paul Rice

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In Svizzera hanno i pascoli migliori perché l’erba del Ticino è sempre più verde.

Luigi Pirlandello

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Un prete donatore di organi può sostituirli con una pianola?

Bepi Ciopadepan

LE PERLE DEI PIRLA

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L'arresto di Matteo Messina fa parte del piano per eliminare dalla circolazione il Denaro?

Bepi Ciopadepan

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A San Valentino sono andato a cena da solo, così abbiamo speso la metà.

Gary Buja

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Era dai tempi del Vietnam che non scoppiava una guerra. 

Abbiamo vissuto mezzo secolo di missioni di pace.

Tony Luganega

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Se un aereo STALLA il pilota deve urlare "Porca Vacca" 

o comunque citare animali da stalla?

Luigi Pirlandello

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Gli ho consigliato di iscriversi al club dei permalosi e si è offeso a morte.

Paul Rice

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Meglio avere grilli per la testa che nel piatto

Al Damerini

Guest

LA STAMPELLA PRESENTA: LA POETESSA DI SAN MAURO MARE - SPECCHIO DI MARE

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SPECCHIO DI MARE

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Bianche scogliere

nitide imponenti vanitose

corrose dalle onde

sospinte a tratti

dai marosi dei venti,

corone di perle

dove è sempre bello

ammirare intorno

lo splendore infinito

del mare.

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Caterina Tisselli



LA STAMPELLA PRESENTA: LA POETESSA DI SAN MAURO MARE

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SALE

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Come stelle sul mare

volano gabbiani

rughe d'inverno

dal colore di sabbia bagnata

boccheggiano su frange di spuma

sommesse ansie,

ed intorno si ode

il fragore del mare

ed il profumo del suo sale

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Caterina Tisselli

LA STAMPELLA PRESENTA: LA POETESSA DI SAN MAURO MARE - TRAMONTO MARINO


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TRAMONTO MARINO

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Il giorno s'arancia al tramonto

sulla cortina di rena

lambita ed erosa

dalla spuma marina.

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Caterina Tisselli



SOSPIRO



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Non posso sentirti o vederti,

né toccarti; ma sei in me.

Ricordi indistruttibili albergano

in ogni centimetro del mio essere,

in ogni riflesso dei miei occhi,

nel sentore di primavera

o nel freddo dell'inverno.

O in una goccia di pioggia,

quella che scorreva sul vetro,

appannato dai nostri respiri.

Tutto evoca il palpitare

di quegli attimi indelebili,

scolpiti nel cuore, nell'anima.

Il passare del tempo

non affievolisce il dolore,

ma il ricordo è ancora dolore.

Così il fruscìo quieto

dei tuoi passi nudi

su quella moquette,

e la tua silhouette,

mi infiammano come allora,

e il duro lamento

della mia essenza

mi lascia senza fiato.

Sospiro.

E nella visione

ti giri sorridendo,

e te ne vai sul vento,

e ti perdi nel crepuscolo.

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BrunoZ il Savio

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LA STAMPELLA PRESENTA: LA POETESSA DI SAN MAURO MARE - SCHEGGE DI MARE

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SCHEGGE DI MARE

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Nelle burrasche

conchiglie

regalano mute speranze

alle dune stanche,

e la sofferenza

scaglia nel sale del mare

ricordi sopra scogli

che si assopiscono

trafitti da schegge

di schiume amare.

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Caterina Tisselli



LA STAMPELLA PRESENTA: LA POETESSA DI SAN MAURO MARE - L'ONDA


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L'ONDA

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L'onda non aspetta sulla riva

possiede la stessa luce della luna

in una notte priva di stelle

ci saranno tempeste

e moriranno conchiglie

per lasciare sotto l'onda

nuove impronte di mare.

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Caterina Tisselli



IL SANTO DEL GIORNO: ITALO


Riproponiamo, in versione completa, un brano “lost in transalation” apparso

sul numero 2382 del 2 gennaio 2014 (non importa se è un altro giorno)

Martire quasi sconosciuto, forse ancor più di Sant’Ignoto da Chialé

e di Sant’Omino Anonimus

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Fonti apocrife affermano sia vissuto nell’Italia centrale, e sia stato vittima delle persecuzioni contro i cristiani ai tempi di Diocleziano.


Secondo altre fonti storiche, ritenute più attendibili, per sfuggire alle persecuzioni religiose potrebbe essere emigrato nel Nordovest italico, dove presto divenne Re e capostipite della stirpe degli Itali.


Gli Itali erano un popolo pacifico, di agricoltori e allevatori, della “Piana Pedemontis”, un territorio compreso tra Augusta Taurinorum (l’attuale Torino), la Rocca di Verrua, e il guado della Dora Baltea. A testimonianza dell’evento, gli esperti citano alcuni dipinti scoperti e conservati nella “Torraccia”, detta attualmente “Torrazza”, un’antica costruzione tardo-romanica che sovrasta quel territorio.


Le leggende e la storiografia concordano nell’indicare Re Italo come sovrano buono e generoso, e ne lodano la saggezza nel promulgare le leggi, e nell’amministrare il territorio sotto il suo dominio.


Fu reggente, ma uomo sobrio e morigerato, dotato di infinita pazienza e tolleranza, ma ebbe scarso amore per il lavoro: il suo motto era “Labora, sed non ora”. E aveva un’inveterata passione per le bevande derivate dalla vite, pianta sacra già presso i romani. Un affresco del pittore rinascimentale Beato Stordito Angelico lo ritrae con un cilicio in una mano e un bicchiere nell’altra, nell’atto di bere e fingere di fustigarsi.


Sono stati rinvenuti manoscritti, attribuibili a Eufurbone da Rondissone, che riferiscono l’assalto al suo reame da parte delle milizie dei Prodi. Costoro erano barbari guerrieri sinistri, adoratori dei falsi dei e mangiatori di bambini, che lo depredarono dei suoi averi, bruciarono le sue proprietà, uccisero barbaramente le sue mogli e i suoi figli, e anche i suoi servi, i suoi cavalli e i suoi cani. Fu torturato a lungo: lo legarono a un palo, gli spruzzarono sul volto bucce fresche di mandarino, intanto che la marmaglia cantava a squarciagola “Pulchra ave, Pulchra ave, Pulchra ave ave ave ave” (dal latino, Pulchra = Bella, Ave = Ciao), un canto blasfemo dell’epoca Tarocca.


Ma Italo non abiurò il suo credo, rifiutò di convertirsi alla religione sinistrica, e per questo venne trucidato senza pietà. Vero martire.


Da lui Aristotele fece derivare il nome Italia.


Deh, lettore, ritieniti onorato da cotanti nobili natali.


In seguito, Italo e Italia sono diventati nomi patriottici, e hanno avuto alterne fortune, a seconda dei periodi storici attraversati dalla nostra martoriata Nazione.


Si sono gloriati di questo nobile no- me gli scrittori Italo Svevo e Italo Calvino, e l’aviatore Italo Balbo.


E lo sfoggia con orgoglio Italo Miglio, Professore Chiarissimo del Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino. E gli storiografi moderni sono indecisi, se giudicare favorevolmente o negativamente l’abbinamento tra il suo nome e un mezzo di trasporto su rotaie definito lussuoso: la modernità mal si abbina alla santità.


Il culto del Santo è molto diffuso nel Basso Canavese, in virtù dei numerosi miracoli a lui attribuiti. Si crede sia stato Sant’Italo, per esempio, a trasformare tutto il vino in acqua, durante un pranzo di nozze al ristorante Regina di Murisengo. Riferendosi all’episodio, i cronisti scrissero molti articoli, sbalorditi dal fatto che la miracolosa trasformazione evitò ai commensali, nel viaggio di ritorno, le multe, i sequestri dell’auto, e le denunce, a causa del superamento del tasso alcolico consentito.


Si tramanda inoltre la credenza che questo sant’uomo abbia ammansito infinite generazioni di ratti campagnoli, e che sia addirittura riuscito - ma qui si sconfina nella leggenda - a guarire un bambino Rom, malato di cleptomania per imposizione etnica e generatoriale.


In qualità di Santo protettore dello scrivere corretto, dell’ortografia, e della punteggiatura, Sant’ Italo dovrebbe essere invocato dagli scolari italiani, quando devono svolgere i temi. Una speranza vana.


Si ritiene sia anche utile invocarlo nelle manovre per parcheggiare l’auto. Le donne, che sovente sono notoriamente imbranate alla guida, hanno inventato una preghierina-formula, da ripetersi tra un colpo di frizione e uno di acceleratore: “Sant’Italo, signore del motore, aiutami a parcheggiare senza errore”.


Il Santo viene festeggiato il 19 agosto, anniversario della sconfitta dei Prodi nella famosa battaglia di Castelrufus, l’attuale Castelrosso.


Pare che nelle lande ormai desolate, dove un tempo sorgeva un superbo reame, esista un suo oscuro discendente, esperto in sublimato di cazzeggio...

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Stefania Marello e Italo Lovrecich (GENNAIO 2014)

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AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO


La prestigiosa fanzine settimanale “La mosca cocchiera” avrebbe pagato quattro miliardi di dollari torrazzesi di riscatto, per ottenere la liberazione del suo inviato nel Canavese Carlo Chievolti, rapito a Quincinetto dalle milizie sinistre, e tenuto in ostaggio in condizioni terribili per 152 giorni insieme al suo compagno di prigionia, il collega Alain Fabiòch.


Lo afferma la prestigiosa rivista canavesana La Santerella del Canavese, che cita come fonte il mediatore, Taite Lebale, membro del Consiglio Nazionale per la Liberazione dei Cronisti Eporediesi, che è una delle sigle dell’opposizione anti-CNC (Comitato Nocciolini di Chivasso).


L’ambasciata canavesana a Saluggia avrebbe negato il pagamento di un riscatto.


Nessun commento, invece, da parte della Stufarnesina di Castellamonte.


Eppure, il signor Lebale avrebbe raccontato di essere stato in contatto quasi quotidiano con i ribelli, facendo da portavoce alla morosa del Chievolti, e anche ai funzionari del Protettorato Statunitense di Torrazza Piemonte.


Ha spiegato che sin dall’inizio i proprietari della fanzine, in sintonia col Comitato di redazione, volevano liberare entrambi gli ostaggi, e che i negoziati sarebbero continuati per più di tre mesi in cui, su pressione dei Conti di Caluso e del Principato di Verolengo, avrebbero cercato di far ridurre l’entità del riscatto. Ma qui si sconfinerebbe nell’accusa di spilorceria.


Nel frattempo, la salute del Chievolti peggiorava, a causa delle condizioni inumane della prigionia e per l’aggravarsi della sua annosa allergia ai comunisti.


Lebale ha poi specificato di non aver ricevuto alcuna somma di denaro per la sua intermediazione. Avrebbe tuttavia chiesto e ottenuto dall’Ambasciata canavesana a Saluggia una Seat Marbella primo modello, del 1986, color teal, pluriproprietario ma ben tenuta, e un lasciapassare che lo autorizza a circolare senza ostacoli nella zona della Dora Baltea.


La signora Lassakafasa Lapadamanka, portavoce della fanzine, ha negato che la famiglia Lovrecich abbia pagato alcun riscatto, sostenendo che il Chievolti si sia liberato da solo, scavando un cunicolo con le mani, e sbucando all’altezza dello svincolo di Scarmagno, dove sarebbe stato avvistato da un autotrasportatore di Genepy, proveniente da Issogne (Aosta).

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Italo Miglio with Stefania Marello (GENNAIO 2014)

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LA TAMPA

si associa alle felicitazioni per il ritorno del giornalista in famiglia e al suo lavoro, ma si dissocia dal sottoscrivere la credibilità di qualsiasi notizia contenuta in questo comunicato.

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AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

POTERI FORTI: A COSA SERVONO

MA SOPRATTUTTO: ESISTONO DAVVERO?

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Da sempre si parla di poteri forti, quelli sopra lo Stato e sopra le mafie, i poteri che sono in grado di condizionare economia e politica. Ma nessuno sa chi siano e neppure li ha mai incontrati di persona (e se anche li avesse incontrati non avrebbe avuto la possibilità di raccontarlo).


Noi ci siamo recati al raduno annuale dei Poteri Forti, che si tiene ogni nove mesi a Torrazza Piemonte, e li abbiamo intervistati.


Naturalmente i Poteri Forti viaggiano sotto falso nome e sotto il falso acronimo di ACC, che starebbe per Anonima Poteri Forti.


Chiediamo al diversamente capellone, Al Damerini, uno che la vede lunga e a volte anche larga, come condizionano l'economia italiana, europea e, forse, mondiale: “In effetti quando si parla di forza si pensa a un'energia a forte impatto, invece nel nostro caso è vero l'esatto contrario. Ad esempio: acquisto un paio si scarpe? Automaticamente l'industria calzaturiera ha un'impennata in borsa. Il crollo economico del 2008? Quattro di noi erano a letto con l'influenza, perciò non siamo andati a fare spese per una settimana e il mercato mondiale ha avuto una contrazione repentina e imprevedibile. Noi in realtà non facciamo nulla e neppure sappiamo perché l'economia e la politica italiana ruotino intorno a noi.


Ricordo quando, in occasione del nostro XCVII raduno a Milano, al bar abbiamo ordinato un aperitivo della casa e, dopo sole poche ore, lo spritz era diventato il simbolo dell'aperitivo in tutta Italia.


Dal nostro punto di vista è una vera persecuzione; da ragazzino mi hanno regalato un piumino e il weekend successivo è nata la moda dei paninari, e con essa il Drive In, le televisioni private e le compagnie pubblicitarie che hanno dato lavoro a migliaia di italiani...”


Abbiamo intervistato lo strano personaggio mascherato, noto solo con il nick di Stephanik, che vediamo all’estrema destra della foto, per metà omino Michelin e per metà Gabibbo.


Stephanik è uno dei poteri più forti a dispetto della statura, costretto a nascondere la sua vera identità, per non essere riconosciuto dalle mafie di tutto il pianeta.


“Ero un potere forte sin da bambin, quando, affett da raffreddore da fieno – evitiamo le finali delle parole che potrebbero identificarne il sesso, per motivi di segretezza – nei mesi di maggio e giugno usavo un numero esagerato di fazzoletti. Poiché, al tempo della mia infanzia, i fazzoletti erano di stoffa e non si buttavano via, l’impatto sulla produzione e vendita di detersivo e sul consumo di acqua era così pesante da scatenare vere e proprie guerre tra multinazionali come la Henkel e la Procter&Gamble, e causare conflitti tra le cosche mafiose per gli appalti pubblici e privati nella gestione degli acquedotti.


Il mese scorso sono andat al ristorante e ho ordinato un riso all’inglese; ebbene, il giorno dopo la stampa britannica ha annunciato che la Regina Elisabetta era stata colpita da gastroenterite e per qualche giorno sarebbe stata nutrita solo a riso in bianco di provenienza italiana.


Come dice Al Damerini, oggi dobbiamo fare attenzione ad ogni movimento, poiché qualunque nostra piccola o grande scelta condiziona il pianeta. Basti pensare a come si trasforma Torrazza Piemonte, da ridente cittadina a città blindata, per tutta la durata dei nostri raduni.”


Dice Suntant Fort, alias Bandolero Scalzo, alias Professor Miglio, come lo chiamano a Torrazza (sua città pasquale, essendo nato altrove): “Ricordo quando, qualche anno or sono, presi il treno locale delle 7,10 per Chivasso e mi lamentai del ritardo di 2,4 secondi netti e il giorno dopo fu progettato Italo, il treno ad alta velocità con tutti i confort, che fra Milano e Torino ferma solo a Torrazza e Chivasso”.


Aggiunge poi: “Sono un grande appassionato di motociclismo, ma un giorno, così, per vedere com'era, ho guardato la Formula 1. Ebbene, ora stanno costruendo una pista per il Gran Premio del Piemonte proprio a Torrazza” (cfr. La Tampa n° 2236 del 16 febbraio).


I due rimanenti Poteri Forti al centro della foto, Corniluk e Francotto (forma contratta di Frank Oats, che, secondo la leggenda, potrebbe essere il suo vero nome) non hanno voluto esprimersi, per timore di violente ritorsioni.


A tutti loro vorremmo fare tantissime domande, sulle loro abitudini e preferenze, che ci potrebbero rivelare scenari di un futuro oggi imprevedibile. Ma ci limitiamo a questa:


“Ragazzi, qual è il vostro gusto preferito in fatto di gelati al pistacchio?”.

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A cura dell’IPF – Intervistatori Poteri Forti (APRILE 2013)

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AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

PER ERRORE ARTIGIANO EDILE COMPRA UNA BANCA E DIVENTA MILIARDARIO


CREDEVA DI ACQUISTARE IL SOLO EDIFICIO, SI PRESENTA ALL’ASTA E LA VINCE, ESSENDO L’UNICO OFFERENTE

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A volte la sorte gioca simpatici scherzi e in questo caso, se il nome lo ha certamente aiutato, il cognome è stato senza dubbio determinante a fornire necessarie credenziali.


Fortunato Montepaschi, artigiano edile di origini toscane, dopo anni e anni, quasi decenni di duro lavoro era riuscito a metter da parte il denaro necessario per acquistare immobili da ristrutturare per poi lottizzarli ricavandone minialloggi e uffici da rivendere.


Un normalissimo investimento per ditte del settore edile più o meno intraprendenti.


Avendo sentito dell’imminente vendita di una piccola banca, la Cassetta di Risparmio di Livorno Ferraris (si tratta di una banca di pochi metri quadrati a conduzione agricol-famigliare) appartenente però alla nota multinazionale Banca Po-Polare di Oslo, ha deciso di partecipare all’asta convinto di acquistarne solo la nuda proprietà, insomma, i muri nudi e crudi.


Il Sig. Fortunato ha formalizzato la sua offerta calcolando il costo al metro quadro in base al normale valore di mercato e, essendo l’unico offerente, si è aggiudicato l’asta.


Con grande sorpresa si è accorto solo alla firma del contratto che non si trattava di un immobile, ma il lotto in oggetto comprendeva la banca vera e propria impiegati inclusi (per via di un vecchio accordo di origine feudale tramandato nei secoli).


Ma non è tutto. Grazie a una particolare e strana combinazione di quote societarie, azioni e compartecipazioni (fenomeno altrimenti noto come “scatole cinesi” n.d.r.) il Sig. Montepaschi possiede il quasi totale controllo sul gruppo bancario norvegese del valore stimato di qualche miliardo di euro, centesimo più, centesimo meno.


L’unico rammarico è quello di non poter dare alla banca il proprio nome, essendo esso precedentemente registrato da parte di un’altra banca della quale non è stato reso noto il nome.

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Freddy Marchiori & Paul Rice – ACC (MARZO 2012)



Un salvadanaio Luigino XX sec.

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AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

UN PO’ DI CULTURA


Gent.ma Accademia,


sono Giusto da San Giusto e la scorsa settimana mi sono recato alla Locanda del Giorgione a Vallo di Caluso, con Teodoro da San Teodoro, un amico giunto qui dalla isolata, isolare e assolata Sardegna.


Nella locanda ho notato il cartello (del quale allego la foto) indicante la toilette con la curiosa scritta "CULTUS".


In un primo tempo credevo si trattasse di una scritta in antica lingua sarda, ma il mio amico Teodoro ha assicurato che non è così.


Potete per favore dirmi il collegamento tra il cultus e la toilette?


Al ritorno ho mancato una precedenza all'incrocio e un automobilista mi ha detto: "VAFFANCULTUS", cosa significa?


Con i giusti saluti

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Giusto da San Giusto


Caro Giusto, come sicuramente saprai Cultus è una parola latina, traducibile in italiano con Culto.


Tutti noi usiamo questa parola per indicare venerazione per qualcosa (culto del cibo, culto del bello ecc.) oppure intendiamo l’insieme dei riti di una religione.


Ma tu ti chiedi, giustamente, perché in quella locanda la parola è stata associata alla toilette.


Ed è qui che intervengono i linguisti dell’Accademia.


Esistono due spiegazioni.


La prima è anche la più semplice.


Cultus potrebbe essere la contrazione di cul tuus (tuus = tuo, in latino), dall’ovvio significato di parte del tuo corpo che, in un locale pubblico, scopri soltanto quando vai in bagno.


La seconda spiegazione è decisamente più ardita ed elaborata.


La parola cultus, associata alla toilette dei luoghi pubblici, potrebbe derivare, pensa un po’, da cul-de-sac, espressione tardo francese che significa strada senza uscita. Alcuni dialetti provenzali hanno storpiato la parola in cul-tu-sacc, da cui è derivata successivamente la forma contratta cul-tus.


Se ci pensi bene, i servizi dei locali pubblici sono situati quasi sempre in fondo ad un corridoio o nell’angolo estremo del locale o ancora in fondo ad un cortile. Prova a farci caso: quando entri non c’è uscita, se non da una stretta finestrella, troppo piccola per far passare chiunque.


Una volta espletate le tue funzioni, se vuoi uscire devi riaprire la porta da cui sei entrato, ma di solito c’è poco spazio: ti tiri la porta in faccia e devi fare acrobazie, tra il water o la turca, la porta e il muro. Un vero incubo, un vero cul-de-sac, che ti fa dire, a volte, vaffancul-de-sac.


Un’altra imbarazzante situazione è quando la serratura, che hai voluto chiudere a doppia mandata per motivi di privacy, si blocca e tu cominci a innervosirti, a picchiare contro la porta, gridando


-Aiuto!- e poi - Vaffancul-de-sac! - a cui aggiungi magari -Sac-de-m..d! – e avanti così, per dare più enfasi, finché qualcuno non ti sente, chiama il gestore, che ti spiega come girare la chiave.


Alla fine esci, ma ci fai sempre una figure-de-emme, per dirla con un’altra curiosa espressione tardo-provenzale.


Potrebbero esserci altri significati, ma qui lasciamo alla fantasia dei lettori e alle loro esperienze di viaggio, poiché, come dice il motto latino, “Quo vadis, cultus qui trovis”, cioè dovunque tu vada trovi cultura.

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Stephanie Hop-là – Paul Rice e gli esperti dell’Accademia dei Cinque Cereali (SETTEMBRE 2012)

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AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

CALCIO AMICHEVOLE

IL PROSSIMO ALLENATORE DELLA NAZIONALE POTREBBE ESSERE QUELLO DEL NICHELINO CALCIO


Negli ultimi anni l'Italia negli incontri amichevoli vince sempre. Abbiamo battuto agevolmente persino l'Olanda, che è squadra di tutto rispetto.


Siamo saldi al primo posto della classifica mondiale FIFA FRIENDLY (sigla che significa “paura amichevole”, come quando si faceva ‘cucù… bau’ all’amico di scuola materna) con ben novanta punti di distacco su Germania e Brasile. Probabilmente proprio da questo punteggio nasce il detto “La FIFA fa novanta”.


A breve potrebbero essere organizzati i campionati mondiali ed europei delle amichevoli, con nuovi trofei come la Coppa del Nonno e la Champions Sumà, dove punteremo a conquistare entrambi i titoli a piè pari.


La certezza di vincere sarà praticamente assoluta, tanto che, secondo alcune indiscrezioni, per risparmiare si potrebbe sostituire l’attuale allenatore con il Mister della Nichelino Calcio.


Subito dopo il cambio di ragione sociale della FIGC, questa, potrebbe sottoporgli un ben più vantaggioso contratto Co.Co.Co. (Come? Cosa? Corbezzoli!) per le sole partite ufficiali.


La FIGC, con ogni probabilità, assumerà un allenatore low cost con contratto in NERO (Niente Euro Rosicate Operatori) a un allenatore proveniente dalle serie minori. Pare stia valutando tra una rosa di allenatori da scegliere fra il C.T. del Piossasco Calcio, l’allenatore dei Pulcini del Bacigalupo e il Mister della Società Calcistica Pinerolo. Sempre nell’ottica dell’economia le mamme e le nonne dei calciatori, dopo le partite, potrebbero occuparsi di lavare le divise in casa.


Se l’esperimento dovesse funzionare, si passerebbe direttamente al piano B: Balotelli, Bonucci, Bertolacci, Bonaventura, Bortolasi eccetera, praticamente tutti i calciatori i cui nomi iniziano con la B, potrebbero essere sostituiti dai loro omologhi di Collegno, Orbassano, Grugliasco e Volpiano, con notevole risparmio anche per la Federazione Italiano Giuoco Calcio.

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Freddy Marchiori & Paul Rice – ACC (NOVEMBRE 2017)

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AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

NON È IL PETROLIO A MANDARE AVANTI IL MONDO, MA L’ALCOOL

CARBURANTI SVENDUTI A PREZZI RIBASSATI: SI TRATTA DI CONCORRENZA SLEALE ALLE BIRRERIE?

PRESTO SARÀ FONDATA UN’ASSOCIAZIONE PER COMBATTERE L’ANALCOLISMO

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Non tutto è oro quello che luccica, è risaputo, ma e altrettanto vero che non tutto è carburante ciò che “carbura”, come una buona birra belga, o un whisky doppio malto.


Lo sanno bene i gestori delle birrerie, dei pub e dei locali notturni di tutta Italia che, già messi a dura prova dal nuovo Codice della Strada con normative sempre più restrittive nei confronti dei bevitori, per non parlare del divieto di fumo, ora si trovano a fare i conti con i petrolieri, i quali praticano sconti nei weekend o negli orari di chiusura delle stazioni di servizio.


Il risultato di questa campagna a favore dei carburanti è deleterio per gli operanti nel settore “divertimento”, migliaia di giovani vengono incentivati a spendere i pochi soldi di cui dispongono presso il distributore automatico, preferendo passare la serata in coda per il proprio turno, invece che seduti a un tavolino a fare il “pieno” di birra.


Molti pub hanno già chiuso e molti lo faranno nei prossimi mesi, purtroppo ogni giovane beve al massimo una sola birretta, o un solo superalcolico (spesso diluiti in cola o succo di frutta) per paura di vedersi ritirare la patente di guida.


La soluzione di fabbricare bicchieri da due litri sarebbe solo un palliativo che non risolverebbe il problema, è necessaria una riforma a favore degli alcolici, spiega Sem Collassati, presidente dell’A.I.S.S. (Associazione Italiana Sommelier Scoppiati).


Ricordiamo, a titolo esemplificativo, solo alcuni danni che l’analcolismo provoca all’economia italiana:

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- Azzerati i casi di coma etilico: aumento della disoccupazione per paramedici e per medici (i primi a farne le spese sono i neolaureati);

- Meno incidenti stradali significa meno lavoro per carrozzieri e venditori di auto (questi ultimi già provati dalla crisi);

- Riduzione di forniture ai locali uguale riduzione di lavoro per grossisti e per camionisti i quali, per uno strano effetto collaterale delle leggi dell’economia, curiosamente risparmiano il carburante nella stessa misura in cui viene venduto ai giovani, pareggiando così i litri venduti, ma riducendo i posti di lavoro.

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L’elenco potrebbe proseguire, non è il caso di menzionare il calo di vendite di attrezzature ortopediche, corone, fiori, e crisi del settore riabilitativo, ma è già sufficiente a dare un’idea di come l’indotto del divertimento ad alto tasso alcolico abbia un raggio d’azione così ampio da condizionare l’intera economia italiana.

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Freddy Marchiori & Paul Rice – ACC (SETTEMBRE 2012)


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AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

T.O.R.S.O.L.I.: UNA TASSA TASSATIVA MA SALUTARE


Nel corso del 2014, oltre alla TIA, alla TARES, alla TARSU e alla TRISU avremo anche la TORSOLI che non è, a dispetto del nome, una nuova tassa sui rifiuti organici e non c’entra affatto con la raccolta differenziata.


Chi la pagherà, e perché?


La T.O.R.S.O.L.I., cioè la Tassa sull’Obesità Resistente e la Sedentarietà Obiettivamente Limitante dell’Infanzia, è una tassa che pagheranno i genitori dei bambini in sovrappeso, da quelli grassottelli a quelli decisamente ciccioni.


Visti gli allarmi lanciati periodicamente dall’OMS sull’aumento dell’obesità infantile e sui rischi che essa comporta per la salute anche in età adulta, e visto il bisogno di denaro per le casse dello Stato, la Presidenza del Consiglio ha deciso di prendere due piccioni con una fava: bambini più snelli, e quindi più sani, e maggior afflusso di denaro al Fisco.


Quando sarà entrata in vigore la nuova tassa, ogni genitore dovrà portare i propri figli una volta al mese agli ambulatori di zona, per la pesata mensile.


Il dato verrà inviato direttamente all’Agenzia delle Entrate, che provvederà a compilare e spedire i modelli per il pagamento della TORSOLI.


La campagna pubblicitaria è già partita, con locandine che espongono in primo piano un piatto di torsoli di mela, con sotto la scritta: “Una mela al giorno leva la TORSOLI di torno”; le troverai presto sui mezzi pubblici, nelle mense, al supermercato, nelle ASL...


I genitori dei bambini inappetenti hanno lanciato grida di giubilo: non dovranno pagare la TORSOLI.


Finalmente non andranno più a scocciare il pediatra per avere vitamine, integratori della dieta e sciroppi che stimolano l’appetito, e forse smetteranno anche quel teatrino indegno, nel quale si esibivano al momento dei pasti, con la speranza di far ingurgitare qualche cucchiaiata di pappa al loro marmocchio riottoso.


E smetteranno di angosciarsi al momento di pesarlo, anzi, si rallegreranno se non sarà cresciuto nemmeno di un etto.


Al contrario, mamme e papà di bambini con tendenza alla pinguedine sono già sul piede di guerra. I soliti medici autorevoli che compaiono sempre in televisione, il dottor Veronesi e il Professor Garattini, l’uno che ha ormai i ciuffi di cicoria che spuntano dalle orecchie e l’altro con l’immancabile dolcevita bianco sotto la giacca (che non è un capo d’ abbigliamento, ma è proprio una seconda pelle, cucita addosso come la tutina di certi bambolotti) hanno spiegato che questa tassa non solo è giusta, ma farà un gran bene alla nostra società.


È giusta, perché i bambini ciccioni di oggi saranno gli adulti obesi di domani, con i conseguenti problemi di sindrome metabolica, tutti a carico del già disastrato Sistema Sanitario pubblico. Perciò, che comincino a pagare sin d’ora!


È benefica perché i genitori, per evitare di pagare una tassa in più, si daranno da fare per mantenere il peso forma dei loro pargoli.


Non vanno più di moda le madri che si tolgono il pane di bocca per darlo ai figli. È tempo di mamme che strappano ai bambini l’ultimo biscotto, il barattolo della Nutella, il bombolone alla crema.


Mamme che spengono il televisore, vendono la Play Station e l’automobilina elettrica per comprare una bicicletta vera, dotata di strani cosi, detti pedali. Che al figlioletto assetato non porgono la coca, il succo di frutta, il latte al cioccolato, ma un bicchiere di liquido trasparente, e gli dicono: “Gioia mia, prova questa. Si chiama acqua”.


E al posto del Tiramisù portano in tavola un Tiramelodietro, cioè uno sformato di spinaci e costine, preparato secondo un’antica ricetta congolese.

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Stephanie Mangépas (LUGLIO 2014)

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AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

BREVE TRATTATO SULL’ANGOLO DI CURVATURA DELLE BANANE

Un uomo si presenta dal dottore, con una carota in un orecchio e una banana nell'altro:

-Dottore, ultimamente non sento molto bene.

-Mi sa che lei non si alimenta correttamente!

(Dialogo tratto da “Le confessioni di un vegeitaliano”)

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Ora che l’Unione Europea ha abolito le norme riguardanti la forma e le dimensioni di frutta e verdura, necessarie per essere commercializzate all’interno della CEE, diventa più complicato fare la spesa.


Ogni massaia si trova gravata di pesanti responsabilità, e deve prendere decisioni difficili, ma fondamentali per la corretta alimentazione dell’intera famiglia. Fragoline o fragoloni? Mele o meloni? Lime o limoni? Pere o Peroni? Con il rischio di far confusione, e acquistare un cartone di birre al posto della frutta.


E quanto deve essere peloso un kiwi? Perché i “persi patanù” sono diventati in italiano pesche noci? E i cachi grossi, come si chiamano? Sarà vero che combattono la stitichezza? Insomma, domande non facili. Sovente la massaia si ferma a riflettere tra le bancarelle del mercato ortofrutticolo, senza capire un fico secco. E poi, come l’uva, passa oltre.


Consumare frutta e verdura è un imperativo categorico: non passa giorno senza che i media ce lo ricordino, e i fan del dottor Veronesi sono a un passo dal brucare persino l’erba delle aiuole.


“Essere alla frutta” è un modo di dire che sta assumendo nuovi significati. Per esempio l'uomo associa sempre la donna alla frutta. Infatti vuole una bella mora, con due belle pere e soprattutto pensa sempre: "Mela darà"? Persino i medici associano il corpo femminile alla frutta, affermando che la donna con il corpo a forma di mela abbia un rischio cardiovascolare maggiore della cosiddetta donna-pera, anche se finora nessuno ha osato spingersi a studiare la donna-banana, soggetta probabilmente a sciatalgie persistenti e al colpo della strega.


E il dilemma più straziante riguarda appunto la banana, che qualcuno ha definito l’unico frutto dell’amor, nonostante la spietata concorrenza delle prugne, che hanno fatto ricorso, e ora attendono la sentenza del Tar.


Com’è fatta la banana migliore? Deve essere dritta o curva?


Tutte le banane sono più o meno ricurve, poiché seguono le linee del cosiddetto “casco di banane”, una forma armoniosamente ovale, come ogni casco che si rispetti. Si è mai visto un motociclista con un casco cubico o a piramide? No. Al massimo si vedono circolare motociclisti senza casco, che si possono definire delle autentiche teste quadre.


Ci sono però banane con diverse curvature, da quelle quasi dritte (banana recta) a quelle quasi a semicerchio (banana sinuosa, o flexa, o scoliotica), e gli estimatori, per capire quali siano le migliori, vanno quasi fuori di melone; anzi, fuori di banana.


Dopo approfonditi studi, e audaci sperimentazioni, l’ACCE ha stabilito che la banana migliore non è quella dritta, che è risultata insipida e poco maneggevole, oltre che troppo lunga per i cassetti del frigo, ma nemmeno quella eccessivamente curva, che sembra una ciambella con il buco mal riuscito.


Le banane ottimali hanno l’angolo di curvatura di circa 140° 30’ 10’’.


Esse, non solo si sbucciano meglio, si mangiano meglio, e sono più digeribili (attenzione: se le mangiate con la buccia possono causare anch’esse qualche disturbo), ma sono anche più nutrienti.


Dopo aver letto le nostre relazioni, il Dittatore dello stato libero di Bananas, Woody Banal Bokassa, ha deciso che nelle piantagioni di banane del suo territorio, oltre all’Uomo del Monte che dice sì, sarà presente un geometra o - meglio ancora - un architetto, che abbia frequentato lo stage di design presso l’azienda Giorgetto Giugiaro Italdesign a Moncalieri, con il delicato compito di controllare la giusta curvatura delle banane, a garanzia di una qualità e anche di un’estetica migliore.


A conclusione del nostro studio, quindi, possiamo dare due semplici “dritte” al forte consumatore di banane: la prima è di non acquistare mai quelle dritte, la seconda è di recarsi a fare la spesa dotato di goniometro.


Lasciamo dunque l’espressione “Raddrizzare le banane” ai politici che, dopo aver smacchiato i giaguari, pettinato i bruchi, e consolato i salici piangenti, sono rimasti a corto di idee.


E non facciamoci influenzare dai bollini blu, pensando di acquistare un prodotto a basse emissioni inquinanti.

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Stephanie Hop-là - idea by Kristine Lachen – ACCE (SETTEMBRE 2013)

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***Nota dell’editore per i traduttori in spagnolo

Banana si dice banana anche in inglese, banane in francese e in tedesco; ma - attenzione - in spagnolo si dice platano, esattamente come la pianta del platano. Si consiglia di aggiungere immagini chiarificatrici, per non ingenerare pericolose confusioni.

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AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA


Banane variamente incurvate (Foto Fasso)

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Incrocio di ananas con banane spagnole

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Raddrizzatore di banane

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