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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

In questa sezione sono riportati articoli scritti tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC collaborava allegramente con LA TAMPA

Cultura & Società - LA SOLITA STORIA DEL...

Sfogliando un catalogo di libri di antropologia culturale, ho scoperto che, nel 2007, fu pubblicato un saggio dal titolo “Storia del pene. Da Adamo al Viagra” scritto da un certo Friedman David M.

Non per invidia, giuro, ma per una giusta preoccupazione sull’applicazione del principio delle pari opportunità, mi sono chiesta: ancora nulla sulla vagina?

Ma se ci pensiamo un attimo, quale donna scriverebbe un libro dal titolo “Storia della vagina, da Eva al punto G”? E soprattutto, quale donna lo leggerebbe? Anche perché sarebbe un libro di una sola pagina. Anzi, di una sola riga. Vagina: organo di accesso all’apparato riproduttivo femminile. Punto.

Lei sta laggiù, irraggiungibile, nascosta. Ogni bambina è ignara di averla, come è ignara di avere un pancreas o una ghiandola pineale, fino a che non studia un poco di anatomia.

Appena ha l’opportunità di vedere un coetaneo nudo, dotato di una specie di valvola per il gonfiaggio-sgonfiaggio, si pone qualche domanda, ma nemmeno poi tante, come vorrebbe farci credere Freud.

Anche perché si accorge ben presto che quel “tappino” non serve neppure a quello.

I maschietti invece, crescono ossessionati dalla grandezza, lunghezza, spessore, colore, consistenza, peso specifico, durezza, impedenza e coefficiente di resistenza aerodinamica del loro attrezzo. Se lo confrontano l’uno con l’altro, lo esibiscono, ne parlano, ci pensano e, quel che è peggio, se lo toccano in continuazione per rassicurarsi di non averlo perduto.

Le bambine, pur dotate di accessorio complementare, non possono nemmeno vederlo, perciò non ci pensano e crescono più serene, alla faccia di Freud e di quell’altro, che non ricordo mai come si scrive.

Solo più tardi, sui banchi di scuola, studiando la storia, imparano che si sono persino combattute delle guerre a causa di illustri e nobili vagine e questo le convince una volta di più che gli uomini non siano poi così intelligenti come pensano di essere.

Studiando la letteratura, scoprono che anche nelle poesie si parla tanto di colei, se pure in forma metaforica (la selva oscura di Dante, secondo voi, che cosa rappresenta?) nei romanzi (in forma decisamente meno metaforica, anzi, piuttosto esplicita, vedi Moravia e Miller) nei testi di psicanalisi e persino nelle fiabe (ebbene sì, la Bella Addormentata nel Bosco è proprio lei, non una stupidina che ha ingurgitato dei barbiturici). Insomma, a qualunque età e in qualunque epoca, gli uomini sono ossessionati dalla vagina esattamente quanto lo sono dal pene.

Quindi stiamo tranquille: prima o poi uscirà anche un libro sulla storia della vagina. Solo che sarà scritto ancora una volta da un uomo.

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Stefania Marello (MARZO 2014)

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AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

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