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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

L'UOMO NEL BARILE

Un uomo, Jean-Jacques Savin, ha attraversato l'Atlantico, dalle Canarie ai Caraibi, in un barile. Non è una bufala, è stato proprio un uomo. Una bufala non l'avrebbe mai fatto. Le bufale saranno pure delle bestie, ma sono dotate di un certo buon senso.

Questo signore straordinario, uno sportivo, non nuovo a questo tipo di imprese, di nazionalità francese (di qui forse il bisogno di grandiosità), di 71 anni (di qui forse i primi segni di squilibrio mentale) in perfetta salute (di qui la tentazione di rovinarsela) ha deciso di costruirsi da solo un barile lungo tre metri e largo due, metterci dentro una minuscola cucina e un letto, e attraversare l'oceano Atlantico trasportato semplicemente da venti e correnti.

Ora, io capisco l'originalità dell'idea, e non voglio discutere sul coraggio richiesto dall'impresa. Ammetto anche una rassomiglianza con il grande filosofo ammirato da Alessandro Magno, il mitico Diogene, che nel barile ci viveva, ma non posso fare a meno di chiedermi perché. E soprattutto come.

Come ha fatto un barile con dentro una cucina, trasportato semplicemente dal vento e dalle correnti, percorrere 2930 chilometri in soli quattro mesi, quando se ordini una cucina su misura in un mobilificio veneto e abiti a Torino ci vuole di più? Come ha fatto un uomo di 71 anni a mangiare soltanto pesce per dodici settimane e non ammalarsi di scorbuto o anche solo di stitichezza? E che cosa faceva la notte se non riusciva a dormire e non c'era una donna cui rompere le scatole con l'andirivieni al bagno? Come ha fatto ad orientarsi in mare aperto, quando io mi perdo nella periferia di Settimo nonostante il navigatore satellitare? Grandi domande di non facile risposta.

O forse la mia è invidia. Come Alessandro il Grande ebbe a dire "Davvero, se non fossi Alessandro vorrei essere Diogene", così io, se non fossi Abeffarda, vorrei essere Jean-Jacques Savin.

Tuttavia, egli non è l'unico: conosco un tale capace di una simile impresa, se solo il barile fosse... pieno di bonarda.


Nonna Abeffarda



Alexander und Diogenes di Lovis Corinth, 1894, esposto alla Graphische Sammlung Albertina


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