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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

LE MANIGLIE DELL'AMORE

Un tempo (e non parlo del giurassico, ma degli anni sessanta e settanta) le piccole automobili, dette utilitarie, avevano tre porte: due davanti e il portellone del vano posteriore, che conteneva quasi sempre il motore.

Per far salire le persone sul sedile posteriore i sedili anteriori si ribaltavano in avanti. Di solito a stare dietro erano i bambini: dopo averli contati, minacciati di sberloni se avessero cominciato a litigare o agitarsi durante il viaggio, mamma e papà si sedevano davanti e la famigliola poteva partire spensierata (si fa per dire, papà si preoccupava sempre che potesse finire la benzina e mamma del figlioletto che pativa il mal d'auto sin dalla prima curva, e loro stavano andando a Clavière).

Da allora c'è stata una lenta evoluzione, che ha trasformato sia le famiglie sia questo tipo di automobili, le quali oggi non si chiamano più utilitarie, ma city car. Anche se il significato è ancora il medesimo: auto per poracci.

Oggi hanno quasi tutte il motore davanti, il bagagliaio dietro e cinque porte: perciò chi viaggia dietro non deve più scomodare il passeggero davanti, per entrare o uscire. Una bella comodità.

Ho notato però che molte nuove city car hanno le portiere posteriori invisibili e la maniglia per aprirle è situata in alto, quasi completamente nascosta alla vista. Da lontano sembrano avere solo tre porte. Ma perché? Motivi estetici? La maniglia è una cosa brutta, offensiva alla vista?

Da persona pratica (e anziana) quale sono spero ci siano motivazioni tecniche che non conosco. Perché non vedo come delle maniglie possano essere antiestetiche. A meno che non si tratti delle cosiddette maniglie dell'amore...

A questo proposito mi è stata raccontata una triste storia.

Una domenica di primavera una tipica moderna famiglia italiana, composta cioè da marito moglie e un cane, invita una vecchia zia ad una gita fuori porta. Zia Nuccia è contentissima: vive sola e le sue domeniche sono piuttosto tristi.

Ma oggi, grazie ai nipoti e alla loro nuovissima city car, anche lei può trascorrere una giornata all'aria aperta, pranzare in una vecchia trattoria (ia-ia-o), godersi la vista di un laghetto con tanto di allevamento di trote-salmone e annessa nursery di zanzare-tigre. Nel tardo pomeriggio, per rifarsi di tutto il sangue donato alle zanzare, fanno anche una merenda sinoira, a base di pane raffermo e acciughe verdi, anche se non è chiaro se si tratti delle tipiche acciughe in salsa verde o di acciughe semplicemente andate a male. Zia Nuccia non ci fa caso, è troppo contenta.

Per ritornare decidono di prendere l'autostrada "per fare prima", ma si imbottigliano in una coda chilometrica da casello a casello. Zia Nuccia, che ha osato, nell'entusiasmo della giornata, assaggiare le famose acciughe della piola, ha bisogno urgente di andare in bagno. Decidono di fare una sosta apposta per lei ai bagni di una stazione di servizio. I nipoti e il cane l'attendono in auto.

Quando la zia ritorna si consuma rapidamente il dramma. Il nipote, vedendola arrivare, avvia il motore, dà un colpo di clacson per farsi vedere e le fa segno di accomodarsi dietro. Zia Nuccia cerca disperatamente la maniglia per aprire la porta, ma non c'è verso, non la trova: a lungo tasta la vernice della fiancata nel posto in cui di solito si trova la maniglia, cerca di infilare le dita nella connessura tra la portiera e la scocca, ma è impossibile trovare il varco. Disperata, prova persino con "Apriti Sesamo". Macché, niente da fare. Nel frattempo il cane, non più giovane nemmeno lui, non la riconosce, e vedendo questa estranea che tocca affannosamente la macchina, si mette ad abbaiare furiosamente. Ma la nipote dorme e il marito, tutto concentrato a inviare watsapp sul cellulare, pensa che la zia sia ormai a bordo e... parte.

Povera zia Nuccia, non se lo merita. Anziana, sola, senza il cellulare (rimasto in auto) vaga a lungo nel parcheggio, sentendosi pure lei invisibile come una maniglia, prima che un automobilista di passaggio chiami i carabinieri.


Stefania Marello


City car con maniglie posteriori invisibili


Chi cerca trova.

(Ma nella realtà l'aiutino dato dallo zoom non esiste)

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