Umorismo di sostegno
PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016
ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ
Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.
IMMUNOLOGO NAPOLETANO SCOPRE CHE I TIFOSI DI CALCIO SONO IMMUNI AL COVID
Dalla nostra inviata a Pompei Amy Chevole
Il professor Ciro Mandria, immunologo di fama mondiale presso l'Istituto Nazionale Sierologico sull'Immunità Gregaria Non Evidente (INSIGNE), nel corso di alcune ricerche sui tamponi eseguiti ai tifosi del Napoli dopo la partita Napoli-Juventus e i successivi festeggiamenti, ha evidenziato un aspetto interessante e degno di ulteriori approfondimenti: nel 99,9% dei casi presi in esame, i tifosi sono risultati immuni alla SARS-CoV-2, comunemente detta COVID19.
Questo tipo di immunità è stata subito battezzata "Immunità di Mandria", dal cognome del ricercatore che l'ha scoperta.
Il professor Mandria, intervistato dalla nostra inviata nella guardiola all'ingresso degli Scavi Archeologici (dove abita provvisoriamente a causa dei lavori di bonifica e disinfestazione nel condominio dove risiede) ha dichiarato: "Noi studiosi del sistema immunitario avevamo da tempo il sospetto che i tifosi di calcio avessero una congenita resistenza, oltre che ai pubblici ufficiali, anche ai virus. Del resto, l'espressione stessa 'fare il tifo' risale al 1800 e indica un comportamento patologico di attaccamento alla propria squadra, con sintomi simili a quelli appunto del tifo petecchiale, malattia ancora molto diffusa all'epoca.
Perché questo avvenga non è chiaro, ma esistono due ipotesi: la prima è che i tifosi, urlando e agitandosi come forsennati in situazioni di assembramento, scambiandosi abbracci o improperi, con continua aspirazione di goccioline di saliva altrui (ciò che noi scienziati chiamiamo droplets) in ambienti esposti alle intemperie, acquisiscano nel tempo un sistema immunitario di eccezionale vigore. La seconda ipotesi è quella di una compensazione organica, come se ne osservano a volte nel corpo umano, tra attività neuronale e attività immunitaria: in pratica se l'una si indebolisce l'altra si rafforza, mantenendo invariato il consumo energetico complessivo. Ma al momento è tutto da dimostrare".
Stephanie Hop-là
Anticorpi di un giocatore del Napoli
Anticorpo monoclonale di un tifoso di calcio
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