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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

LA NONNA CHE FERMAVA I TRENI



Storie e leggende dal XXI secolo


Durante la grande pandemia del 2020, che fece lo 0,007% di morti in tutto il mondo, ma che in Italia causò tra i vivi oltre l'80% dei casi di perdita della ragione, accaddero molti fatti degni di essere ricordati e tramandati.

Raccontano gli storici che nel mese di giugno, quando ormai sembrava essersi ridotta la furia del contagio, un treno regionale, cioè un convoglio che utilizzava la tecnologia di trazione LPF (Lento, Più lento e Fermo), partito da Napoli e diretto a Cosenza, rimase in modalità Fermo per oltre due ore alla stazione di Sapri, in provincia di Salerno.

Secondo le testimonianze pervenute, la causa della sosta prolungata fu la tosse di una anziana passeggera, una dolce nonnina innocente, ma colpevole di essere asmatica e affetta da enfisema. Purtroppo la tosse, pur essendo un disturbo comunissimo e molto diffuso nella popolazione dell'epoca, costretta a respirare aria fortemente inquinata da vari gas di emissione, era uno dei numerosi sintomi del virus pandemico. Tutti sappiamo, per averlo provato almeno una volta, che la tosse non si può trattenere, anzi, più ci si rende conto che disturba, come ad esempio a teatro o ai concerti, più diventa parossistica. Tuttavia un treno in corsa non è come un teatro, dal quale si può uscire per andare a disturbare altrove. Così la signora continuava a tossire nella sua mascherina, mentre intorno si era creato il vuoto, finché il capotreno decise di fermare il convoglio e richiedere l'intervento dei sanitari, che arrivarono dopo oltre un'ora.

La nonnina fu sottoposta al tampone faringeo per rilevare la presenza del virus, e l'intero treno fu sanificato. La donna risultò negativa al temuto virus, ma il treno restò bloccato per due ore, il che fu causa di scontento nei passeggeri. Le testimonianze e i documenti in possesso degli storici non sono sufficienti a ricostruire il resto della storia: all'arrivo a Cosenza la nonna si dette probabilmente alla macchia per sfuggire all'ira e alle ritorsioni degli altri passeggeri, bloccati sul treno a causa sua per più di due ore. Nessuno ne seppe più nulla, e forse anche per questo ella divenne una figura leggendaria e si scrissero poemi epici su di lei. Il poeta Luigi Trafficantini le dedicò una lunga poesia, dal titolo La tessitrice di Sapri. In realtà, secondo alcuni critici, il vero titolo della poesia era LA TOSSITRICE di Sapri, e non la tessitrice. Ma i programmi automatici di correzione dei testi erano all'epoca piuttosto primitivi e ignoranti.

Stefania Delle Cucche


Rimedio per la tosse in auge nel XXI secolo



Treno in uso nel 2020, con tecnologia LPF (Lento-Più lento-Fermo)





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