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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

LA MOSCA COCCHIERA IN PILLOLE

La vita non ha limiti, basterebbe superare i 108 anni. Uno studio del Politecnico di Losanna afferma che, secondo la statistica, non c’è alcuna evidenza che un giorno dovremo morire. Pubblicato su Royal Society Open Science, è confortante, sebbene segnali un punto critico proprio ai 108 anni, indicato dai ricercatori svizzeri come un punto nel quale si riscontra un “anomalo aumento della mortalità”. Prendiamolo come un messaggio di fiducia e speranza: viviamo più a lungo, possibilmente bene. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino, 107 anni: “Accidenti, sono vicino al traguardo, tuttavia...”.

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La miopia insorge sempre più precocemente, e sembra causata dall’utilizzo, sin da piccoli, di smartphone e tablet. Toglie gli ultimi dubbi una analisi comparativa di 33 studi, pubblicata sulla rivista Lancet Digital Health: “La miopia è in aumento, in tutto il mondo, e la metà della popolazione mondiale ne soffrirà entro il 2050”. La tendenza, accompagnata dalla riduzione dell’età di insorgenza, e l’accelerazione del tasso di progressione, preannuncia un aumento della miopia e delle complicanze nei prossimi decenni. I ricercatori dell’Università di Melbourne, e della National University of Singapore, hanno identificato 3.325 articoli relativi alla connessione tra l’età media dei partecipanti (3-16 anni) e tempo di visualizzazione del cellulare, stabilendo che un rischio del 30% di sviluppare miopia sale all’80% se è utilizzato sovente anche un PC. Concorda con i risultati della ricerca anche Rupert Bourne, Professore di Oftalmologia presso l’Anglia Ruskin University, che è co-firmatario. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Ai tempi della mia gioventù ci si spaccava gli occhi sui libri, con risultati analoghi. E non parliamo di cecità minacciata per certe pratiche”.

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Avere lo stomaco vuoto è pericoloso: il nostro organismo potrebbe reagire male a determinati alimenti, provocando acidità, infiammazione, reflusso. Meglio evitare cibi e bevande zuccherate, alcol e chewing-gum: possono infiammare lo stomaco. Stare alla larga anche da banane, cibi speziati, latte. In particolare, il caffè a stomaco vuoto è un’abitudine poco sana: la caffeina danneggia il rivestimento dello stomaco, causando indigestione e bruciore. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, di 107 anni, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Bevo solo un caffè come colazione, e poi bevo vini vari. Ma per fortuna non sono mai morto”.

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L’infertilità maschile è in aumento. Ma la ricerca sulle cellule staminali condotta dagli scienziati dell’Università della Georgia sta offrendo una speranza per nuove terapie in futuro. Gli scienziati sono riusciti a creare spermatozoi utilizzando cellule staminali embrionali di primati. Dice Charles Easley, professore associato presso il College of Public Health dell’UGA: “Un importante passo avanti nella produzione di terapie a base di cellule staminali per trattare l’infertilità è stato fatto utilizzando cellule staminali embrionali di scimmie macaco rhesus, per produrre spermatozoi immaturi chiamati spermatidi rotondi”. In passato, gli scienziati sono stati in grado di creare cellule simili allo sperma utilizzando cellule staminali di topo. Tuttavia, alla fine del giorno riproduttivo, la produzione di spermatozoi dei roditori è molto diversa da quella degli umani. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Fertility and Sterility, e conclude che il team di ricerca sta progettando di impiantare gli embrioni in un macaco rhesus surrogato. Questo aiuterà a valutare se embrioni di spermatidi in vitro potranno produrre bambini sani. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Non ci sarebbe nulla di strano, dato che l’uomo è nato incidentalmente da una variante di scimmia”.

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