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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

ABOLITA LA PAROLA "AMORE" AL FESTIVAL DI SANREMO, PER NON OFFENDERE CHI NE HA SOFFERTO

Viviamo l'era del politically correct intensivo, dove bisogna fare attenzione alle parole, alle espressioni utilizzate, ma soprattutto è proibito ridere su alcuni argomenti particolarmente sensibili.

Se si racconta una barzelletta su uno straniero, su un diversamente alto, su un marito tradito, su un medico o un avvocato, bisogna prima valutare la situazione, analizzare il contesto e osservare con attenzione i presenti per capire se in qualche modo possa risultare offensiva per la categoria che si andrà a irridere.

Questa pratica è alla base dei rapporti sociali, perché su alcuni argomenti è proibito fare satira o umorismo, anche se soltanto a scopo ricreativo e in via del tutto teorica.

Non fa eccezione il Festival di Sanremo che, in linea col trend, intende porre una certa attenzione a temi particolarmente delicati.

In passato, per sensibilizzare alcuni argomenti, si è parlato di piccioni, di clarinetti e della terra dei cachi, mai si era pensato di limitare la trattazione di argomenti classici come l'amore.

Proprio per evitare sofferenze a chi è rimasto scottato dal sentimento che fa girare il mondo, dal prossimo Festival, potrebbe essere proibito usare questa parola nei testi delle canzoni.

Parimenti, per quanto riguarda le composizioni musicali, potrebbe essere vietato l'utilizzo di accordi in sequenza come SI-LA-DO o SI-LA-DO-SOL-SOL-FA, per non urtare chi non batte chiodo da troppo tempo.

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Paul Rice – ACC

Immagine di San Remo

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