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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

LA STAMPELLA: DA ENRICO TOTI A NONNO TONIO, PASSANDO PER IL DOTTOR HOUSE

Oggi parliamo di stampelle, così siamo sicuri di non andare fuori tema.

Nel titolo di questo blog, il significato di stampella è puramente metaforico: è un ausilio all'umorismo, quel sentimento complesso capace di stimolare il buon umore, che a volte è zoppicante e ha bisogno di un sostegno.

Nel suo significato letterale, invece, la stampella è un dispositivo medico di aiuto alla deambulazione.

L'inventore fu un certo Emile Schlick, ingegnere francese che, all'inizio del secolo scorso, brevettò un bastone da passeggio dotato di un supporto obliquo per appoggiarvi l'avambraccio. Il successo di questa invenzione - diciamolo, piuttosto banale - è dovuto probabilmente all'impronunciabile cognome dell'ingegnere. Se l'avesse inventata Mimmo Caputo, falegname di Cerignola, per il figlioletto che si prendeva frequenti calci negli stinchi giocando a pallone con i più grandi, non l'avrebbe mai brevettata nessuno.

Negli anni successivi la stampella subì varie trasformazioni, e oggi ne esistono più versioni, realizzate con materiali tecnologici.

Merita un cenno rispettoso la famosa stampella di Enrico Toti, bersagliere italiano, ucciso nel 1916 nel corso della Prima Guerra Mondiale. Questo eroe, citato in tutti i libri di storia, prima di tirare le cuoia tirò la sua stampella contro gli austriaci in segno di sfida. Ma chissà come sono andate veramente le cose: forse il Toti, soprannominato Toto-iella dai commilitoni a causa della sua sfiga superiore alla media, aveva già una gamba gigia, e quando si rese conto che anche l'altra era inutilizzabile gettò la stampella ormai inutile. O forse fu un gesto di rabbia, accompagnato da un bestemmione che la storia decise di ignorare, perché è noto che gli eroi non bestemmiano. Del resto, quale uomo già ferito non si sarebbe "indignato" nell'essere di nuovo colpito? E soprattutto, se il Toti aveva già le stampelle, ci si chiede perché fosse ancora a combattere al fronte.

Comunque, la stampella sembrerebbe un attrezzo banale, ma servirsene in modo corretto non lo è affatto. Se acquistate delle stampelle nuove, esistono istruzioni per l'uso (si spera anche in italiano), ma se le prendete a noleggio, o ve le fate prestare, vi conviene leggere qui:


1 - portate avanti entrambe le stampelle inclinando il busto leggermente in avanti. Quindi fate avanzare l’arto infortunato avendo cura di non oltrepassare la linea demarcata dalle due stampelle; questa è la fase oscillante, ovvero fino ad ora si carica ancora solo sulla gamba sana.

2 - La fase successiva di carico, prevede di trasferire il carico sulla gamba malata per fare oscillare in avanti la gamba sana. A questo punto il peso del corpo viene portato il più possibile sui bastoni e questi sono usati per oscillare in avanti. Il passo sarà eseguito portando la gamba sana alla stessa altezza del piede malato o leggermente più avanti eccetera...

Avete capito? Beati voi.

Quando ho avuto bisogno di stampelle per una piccola frattura al piede mi veniva naturale fare esattamente l'opposto di quanto consigliato, e ho impiegato così tanto tempo a imparare la corretta coordinazione che ormai era ora di togliere il gesso e camminare normalmente. Mi sarebbe servita una terza stampella, cerebrale.

Se si utilizza una sola stampella, questa deve stare dal lato dell'arto sano, nonostante il dottor House della famosa omonima serie tv si ostini a fare il contrario. Ma lui è un personaggio fuori dagli schemi: non è un cattivo medico, anzi, è un genio nelle diagnosi. Però è un medico cattivo, sottilmente perfido. Forse anche l'attore che lo interpreta ha un brutto carattere, e il regista non osa dirgli che sbaglia.

Infine, c'è nonno Tonio, ospite della RSA "Autunno Splendente". Cammina con una stampella, tenendola a volte a destra e a volte a sinistra, senza una regola. In realtà non ne avrebbe bisogno: nonostante i suoi 97 anni deambula speditamente anche senza. Ma la usa come arma intimidatoria, facendola roteare in aria, per minacciare il compagno di stanza su futili questioni, legate soprattutto all'utilizzo della TV. E quando interviene il personale sanitario per calmarlo, minaccia anche loro.

Poiché non è consentito neutralizzarlo sparandogli una siringa di sedativo, come fanno i veterinari con i cavalli agitati e pericolosi, nonno Tonio, sorridendo sotto i baffoni, si gode il suo programma preferito, al volume preferito, mentre il compagno di stanza si gode le coccole consolatorie delle infermiere, e il budino extra che gli concedono.

Per questo tipo particolare di utilizzo della stampella non esistono istruzioni, ma nonno Tonio è sempre stato un buon autodidatta.

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Stefania Marello - ACC



Stampella, copia originale

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Stampella, copia pirata

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