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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

L'INDUSTRIA DELLE TRUFFE CAMBIA IL SUO TARGET


Non ci sono più gli anziani di una volta. Lo pensano gli esperti in truffe, che fino a poco tempo fa avevano a disposizione un serbatoio inesauribile di vittime: le persone anziane.


Superati i metodi arcaici dello scippo o della collanina strappata, i ladri si erano specializzati in sistemi meno rischiosi, basati su copioni ben studiati per confondere e far abboccare gli sprovveduti. Era un gioco da ragazzi convincere una nonnina a pagare cospicue somme di denaro spacciandosi per il nipote in difficoltà, oppure presentarsi a casa sua come Direttore dell'Ufficio Postale, e farsi consegnare i soldi della pensione per controllare l'autenticità delle banconote.


Tuttavia, oggi qualcosa sta cambiando, e dopo l'ennesima fregatura anche gli anziani più ingenui e - con il dovuto rispetto - rincoglioniti si stanno facendo furbi: seguono minicorsi organizzati dalle Forze dell'Ordine sulle truffe porta-porta, per strada, e via mail.


Queste ultime sono in continua evoluzione: si tratta dei famosi phishing, vishing e smishing, neologismi inglesi che la mia vicina di casa, nonna settantenne originaria di Brescello, riassume sbrigativamente come "al piscin". Tra di loro c'è un continuo passa-parola sulle modalità di attacco degli imbroglioni, perciò diventano sempre più accorti e diffidenti, e non solo resistono agli attacchi, ma contrattaccano a loro volta, chiamando la polizia e denunciando senza timore. In caso di paventata aggressione usano il dispositivo Beghelli, collegato non al figlio che è al lavoro, ma al figlio del vicino, palestrato e disoccupato, che faceva il buttafuori in una delle discoteche chiuse per la pandemia.


Il Sindacato della C.I.A. (Consorzio Imbroglioni Associati) è preoccupato, e ha convocato gli iscritti per discutere le soluzioni al problema.


Scartato all'unanimità il piano B, che consisterebbe nel rassegnarsi a un onesto e dignitoso lavoro sottopagato, il Sindacato ha proposto di cambiare tipologia di vittima, passando al raggiro delle persone giovani e giovanissime.


In apparenza, turlupinare i giovani sembrerebbe più difficile, ma a ben pensarci anche i ragazzini più scafati hanno punti deboli e ingenuità.


Tanto per cominciare sono carenti nel calcolo mentale: fin dall'infanzia hanno avuto accesso alle calcolatrici e non conoscono i famosi Metodi Matematici dei Conti della Serva.


In secondo luogo, abituati a usare esclusivamente carte ricaricabili e App di pagamento non sono abituati a fare attenzione al resto, così non fanno caso nemmeno alla cifra che il negoziante digita sul POS. Infine, non sanno mai quanti soldi hanno effettivamente a disposizione. È quindi facile intortarli, vendendo loro il costosissimo iPhone di ultima generazione, a rate mensili che poi non saranno in grado di pagare.


Così, smemorati, disattenti, incuranti del valore del denaro che non sanno maneggiare, offrono il fianco ai truffatori.


Con internet a disposizione e Alexa pronta a rispondere ad ogni domanda idiota non hanno più bisogno di mandare a memoria nulla, nemmeno il proprio numero telefonico. Camminano con lo smartphone costantemente in mano: per i ladri è un attimo strapparglielo e fuggire. Privati di Google Maps non sanno ritrovare la strada di casa, non sono in grado di chiamare qualcuno nemmeno dal telefono di un altro, si aggirano smarriti per la città, in balia di ogni genere di raggiro.


Inoltre, come assidui frequentatori dei Social, i giovani si vantano in rete di viaggi e crociere, pubblicano foto di automobili di lusso, comunicano agli 'amici' quando andranno a Ibiza, entrando così nel mirino dei ladri (oltre che del fisco, ente statale esperto in imbrogli d'altro genere).


Tutto questo ha una triste e amara morale, che il grande Gipo Farassino aveva espresso in una delle sue celebri canzoni:

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"L'è nen l'età ch'a l'è importanta
Si et ses cojon, et ses cojon..."
(dall'Album "I Bogianen" - 1972)

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Cioè, non importa quanti anni hai: se sei un "cojon" (parola intraducibile dall'ampio spettro di significati, tra i quali stolto, sprovveduto, grullo), lo sei e basta.


Stessa cosa per un ladro: potrà cambiare metodi e obiettivi, ma molto difficilmente smetterà di rubare.

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Stefania Marello da un'idea di Paolo Marchiori - ACC



Campagna per la sicurezza degli anziani "Adotta un gorilla"

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