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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

LA MOSCA COCCHIERA IN PILLOLE


IN PILLOLE

Una figlia costa 34 mila euro in più rispetto a un figlio maschio. Lo dimostra uno studio condotto da Ed Bowsher, pubblicato su Love Money. Si spende molto di più per abbigliamento, scarpe, parrucchiere, borse e trucchi. Harris Interactive Poll ha svolto l’indagine per Yodlee, una società di servizi finanziari e tecnologia digitale. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “In ogni caso, ricorda che l’uomo saggio non si riproduce”.

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Per controllare la sovrappopolazione, la femmina del ratto gigante africano fa lo sciopero del sesso, sigillando “l’apparato”, e costringendo il maschio all’astinenza. Il Cricetomys gambianus è molto intelligente, come tutti i ratti: viene addestrato per compiti complessi come individuare ordigni inesplosi o consegnare viveri e beni di prima necessità nelle zone colpite da disastri. È molto utile, ma ce ne sono pochi, e si riproducono lentamente. Un team di Cornell University, su Current Biology, dice che le femmine dopo il parto rifiutano il maschio. Alexander Ophir, uno degli autori dello studio, spiega che le femmine che non fanno un figlio prima dei quattro anni, poi si fermano. Ma, Una femmina “sigillata” aiuta come balia una compagna fertile. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Il NobilRatto Cipriano, amico dell’amico Carlo Chievolti, circondato dalle sue concubine adoranti, si lecca i baffi. Detto questo, ci sono anche femmine di umani che se la sigillano mentalmente anche soltanto per farci soffrire”.

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Le piante parlano. Gli scienziati hanno registrato i rumori che le piante emettono in risposta a stress come la disidratazione, o un taglio. La rivista Cell ci informa che i suoni emessi dalle piante stressate siano un prodotto della cavitazione, cioè piccole bolle che scoppiano, e producono onde d’urto all’interno del loro sistema vascolare, in modo simile da ciò che accade nelle articolazioni quando scrocchiamo le nocche. Lilach Hadany, biologa dell’Università di Tel Aviv, in Israele, spiega che le piante interagiscono con organismi che producono suoni, come le api, e comunicano con altre forme di vita emettendo sostanze chimiche, chiamate volatili. E Yossi Yovel, che studiava i suoni dei pipistrelli a Tel Aviv, ha collaborato nella questione. Hanno collocato in scatole di legno insonorizzate piante di pomodoro e di tabacco, perché sono facili da coltivare e hanno una genetica ben conosciuta. Due microfoni, puntati sui loro steli, hanno rilevato che le piante emettevano suoni, e che facevano molto più rumore quando erano disidratate o se tagliate. Un programma di apprendimento ha stabilito, con un’accuratezza del 70%, se la pianta aveva sete o rischiava di essere decapitata. Le piante irritate non emettono suoni udibili dall’uomo, troppo acuti: i ricercatori li devono elaborare per trasformarli in suoni udibili. Ma i suoni rientrano nella gamma uditiva di altri animali, come topi e falene. Chiedetevi se la pianta sul davanzale della finestra si stia “lamentando” delle condizioni in cui l’avete lasciata. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Le piante avranno esortato questi individui a farsi furbi?”.

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