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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

A SCUOLA CON IL CELLULARE

Si ritorna a scuola, ma con una grossa novità.

Davvero? Vuoi vedere che nei bagni ci sarà la carta igienica?

No! Quella si porta ancora da casa. Però sui banchi ci sarà il cellulare.

Il Ministro dell'Istruzione ha stabilito che si può, anzi, si deve: il telefonino "è uno strumento che facilita l’apprendimento". Quindi "se guidati da insegnanti preparati e da genitori consapevoli" i ragazzi "potranno imparare attraverso un mezzo che è a loro familiare: internet".

Siamo rimasti un po' stupiti, lì per lì, perché fino all'anno scorso era severamente vietato utilizzare il cellulare durante le lezioni. Ma a ben pensare ci sono almeno due valide motivazioni per cambiare idea.

1 - Vietare il cellulare era per gli insegnanti una battaglia persa: nonostante richiami, predicozzi, note e sospensioni i ragazzi continuavano a usarlo sottobanco per chattare, passarsi informazioni durante le verifiche, distrarsi e giocare. Perciò, tanto vale consentirne l'uso, almeno per quello che di utile contiene: internet. Gli studenti quindi potranno utilizzarlo, sotto la guida degli insegnanti, e ci sarà un utile scambio generazionale di conoscenze: i docenti più anziani impareranno i misteri del whatsapp e gli studenti più sgrammaticati impareranno a consultare i vocabolari online e il sito dell'Accademia della Crusca.

A questo punto è ovvio che dovranno portarlo a scuola obbligatoriamente. Se la maggior parte degli alunni lo possiede anche quei pochi che non l'hanno dovranno provvedere. Ed è qui che scatta la seconda motivazione, più subdola, ma molto più astuta.

2 - La tacita, sotterranea speranza del Ministro e degli insegnanti è che, come ormai succede per ogni cosa che diventa obbligatoria, si formino immediatamente dei comitati di genitori no-cell, gli stessi genitori che fino all'altro ieri si lamentavano quando ricevevano le note sul diario per l'uso scriteriato dei telefonini. Perché, si sa, se una cosa è obbligatoria diventa automaticamente nociva. Se ne parlerà sui social fino alla nausea, si dirà che l'uso eccessivo del cellulare fa venire il cancro, l'autismo, la gotta e il cretinismo ipofisario. Si faranno cortei, sit-in coreografici di genitori-sentinelle che, con una candela in mano, canteranno:

"Mamma mia dammi cento euro che il cell devo comprar

Cento euro io te li do, ma il cellulare no no no."

Si accuserà il Governo di essere in combutta con le aziende produttrici di telefonini e con i gestori di telefonia mobile. Perché anche in questo caso si tratta di un grande complotto. Forse il Governo cadrà, insieme al decreto che consentiva i cellulari a scuola. E tutto tornerà come prima, o quasi.

Di sicuro la carta igienica nei bagni continuerà a mancare.


Stephanie Hop-là - ACC



A scuola con il cellulare ci andranno soltanto gli studenti-detenuti


Tutti gli altri ci andranno a piedi o in autobus, o meglio ancora in bici

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