Fino a poco tempo fa chi aveva problemi di occhi irritati, arrossati o stanchi trovava in farmacia interi scaffali di pomate, gel, gocce per tutti i gusti, anzi, per tutte le viste. Da qualche tempo si trovano anche i colliri spray.

Pare siano davvero comodi: tenendo il flacone a una decina di centimetri dalle palpebre chiuse si spruzza un paio di volte. Dopo qualche secondo si aprono gli occhi e la sensazione fastidiosa è sparita. Un bel sollievo. L'unico inconveniente (a parte il fatto che costano un occhio...) è che puzzano un po' di olio di ricino. Ogni confezione contiene un foglietto illustrativo di due pagine, come del resto qualunque farmaco, medicamento, estratto e integratore, dai confetti di crusca per favorire il transito intestinale alle compresse di carbone attivo contro la flatulenza.

Dunque acquisto il collirio spray. Apro la confezione, leggo attentamente tutto il pippone del foglietto illustrativo, posiziono il flacone alla distanza raccomandata, chiudo gli occhi e spruzzo, prima il destro e poi il sinistro. Fantastico: non ho avvertito nulla, nemmeno quel "possibile lieve bruciore" di cui parla il foglietto. Attendo qualche secondo e riapro gli occhi.

E mi coglie il panico.

Santi numi, Santa Lucia protettrice della vista, Santa Chiara Vergine e Presbite aiutatemi voi! Vedo malissimo, tutto appannato e sfocato. Sbatto le palpebre, ma niente, non riesco a vedere come prima. Che cosa ho fatto! Forse sono allergica a qualche ingrediente del collirio. Cerco di mantenere la calma. Mi sdraio sul divano e chiudo gli occhi pensando "Tra poco l'effetto passerà". Ma quando li riapro vedo peggio di prima.

Quasi tastoni trovo il cellulare per telefonare all'oculista, ma non riesco a leggere i numeri della rubrica. Proviamo con gli occhiali - mi dico - forse mi aiuteranno a mettere a fuoco.

Ma non trovo gli occhiali, porca miseria!

Ed è qui che, finalmente, una vocina sensata si fa strada nel groviglio ormai fuori controllo dei miei pensieri, tra la tentazione di farla finita bevendo d'un fiato dalla bottiglia di grappa Buena Vista e la preoccupazione di dover imparare a leggere in Braille.

Gli occhiali...

Tutto si spiega, la vista è tornata, il cervello pure, dopo la breve... vacanza. Un'idea luminosa mi fulmina, sul divano di Damasco: più che l'oculista mi servirebbe ormai una badante.

Vado a lavare gli occhiali, bisunti di collirio idratante. A mia discolpa posso dire che, nei quarantotto punti delle istruzioni per l'uso, manca una raccomandazione importante, la numero quarantanove: togliere gli occhiali prima del trattamento!

Nonna Abeffarda

Nonna che sbatte il naso contro le mensole