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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

GLI ANZIANI SONO DAVVERO TANTI O SEMPLICEMENTE DORMONO POCO?

È scientificamente provato che, invecchiando, si dorme meno, e soprattutto in modo meno regolare: c'è chi ha sonno la sera subito dopo cena, ma si sveglia alle quattro del mattino, vispo come un grillo con l'artrosi, e c'è chi invece fatica ad addormentarsi, e resta poi sonnolento per tutta la mattinata successiva. Queste due categorie di insonni vengono denominati rispettivamente "allodole" e "gufi".

C'è poi chi dorme non più di due o tre ore alla volta, come i neonati, e quindi è costretto a numerosi sonnellini nel corso delle ventiquattro ore. Questi non sono denominati in alcun modo, ma rompono le palle più degli altri due tipi messi insieme.

Che gli anziani siano più numerosi rispetto a cinquant'anni fa è un dato di fatto, dovuto all'allungamento della vita e alla diminuzione delle nascite. Ma, come succede per la temperatura nelle giornate afose, il "numero percepito" di anziani in circolazione può essere più alto di quello reale, a causa del loro sonno disordinato e della conseguente presenza attiva a tutte le ore. È come se facessero i turni per essere ben rappresentati in ogni momento della giornata.

Nei supermercati aperti 24 ore non è raro imbattersi in coppie di arzilli vecchietti che fanno la spesa dopo la mezzanotte: questo è il turno di notte.

Alle sette circa inizia quello del mattino: gruppi di anziani "allodole", con i loro bastoni, i loro deambulatori e le borse-carrello, circolano tra le bancarelle dei mercati quando ancora si scaricano le cassette di frutta e verdura dai furgoni. Questi vecchietti, dal comprendonio tardo, ma dal risveglio precoce, interrompono continuamente le operazioni di allestimento dei banchi con richieste tanto imperiose quanto inconsistenti (mezzo chilo di mele... no, quella no... mi dia quell'altra che mi sembra più sana... A me due banane non troppo verdi e non troppo mature, e un peperone giallo...) pretendendo anche di pagare una spesa di pochi centesimi con una banconota da cinquanta euro.

Le allodole sono numerose anche sugli autobus, a quell'ora affollati di studenti: si fanno strada con grinta tra zaini e smartphone alla ricerca di un posto a sedere. Dove vanno? All'ASL per gli esami del sangue, all'ufficio postale due isolati più avanti (farebbero prima a piedi, ma hanno la tessera gratis, perciò ritengono doveroso sfruttarla), all'INPS, per una informazione che potrebbero avere anche per telefono, ma perché sprecare una telefonata visto che hanno la tessera gratis? Qualcuno va addirittura in centro, dove è stato allestito un nuovo cantiere di sostituzione binari del tram, per accaparrarsi un posto di osservazione con buona visuale dei lavori, prima che arrivino gli operai.

Dopo mezzogiorno escono i turnisti del pomeriggio: hanno già pranzato, fatto il riposino e preso il caffè, e si avventurano nei parchi in cerca di panchine al sole (anche a luglio, incuranti degli avvertimenti catastrofici dei TG) oppure ancora nei mercati rionali, in cerca di merce a prezzi ribassati o addirittura gratis, frugando tra le cassette buttate.

La sera escono i vecchi "gufi" e si riversano nei centri anziani, nei bar, nelle bocciofile e nelle poche storiche piole. Giocano a carte, discutono di politica, bevono vino o, se diabetici, qualche disgustosa bibita sugar free, e il loro vociare si sente dalla strada, come quello dei bimbi a scuola nell'intervallo. Quando, verso la mezzanotte, il locale chiude e li butta fuori, non hanno ancora sonno, perciò restano una mezz'oretta a cianciare sul marciapiede, per la gioia degli abitanti delle case limitrofe.

Non parliamo poi delle sale d'aspetto dei medici di base: qualunque sia l'orario di visita del dottore li trovi sempre lì, con le buste delle lastre in mano, a descrivere al vicino di sedia l'epopea delle loro evacuazioni difficili (io a volte... sto anche una settimana...poi vado quattro volte di seguito...), l'intensità dei loro dolori reumatici (come un trapano nel ginocchio... come avere il piede in una morsa...) e, ovviamente la difficoltà del dormire (...ieri sera sono andato a letto alle nove, e alle undici ho già dovuto alzarmi per andare in bagno... sa com'è... la prostata...). Sono doloranti dappertutto, impediti nei movimenti, hanno tutte le sindromi di questo mondo (e anche qualcuna dell'altro mondo, cioè mai sentita prima), ma non hanno mai un blocco mandibolare o una paresi alla lingua. Gli anziani, infatti, parlano molto, e questo impedisce loro di passare inosservati.

Per questi due superpoteri, l'onnipresenza e l'onniparlanza, l'impressione è, appunto, che siano più numerosi di quanto non sono in realtà.


Dottoressa Stephanie Hop-là

Geriatra, specializzata in invecchiamento ad oltranza


Un famoso esempio di anziana insonne: Madame Curie lavorava nel suo laboratorio anche di notte.

(In realtà in questo ritratto aveva poco più di quarant'anni, ma sembrava più anziana a causa delle troppe radiografie)

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