Stacks Image 2

Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

LA LAMPADA SENZA IL GENIO

L'estate si avvicina e dalle finestre aperte si avvicinano anche le zanzare.

Oggi esistono vari modi per attenuare il tormento: zanzariere alle finestre, zampironi sui davanzali, insetticida, emanatori elettrici, sostanze repellenti da spruzzare sulla pelle.

Recentemente ho visto la pubblicità di una lampada che sarebbe in grado di attirare e fulminare tutte le zanzare che entrano in casa. Mi ha fatto tornare in mente, come in un flashback, che, tanti anni fa, ne ho avuta una anch'io.

Non ero stata io a comprarla: per quanto infastidita dalle zanzare, non mi piace l'idea di attirarle con una irresistibile luce azzurrina, per poi fulminarle all'istante. Nella nostra famiglia, quello delle idee geniali e innovative era lui, mio marito, il pater familias. Sempre alla ricerca di soluzioni geniali e fuori dal coro, in una estate particolarmente calda ebbe una delle sue proverbiali illuminazioni: la lotta alle zanzare con metodi biologici. Basta con gli insetticidi e i repellenti chimici - diceva - combattiamo il nemico con metodi naturali.

Ora, che una sedia elettrica per insetti, se pure rei di infastidire il sonno di tutta la famiglia, sia un "rimedio naturale" è un'opinione discutibile. Ma il vero uomo, quando ha un'idea, non si lascia facilmente dissuadere, né dalla moglie, né dai figli. Comprò, non so dove, un'ingombrante, minacciosa lampada zanzaricida, che, per dimensione e voltaggio, poteva essere adatta ad un capannone industriale; la piazzò al centro dell'appartamento, cioè nell' ingresso, e la accese ogni sera, da luglio a settembre.

Emanava una luce azzurrognola così intensa che il riverbero giungeva nelle camere da letto, disturbando il sonno. E non era questo il peggior fastidio: quello venne quando la lampada cominciò a fare il suo dovere di sterminatrice. Non solo zanzare, ma soprattutto falene, maggiolini, lucciole e ogni sorta di insetti notturni, che normalmente sarebbero restati fuori a farsi i fatti loro, attirati dalla luce ipnotica, finivano contro la griglia di quel barbecue infernale, con un rumore prolungato di scarica elettrica, a cui faceva seguito un nauseante odorino di cheratina grigliata.

Chissà, forse sono state queste lampade a suggerire ai cinesi che gli insetti sono commestibili, previa cottura.

Ma quello che il nostro genio della lampada non sapeva era che le zanzare, a differenza delle falene, non sono tanto attratte dalla luce quanto dall'odore della pelle umana, perciò molte di loro sfuggivano alla trappola mortale e continuavano a pungerci senza pietà. Al mattino ci alzavamo di pessimo umore, per aver dormito poco, a causa della luce e dei rumori della lampada, senza peraltro aver evitato le punture.

Qualche volta mi alzavo furtivamente, nel cuore della notte, per andare a spegnerla, incapace di sopportare il concerto delle scariche. Il mattino dopo lui borbottava: "Ecco perché mi hanno punto: la lampada era spenta". Nessuno aveva la forza di ribattere alla sua logica. E poi bisognava sbrigarsi a raccogliere con lo scopino i resti degli insetti giustiziati, prima che venissero calpestati, sporcando il pavimento. Di tanto in tanto la figlia piccola osava fare una domanda più che legittima: "Ma perché non possiamo metterci l'Autan come tutti gli altri?".

Non potendo dire ad una bambina quello che pensava davvero, e cioè che "tutti gli altri" sono fessi e solo lui e pochi eletti sanno come si sta al mondo, il capofamiglia rispondeva:

- Perché l'Autan fa male alla pelle... e poi puzza.

Ah, invece le falene arrostite no?

Comunque per tutta l'estate continuò la strage di insetti innocenti. I telegiornali locali parlavano di una inspiegabile diminuzione di lucciole. Ero preoccupata: se il WWF avesse scoperto la nostra macchina grigliatrice ci avrebbe accusato di strage ai danni di specie protette. Alle prime piogge d'autunno le finestre furono chiuse e la diabolica lampada restò qualche giorno spenta, dimenticata in un angolo. Ne approfittai per portarla in cantina dove, grazie al disordine che vi regnava da anni, riuscii a trovare un anfratto ben nascosto dove, fra una stufetta rotta e una sedia sfondata (a casa nostra non si buttava via nulla) si mimetizzò perfettamente. L'estate successiva nessuno fu più in grado di ritrovarla. Ci fu qualche mugugno, qualche accusa velata, ma alla fine l'Autan, nel suo piccolo, silenzioso e pratico spruzzino, ritornò sui nostri comodini, insieme con la pace notturna di insetti e umani.

La lampada sarà ancora là, senza il genio, ma incapace di far del male a qualunque creatura, come del resto ci insegnò San Francesco. Vi avrà fatto il nido qualche sparuto ragnetto di cantina.

Stefania Marello


La danza notturna delle lucciole innocenti


Disclaimer. Questo blog non è da considerarsi una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. Alcuni testi o immagini inserite in questo blog potrebbero essere estrapolati da internet e, pertanto, se non considerate di pubblico dominio, perlomeno accessibili a chiunque. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, siete pregati di comunicarcelo senza esitazioni all’indirizzo e-mail: info @ lastampella.it e saranno immediatamente rimossi.
Gli scritti che contengono riferimenti a persone realmente esistenti hanno il solo scopo (si spera) di far sorridere e sono frutto del vaneggiare degli autori. Se tuttavia qualcuno non gradisse un articolo o una sua parte può chiederne la rimozione all’indirizzo di cui sopra, motivando l’istanza.
Non siamo responsabili dei siti collegati tramite link, né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.
| Copyright © 2016 La Stampella | contatti | newsletter | privacy policy | sitemap |