Nel corso dei secoli ogni scienza medica si è evoluta compiendo passi da gigante.

A cavallo delle due guerre mondiali non era insolito sentire un medico esprimere un parere di questo tenore "Purtroppo vostro padre è anziano, non c'è altro da fare, bisogna aspettare che il cuore si fermi" e, solitamente, il babbo in questione non aveva più di una sessantina di anni.

Oggi, grazie alla medicina moderna, all'igiene, ma soprattutto all'alimentazione quell'età a tre quarti di cammin di vita, segna l'inizio della seconda giovinezza, quella dove non si comprano più le pilloline in discoteca come accadeva in gioventù, ma direttamente in farmacia.

Se da un lato la vita si allunga, grazie al buon cibo. dall'altro, grazie al cibo spazzatura, si accorcia l'età in cui è necessaria una terapia farmacologica (colesterolo, glicemia, ipertensione, ecc.).

Le scienze alimentari sono quelle che dal punto di vista della prevenzione si sono meno evolute, affidandosi in toto alla riparazione mediante farmaci.

L'ideale sarebbe un medico che, partendo da una lista di trenta cibi particolarmente graditi, è in grado di prescrivere una dieta sana e bilanciata utilizzando solo quelli.

Purtroppo ciò non è possibile: le lasagne al forno con la crema alla nocciola al posto della besciamella, o il fritto misto con dadini di speck e tortellini, oppure gli spaghetti ai frutti di mare con le fragoline di bosco al posto dei frutti di mare, non sono ben accette. Per non parlare del risotto allo champagne con la Coca Cola in sostituzione del vino francese.

Tutto ciò accadrebbe in un mondo ideale, ma nella vita reale, funziona così:

Il nutrizionista, che lavora prevalentemente sul processo chimico del cibo nel corpo umano, elimina il cibo che piace particolarmente e finisce per prescrivere solo cibo sgradito.

Il dietologo, che opera sulle calorie, invece dimezza le quantità di cibo gradito, mentre raddoppia le dosi per quello immangiabile per il paziente.

In pratica per mangiare sano occorre rifarsi al menù della nonna, quello sano con molte fibre, verdure, cereali integrali, niente zuccheri, poco sale, ecc.

Soprattutto ai tempi della nonna le varietà e le disponibilità di pietanze erano assai limitate: o mangiavi la minestra o saltavi la…

Freddy Marchiori – ACC

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