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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

LA MOSCA COCCHIERA IN PILLOLE

IN PILLOLE

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Chi fa la cacca più volte al giorno potrebbe essere a rischio di infarto. Potrebbe sviluppare diabete di tipo due, malattie cardiache e renali. L’Università di Pechino ritiene che la cosa più salutare sarebbe fare la cacca almeno, e solo, una volta al dì. Le persone con movimenti intestinali anormali devono considerare la possibilità di malattie non diagnosticate, ed essere consapevoli dei potenziali rischi futuri di varie condizioni di salute. Lo studio ha coinvolto i movimenti intestinali di quasi 500mila persone sane, tra 30 e 79 anni, per dieci anni. I ricercatori hanno esaminato il legame tra la frequenza con la quale vanno in bagno e le malattie fuori del sistema digestivo. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino, 107 anni: “Mah, io cago defeco evacuo vado di corpo come un Re, più e più volte al giorno. Tuttavia, al momento, non sono ancora mai morto”.

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Ci si sposa, ma non si fa sesso: dopo cinque anni si perde il desiderio, e si smette. 30 coppie sposate su 100 rinunciano. Nonostante i richiami della Chiesa, ribaditi da Papa Bergoglio, sulla preziosa virtù della castità prima delle nozze, quando si inizia l’erotismo è sempre impellente. Poi? La sessuologa Maria Antonietta Donà spiega: “La vita di coppia è caratterizzata da tappe e routine, che portano a cambiamenti, a nuovi equilibri e aggiustamenti reciproci. Far sesso è anche un modo di comunicare, ma se si riduce la frequenza del sesso non viene diminuita la soddisfazione erotica”. L’uomo desidera il sesso più da un punto di vista biologico, e la donna punta più al benessere psicofisico, ama sentire vicino il compagno sotto altri aspetti”. Ma quanto si deve fare? Sembra che si dovrebbe far sesso una volta a settimana, ma qualcuno non concorda. Marco Inghilleri, psicoterapeuta, sessuologo, e vicepresidente della Società italiana di sessuologia ed educazione sessuale (Sises): “Programmare la vita intima è del tutto controproducente. Formalizzare una condizione è impossibile. Si deve sapere adattare la storia della coppia ad esigenze in evoluzione. Si inizia con presupposti legati all’innamoramento, ma dopo cinque anni il desiderio diminuisce. Si deve trasformare la sessualità da una dimensione erotica ad una di tipo affettivo e a manifestazioni di amore”. La psicoteraputa Mioli Chiung: “Quando la relazione si consolida si crea un sentimento di sicurezza emotiva, di fiducia e di appartenenza, che a volte rimpiazzerà il desiderio sessuale”. Il poeta spagnolo Fray Luis de León scrisse, invece: “L’amore non aspetta di essere invitato, si offre per primo”. Giusto. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Conosco un tale che scopava maluccio già da fidanzato convivente, ma dopo che si è sposato gli è stata preclusa qualsiasi forma di sesso!”.

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Dormire meno rende egoisti. Una ricerca dell’Università di Berkeley, California, pubblicata su PLOS Biology, dimostra l’impatto negativo che la mancanza di sonno può avere sulle funzioni cognitive, sul controllo delle emozioni, sulla salute mentale e persino sull’empatia e sul comportamento sociale. Il progetto di ricerca ha riunito tre studi, che hanno fornito informazioni sulle aree di aiuto agli altri, e su come la disponibilità ad aiutare sia influenzata dalla perdita del sonno. I ricercatori hanno usato la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per confrontare i livelli di attività cerebrale dei partecipanti allo studio dopo una notte di sonno di otto ore e dopo una notte senza sonno. Hanno scoperto che le aree cerebrali che si occupano di empatia erano notevolmente meno attive nei soggetti privati del sonno. Anche la differenza di un’ora ha effetto, secondo uno studio sulle donazioni agli enti di beneficenza, durante la settimana successiva all’inizio dell’ora legale in primavera: le donazioni sono diminuite del 10%. E la mancanza di sonno riduce le interazioni sociali tra individui. La disponibilità ad aiutare fa parte della nostra umanità, ed è essenziale. Il Professore Chiarissimo Sun Nen Bun, Dipartimento Torrazzese dell’Università di Pensologia di Torino: “Non mi riguarda, io faccio beneficenza solo a me stesso. Con deroga, ovviamente, per le signore generose che mi omaggiano le loro grazie”.

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