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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

DISFATALE


DISFATALE

(Parole strambe a cura dell'Accademia dei Cinque Cereali)

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Chiamasi Disfatale l'addetto alla rimozione degli addobbi natalizi (alberi di Natale, presepi, luminarie ecc.) e al ripristino degli arredi nella configurazione precedente le festività.


Etimologia: parola formata dalla fusione del verbo disfare (dis-fare, cioè distruggere qualcosa che è stato fatto) con Natale, la festa cristiana che celebra la nascita di Gesù (o del Cucù, secondo una nuova corrente religiosa diffusa all'interno del corpo insegnante).


All'inizio di dicembre, a volte anche prima, i centri commerciali, i negozi, e il Comune (nella fattispecie rappresentato dall'Assessorato allo Spreco Energetico) iniziano le grandi manovre per le decorazioni natalizie. Tutto questo sfavillare di luci e colori ci ricorda che le feste sono vicine e che è ora di addobbare anche le nostre abitazioni. Se facciamo finta di niente, sperando di evitare il tedioso lavoro, ci pensano figli e nipotini a ricordarcelo a tutte le ore, finché cediamo per sfinimento. Che sia l'albero di Natale o il presepe o entrambi, bisogna andare a recuperare in cantina o in soffitta il materiale. Bisogna arrampicarsi sulla scala fino allo scaffale più in alto, e riportare alla luce reperti polverosi di statuine, capannine, palline, e poi ghirlande, fili elettrici luminosi, babbi natale cenciosi, destinati a passare dalle dormite al calduccio al gelo dei balconi, appesi come ladri in azione.


La prima difficoltà è trovare un posto dove mettere l'albero spelacchiato, che ogni anno perde altri aghi, e fare spazio al presepe, con i suoi laghetti di stagnola e il finto muschio che vorrebbe ricreare la vegetazione del deserto palestinese. Ma non è facile, perché dovunque li si metta, stanno sempre in mezzo ai... sì, quelli.


Tuttavia, l'atmosfera è festosa, i bambini sono allegri e collaborativi, noi adulti pensiamo ai prossimi giorni di ferie, e pregustiamo qualche mangiata pantagruelica (rassicurati dalla scorta di antiacidi e citrosodine, sempre ben rifornita).


Ma, fatalmente, alla fine delle feste, ci tocca disfare tutto quanto e rimettere a posto. È inevitabile, è... fatale. Ed è qui che ci ricordiamo del disfatale, cioè della persona che, dietro pagamento, può fare il noioso lavoro al nostro posto. Un esperto del "disfa e riordina". Ma se ti dimentichi di prenotarlo a tempo debito, potresti non riuscire a concordare un appuntamento: si tratta di professionisti molto richiesti in questo periodo dell'anno.


Così, una fredda mattina di gennaio ti svegli e il gatto, che ha ormai distrutto buona parte delle decorazioni, rotto due lavandaie e un pastore, e mangiato metà del muschio del presepe, ti guarda sornione come a chiederti: "La Befana se n'è andata una settimana fa. Che cosa aspetti a rimettere a posto?". Persino l'angelo in cima al presepe, quello che regge la scritta "Pace in terra agli uomini di buona volontà", ti sorride beffardamente: è chiaro che tu non hai buona volontà, non per questo lavoro. Allora ti rivolgi ai bambini, così felici pochi giorni fa. Ma hanno ripreso la scuola, e sono tornati all'umore negativo di sempre. I più grandi hanno ricominciato a digitare come pazzi sullo smartphone a tutte le ore, ma se chiedi aiuto ti rispondono che devono studiare. Ed è inutile sperare che, lasciando tutto dov'è, si verifichi un fenomeno di disfacimento naturale, un processo di decomposizione. Non succederà.


Allora chiami il numero della I.D.A.D (Impresa Disfatali a Domicilio) e dopo molte insistenze ottieni un appuntamento per marzo. Giusto una settimana prima di Pasqua.


Del resto, lo dice anche il proverbio: fare e disfare è tutto un lavorare. Che è anche, guarda caso, il motto della IDAD.

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Dottoressa Stephanie Hop-là – ACC

Babbo Natale al nono piano di un palazzo.

Se non arriva subito un disfatale ad aiutarlo si suiciderà.

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Un gatto che si improvvisa disfatale.

Ma si limita a disfare, senza poi rimettere a posto.

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