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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

IL BUGIARDONE


Per i dolori di varia origine sono disponibili molti farmaci, più o meno efficaci, più o meno nocivi. In ogni confezione è presente un foglietto illustrativo, da leggere ATTENTAMENTE prima dell'assunzione. Definirlo "foglietto" non è appropriato. Si tratta di almeno due pagine, lunghe oltre mezzo metro, e scritte fittamente fronte-retro in caratteri minuscoli. (Vedi figura)


Se il tuo dolore era lieve, nella migliore delle ipotesi quando avrai finito di leggere sarà già passato. Nella peggiore, ti sarà venuto anche mal di testa.


Ma la cosa più preoccupante è un'altra: nel lungo elenco degli effetti collaterali ci sono anche questi, sottolineati.


Che sono proprio i sintomi per i quali ti è stato prescritto il farmaco! È come dire: hai mal di schiena? Prova Pocomal, ma ricorda che potrebbe provocare il mal di schiena.


E qui scatta il dubbio amletico, più che giustificato: assumere, o non assumere, una medicina che potrebbe farmi stare peggio di come sto adesso? Dormire, morire... e poi?


Non ho risposte a queste legittime domande. Probabilmente non le ha neppure il medico (che potrebbe addirittura consigliarti di non leggere il foglietto), e forse non ce l'ha nemmeno l'azienda che produce il farmaco. Si suppone che, prima di mettere in vendita il farmaco, abbiano effettuato molti esperimenti in doppio cieco, somministrando il principio attivo a centinaia di cavie umane. Forse qualcuno, più doppio-cieco degli altri, dopo aver sbattuto l'alluce contro il comodino, ha segnalato un aumento del dolore al piede fratturato; perciò, i ricercatori diligenti (sempre timorosi di denunce e cause legali da parte dei pazienti) hanno inserito "aumento del dolore in sede di frattura" negli effetti collaterali del farmaco.


In Italia, il foglietto illustrativo per i medicinali è obbligatorio per legge, qualora le informazioni relative all'uso del medicinale non possano essere stampate all'esterno della confezione. Quindi, se non si vuole riempire di geroglifici l'intera scatola del medicinale come la stele di Rosetta, per praticità il foglietto è accluso all'interno della confezione, in modo che l'utilizzatore possa leggerlo più comodamente, alla luce di una potente lampada da orefice, magari con l'aiuto di una lente di ingrandimento.


Per quanto ricordo, una volta il foglietto non c'era, e i farmaci riportavano sull'etichetta esterna tutto quello che era necessario sapere: nome della ditta produttrice, composizione e posologia, cioè quante compresse o gocce potevi assumere al giorno senza finire al pronto soccorso. Talvolta erano indicati gli effetti collaterali, ma non più di tre o quattro, e le controindicazioni erano sostanzialmente la gravidanza e l'allattamento.


Fino agli anni sessanta, cioè finché non si impose la plastica, i farmaci erano confezionati in flaconi di vetro o in tubetti di alluminio con il tappo a vite. Niente blister, né imballi di cartone. Una confezione di aspirina di oggi, rispetto a una di cinquant'anni fa, regala all'ambiente il triplo dei rifiuti. Ma è cresciuto a dismisura anche il foglietto illustrativo, che tutti, compresi i medici, iniziarono a chiamare "bugiardino". L'etimologia del termine "bugiardino" non è del tutto chiara. L'Accademia della Cruscaipotizza che abbia avuto origine in Toscana, dove con il termine bugiardo si indicava la locandina dei quotidiani esposta fuori dalle edicole. Da qui, riducendo le dimensioni del foglio, il foglietto illustrativo dei medicinali diventò "bugiardino".


Ma a furia di aggiungere informazioni, il bugiardino è diventato un bugiardone, e non c'è bisogno di essere accademici per associare il termine al contenuto: quell'elenco di informazioni allarmanti potrebbe essere del tutto falso. A scanso di tormenti interiori, è meglio buttarlo subito nella raccolta carta.

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Stefania Marello - ACC

Il bugiardino più famoso al mondo

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