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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

RISCALDAMENTO AUTONOMO, CENTRALIZZATO O GLOBALE?


Gent.ma Accademia dei Cinque Cereali,

vi invio le mie personali considerazioni sui cambiamenti climatici, pregandovi di confermarmi se hanno senso.

Il nostro ecosistema è circolare e voi magari nemmeno ve ne accorgete: c'è il riscaldamento globale, quindi teoricamente non serve accendere il riscaldamento domestico.

Non accendendo il riscaldamento si risparmiano emissioni di anidride carbonica in atmosfera e le cose si riequilibrano. Più semplice di così.

Non volete i cambiamenti climatici? Spegnete il riscaldamento e il problema è risolto. Tanto fa caldo!

Marcello Dalweb


RISPOSTA:

In effetti la tua analisi non fa una grinza. Ci siamo sempre domandati anche noi perché all’equatore fa più caldo che ai poli, nonostante la distanza dal sole vari meno dello 0,005%. Forse percepiamo le temperature differenti in vari luoghi della Terra perché ce le hanno inculcate così a scuola? In effetti, quando l'istruzione scolastica era poco diffusa, non si sentiva mai parlare di cambiamenti climatici, e nessuno si lamentava. Forse perché non era ancora stata inventata l'ascensore, che è in assoluto il luogo nel quale si parla di più del tempo e ci si lamenta della mancanza delle mezze stagioni.

Certo, i nostri vecchi avevano dei metodi più naturali per scaldarsi, e per questo le famiglie avevano anche otto o dieci figli. Non si trattava di riscaldamento autonomo perché, per un miglior rendimento termico, bisognava essere almeno in due.

E quando faceva molto freddo, qualunque fosse la stagione, si mandavano i bambini a giocare nella stalla, dove c'erano particolari 'pompe di calore', che bruciavano ossigeno e fieno, ed emettevano metano. E non solo da ottobre ad aprile, secondo l'ordinanza del Sindaco, ma durante tutto l'anno.

Queste famiglie, oltre a risparmiare sulle spese di riscaldamento, non facevano nemmeno girare l'economia: passavano vestiti e giocattoli (quei pochi che compravano) dai figli grandi a quelli piccoli, facevano risuolare le scarpe e rattoppavano i vestiti.

Ma se avessero ragione i terrapiattisti? Avrebbe senso istituire una bolletta del gas FLAT?

Noi pensiamo di sì, purché FLAT si intenda come la traduzione inglese di PIATTO, e non l'abbreviazione della parola FLATULENZA.

Con i migliori saluti

Accademia dei Cinque Cereali


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