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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

In questa sezione sono riportati articoli scritti tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC collaborava allegramente con LA TAMPA

TUTTI AVREMO DIRITTO A UN’AUTO BLU E A UNA ESCORT


Invece di trattare i politici come cittadini "normali", saremo noi a godere de loro privilegi.


Il mantra che si ripete è sempre lo stesso: “I politici sono cittadini normali, non dovrebbero godere di particolari privilegi e dovrebbero avere gli stessi doveri di fronte alla legge”.


Sappiamo bene che, purtroppo, ciò non corrisponde a realtà, ma vorremmo che, almeno una volta ogni tanto, questi papaveri scendessero sulla terra e si comportassero in maniera normale.


L’unico momento in cui ciò accade è durante la campagna elettorale, un po’ come quegli uccelli migratori che periodicamente ritornano, talvolta anche dopo vent’anni.


Nei giorni che precedono le consultazioni elettorali, improvvisamente essi dismettono i panni del politico altolocato, lasciano l’auto blu in garage e scendono fra la gente con quanto di più umanamente vicino al popolo si possa utilizzare, dal camper alla bicicletta, qualcuno perfino con l’autobus (anche se, a dirla tutta, non obliterano il biglietto e hanno un autista personale).


Quando un politico viene colpito dalla cattiva sorte, l’uomo qualunque prova un senso di rivincita, quasi la soddisfazione di vedere finalmente il privilegiato perdere il suo smalto e diventare uno sfigato come lui. Questo purtroppo è un atteggiamento piuttosto diffuso, ma negativo: non porta a nulla, e non è la strada da perseguire per avere una società più giusta.


L’ACC ha trovato la risposta a questo annoso, dannoso e fastidioso problema: invece di far diventare “normali” i politici, il Governo, con un Decreto Legge urgente, potrebbe concedere a tutti i cittadini gli stessi privilegi dei politici, per almeno un mese all’anno.


Gli italiani potranno pertanto usufruire di auto blu (ne abbiamo 30.000), tessere per accedere gratuitamente al cinema, a teatro, alle strutture sportive e ai centri benessere. Per i maschietti saranno fornite escort (e in questo caso non stiamo parlando di auto) a prezzo speciale, per le gentili signore saranno a disposizione accompagnatori qualificati, trattamenti di bellezza e interventi di chirurgia plastica nelle cliniche più prestigiose.


Ogni sei mesi verrà messo in palio un tesserino da Presidente (del Consiglio, della Camera, del Senato, del CSM, o perfino della Repubblica) e il fortunato estratto potrà anche godere della sospensione di eventuali processi a carico per il semestre in corso.


Grazie a questa soluzione non saranno i politici a sentirsi parte del popolo, ma parte del popolo a sentirsi privilegiata.


Sono ancora da valutare alcuni effetti collaterali negativi di questa ingegnosa soluzione. Psicologi e psichiatri sono già all’opera per studiare nuovi disturbi, che potrebbero affliggere coloro che, trascorsi i sei mesi di privilegio, ricchezza e fama, dovranno rientrare di colpo nei panni del comune cittadino. Si parla già di Sindrome DRAS, ovvero Disperazione da Ritorno alla Sfiga, e della sindrome BIPOL, che non c’entra nulla con il comune disturbo bipolare, ma è semplicemente una forma depressiva per sentirsi doppiamente pollo.

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Freddy Marchiori inspired by Livio Cepollina – ACC (FEBBRAIO 2014)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA


Nella foto: una Escort tedesca quasi blu

ARZILLO NONNETTO TRUFFA UNA GIOVANE ZINGARA


La nomade gli riporta il portafoglio smarrito e lui ne approfitta.

Dalla questura alla questua e viceversa

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PRALUNGO. Questa notizia farà cambiare idea a chi pensa che nei piccoli paesini non succeda mai nulla. La scorsa domenica il Signor G.P., ottantunenne di Pralungo, mentre rientrava dalla messa, un po’ a piedi e un po’ camminando, ha smarrito il portafoglio e, non essendoci la locale stazione dei carabinieri, si è recato in autobus alla questura di Biella.


Sono state messe solo le iniziali del nome, non per motivi di privacy, ma perché, se si scopre chi è, rischia l’arresto per truffa aggravata matricolata (una tipologia di reato recentemente inserita nel Nuovo Codice Penale, con aggiornamenti del Professor A. Zecca Garbugli - Edizioni La Bufala).


Il giorno seguente, presso l’abitazione del Signor G.P. si è presentata una zingara che dimostrava circa venti-quarant’anni, la quale gli riportava il portafoglio rinvenuto in un’aiuola spartitraffico, nei pressi della chiesa comunale, contenente ancora i documenti e oltre duecento euro in contanti.


Lo scaltro anziano signore, nel vedere una nomade giovane e sprovveduta, ha pensato bene di approfittare della sua ingenuità, inventandosi su due piedi la più grande truffa mai concepita al suo paese (anche perché Pralungo non è certo nota per la criminalità).


Ha raccontato alla ragazza che, in base all’antico Codice di Pralungo, quando qualcuno trova un oggetto di valore e lo riporta al proprietario, questi ha diritto di ottenere, dal ritrovante, un compenso pari al 10% del valore dell’oggetto.


La giovane quindi, per paura di essere denunciata per mancato risarcimento a seguito riconsegna di oggetti di valore, ha consegnato all’anziano i 22 euro che nel corso della giornata aveva elemosinato in paese e nei comuni limitrofi.


Solo ieri la zingara, accortasi del raggiro, si è recata in Questura a sporgere denuncia contro semignoti, dato che conosceva solo la faccia (“fas da ulo”, come dicono gli zingari nella loro lingua per definire una persona più abile di loro nel raggiro) e le iniziali del nome, ma non ricordava né le generalità, né la residenza (essendo nomade non riteneva opportuno segnarsi l’indirizzo di una casa fissata a terra e senza ruote).

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Freddy Marchiori & Paul Rice – ACC (APRILE 2013)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA


In caso di necessità rompere il vetro

UNA LETTRICE CI SCRIVE PER PROTESTARE CONTRO L’ORA LEGALE


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Gent.ma Accademia,


spero che mi risponda qualcuno in carne ed ossa, e non un risponditore automatico come nei call center, che ti dice “se vuoi questo premi uno, se vuoi quello premi due, se vuoi quell’altro premi tre…” e così via, finché, quando sei arrivato al nove, non ti ricordi più che cosa ti aveva detto all’uno.


La notte di Pasqua ho fatto come prescrive la legge: alle due, mi sono alzata per sistemare gli orologi. C'è poco da ridere: se non fai così Equiora (una consociata di Equitalia) potrebbe inviarti una bella multa.


Odio l’ora legale: trattasi di un furto legalizzato di un’ora del nostro tempo, e il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo.


Si, lo so che poi ce la restituiscono a ottobre, ma intanto senza interessi: ben sei mesi di interesse ci rubano, alla faccia della legalità.


E poi, vuoi mettere, un’ora di fine marzo, con le rondini, il sole e le colline sono in fiore, con un’ora di fine ottobre, quando piove e fa freddo perché è autunno avanzato, quasi andato a male?


Pensate a quelli che il tempo l’hanno quasi finito, che già devono farselo prestare dalla BCT, la Banca Consecutio Temporum. Pensate al povero Califano, morto proprio il giorno prima, che quell’ora l’ha persa per sempre. E non l’avranno neppure gli eredi.


Pensate ai neonati, che dal giorno di Pasqua piangono, increduli che questa cosa stia succedendo proprio a loro, così innocenti. Sì perché le mamme, già stordite dal parto recente e dalle notti insonni, dal giorno del cambio dell’ora saranno fuori di testa nel tentativo di ricalcolare tutto il piano poppate giornaliero e finiranno con il fare casino e dimenticarsene qualcuna.


Pensate alle pubblicità dei biscotti, dove la famiglia fa colazione con il sole dei tropici che entra dalla finestra, mentre noi, da domenica, facciamo colazione praticamente al buio, poiché le sette sono solo le sei.


Non parliamo poi di muratori e idraulici, che ti fanno il preventivo, ma non specificano mai se la tariffa è 32 euro all’ora legale o all’ora solare.


La prima volta che ho subito un furto orario fu nel 1986, quando, ventenne, andai in un motel, con il fidanzato della mia migliore amica (un figo cosmico, come se ne vedono pochi), pagando per una notte intera, ed era proprio la notte in cui si passava all’ora legale. Ricordo che, per recuperare l’ora perduta, in autunno tornammo insieme al motel; in quell’occasione il cambio orario fu proprio la notte del loro matrimonio. Da allora, ogni autunno vi facciamo ritorno, per fregare un’ora per la camera.


Un saluto da Annamaria* da Torino

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* In realtà io sono Piergelsomina da Verolengo, ma per favore non pubblicate il mio vero nome: non vorrei che la mia migliore amica, leggendo questa lettera, mi riconoscesse.

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Risposta:

Cara Annamaria di Torino: Vedi foto

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(APRILE 2013)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

DOPO IL DIVORZIO BREVE AVREMO QUELLO RAPIDO


Anticamente l’unica forma di divorzio conosciuta era il “Rapidus et ripidus”: il coniuge ripudiato (di solito la moglie, poiché si divorziava dal matrimonio, ma non dal patrimonio) veniva rapidamente spinto in un ripido dirupo.


Gli americani sono stati i primi a inventare il divorzio rapido: vi sono contee in cui si litiga al mattino appena svegli e per l’ora di pranzo si è già ottenuto il divorzio. Volendo, a cena si possono celebrare nuove nozze. Al punto che la definizione ”Stati Uniti” pare derivi proprio dall’elevato numero di separazioni.


Finalmente anche in Italia si parla di divorzio breve, dopo solo quarant’anni dall’introduzione del divorzio canonico, che è lungo, complicato e costoso ancor più del matrimonio. Ma quando la proposta diventerà legge, probabilmente sarà già obsoleto, a causa della trovata geniale e rivoluzionaria, partorita dalle quote rosa dell’Accademia dei Cinque Cereali.


L’idea è quella di fare una cerimonia al contrario, con l’onere e l’onore di reinvitare tutti coloro che avevano presenziato al matrimonio, sacerdote o sindaco compresi.


Alla cerimonia di divorzio seguirebbe il pranzo (o cena) di divorzio. E sarà proprio al ristorante che si potranno discutere gli “alimenti”, un luogo sicuramente più idoneo di un’aula di tribunale. Al termine il sacerdote o il sindaco, che furono i celebranti delle nozze, si trasformeranno in decelebranti e potranno tranquillamente decelebrare l’unione. Basterà firmare un modulo precompilato e il divorzio sarà subito operativo. L’iter amministrativo-giudiziario sarà così semplice che basterà anche solo un assessore, o un impiegato dell’anagrafe, o il messo comunale o un semplice vigile urbano. Per il rito religioso, in assenza del sacerdote, sarà sufficiente un sacrista o una perpetua o una guida scout, o anche un chierichetto che abbia già compiuto quattordici anni. Insomma, chiunque, purché non sia un decerebrato, è in grado di decelebrare un matrimonio.


In questa formula la condizione essenziale è che ci siano tutti, ma proprio tutti coloro che erano stati presenti al matrimonio. Sarà sufficiente l’assenza di una sola persona per compromettere la procedura di divorzio rapido. Perciò sarà più facilmente attuabile in coppie fresche, meglio se appena tornate dalla luna di miele, poiché saranno maggiori le probabilità di radunare nuovamente tutti gli invitati.


Si consiglia perciò alle giovani coppie di non invitare al matrimonio parenti molto anziani, o malati e con già un piede nella fossa, proprio per evitare che anche un solo decesso possa compromettere il futuro divorzio rapido.


I vantaggi tuttavia saranno notevoli: ad esempio i futuri sposi, prima di confermare gli inviti, potrebbero esigere un check medico e un certificato di sana e robusta costituzione. E non chiameranno sacerdoti anziani ad officiare le nozze, e nemmeno l’ottuagenario sindaco, aprendo così la strada ai giovani preti disoccupati e ai giovani assessori di recente nomina.


Se qualcuno degli invitati dovesse opporsi, i divorziandi dovranno convincerlo della necessità del divorzio, mettendosi a litigare furiosamente alla stessa cerimonia o, più tardi, al ristorante. Se ciò non fosse sufficiente, potranno tirarsi in testa qualche piatto o, in casi estremi, esibirsi in un duello cavalleresco con gli spiedini della grigliata ancora roventi. Intanto i soliti bambini si inseguiranno tra i tavoli facendo inciampare i camerieri (che verseranno inevitabilmente il contenuto dei vassoi sulle teste dei commensali), faranno il verso alla zia grassa, cadranno vestiti nella vasca dei pesci rossi del parco e giocheranno a “Centra la scollatura della sposa” con le olive ascolane. I testimoni dello sposo-divorziando taglieranno la cravatta e passeranno a raccogliere soldi per il trasloco dei mobili e l’affitto del nuovo appartamento. Al terzo antipasto gli zii di campagna saranno già tutti ubriachi e canteranno “Rosina dammela, dammela…”. Insomma il divertimento sarà assicurato esattamente come ai matrimoni.

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Kristine & Stephanie – ACC (MAGGIO 2014)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA



DOPO I CONTROLLI A CORTINA E A MILANO BLITZ NELLE FABBRICHE

Agenzia delle Entrate e Finanza controllano le buste paga degli operai


Dagli studi di settore è emerso una delle categorie che vive al di sopra delle proprie possibilità è quella dei lavoratori dipendenti.


Se è vero che ci sono gioiellieri che dichiarano 1000 euro di reddito mensile, ma hanno lo yacht in Costa Azzurra, se è altrettanto vero che dentisti dichiarano 2000 euro di reddito mensile, ma dispongono di villetta con piscina a Porto Cervo, infine, se vero è che grossi imprenditori dichiarano meno di 3000 euro al mese, ma possiedono villaggi turistici alle Cayman… e la lista potrebbe allungarsi a dismisura…


E’ altrettanto vero che il blitz degli uomini dell’Agenzia delle Entrate di concerto con la Guardia di Finanza ha portato a scoperte sconcertanti nel settore del lavoro dipendente e in particolare in quello della classe operaia.


In particolare, dai controlli incrociando gli studi di settore, parecchi operai che guadagnano fino a 1.200 Euro netti mensili è emerso che posseggono BMW, MERCEDES, VOLVO, e SUV di ogni marca, acquisti non giustificati dalle dichiarazioni dei redditi.


Per ora Iniquitalia ha disposto il sequestro di case e di auto (ma non dei finanziamenti per comprarle) in attesa dello sviluppo delle indagini.

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Dal nostro inviato speciale Paolo di Biella (GENNAIO 2012)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA


Un operaio si fa trasportare l’auto di lusso per risparmiare carburante

PER I NON CREDENTI BATTESIMI E CRESIME CON RITO CIVILE


Intanto due scaltri baristi mandano al Comune il conto del rinfresco


In molti comuni italiani i matrimoni con rito civile hanno superato quelli religiosi. Certamente a influire su questo storico sorpasso ci sono le seconde nozze, e talvolta anche le terze o le quarte. Al quinto matrimonio si ha la cittadinanza onoraria di Hollywood e, dopo il decimo, il posto auto garantito davanti agli Studios.


Altro fattore incisivo sulla scelta del rito civile sono i matrimoni fra persone di differente religione. Purtroppo non è ancora possibile sposarsi con il doppio sacerdote (a meno che ci si presenti all’altare già sbronzi, nel qual caso si potranno vedere anche due mogli, quattro anelli, otto testimoni), pertanto si deve scegliere tra l’uno o l’altro rito. Così si finisce quasi sempre per optare per il rito civile. Di gran moda è anche la convivenza che “fa fine e non impegna”, ma questa soluzione viene spesso osteggiata sia dalla Chiesa sia dai comuni, perché non porta soldi nelle casse di entrambi.


Infine contribuiscono al calo dei matrimoni con rito religioso i sempre più frequenti outing verso ateismo e/o agnosticismo


Chi da bambino ha frequentato il catechismo avrà sicuramente imparato che i sacramenti sono sette: Battesimo, Cresima, Eucarestia, Penitenza, Estrema Unzione, Santi Ordini e Matrimonio.


Sette è un numero caro alla numerologia cattolica: pare infatti che anche i dieci comandamenti in origine fossero sette: quello sugli atti impuri e gli ultimi due sono stati inseriti da un frate amanuense burlone nel IX secolo, in fase di ricopiatura.


L’introduzione del rito civile per tutti i sacramenti permetterebbe di introdurne altri, come l’Equitalieucaristia (una sorta di iniziazione al pagamento delle imposte simile alla prima comunione), il funerale concordatario (esiste già quello “in civile” ma, con questa formula, acquisirà valore anche religioso), e la Laica Cresima, senza Vescovo, ma con la presenza di qualche onorevole colluso con la Mafia, nel ruolo di Padrino.


Le prime impartizioni, in via del tutto sperimentale, hanno dato ottimi risultati, ma c’è anche chi ha approfittato della poca chiarezza normativa. Due scaltri baristi, già noti alla redazione de LA TAMPA hanno preparato un rinfresco da mille e una notte per un battesimo tradizionale, inviando la fattura al Sindaco della città. La fattura è stata erroneamente pagata, e sono stati inutili i tentativi del primo cittadino di “girarla” al Vescovo: trattandosi di evidente caso di loro incuria, la Curia non ne risponderà.

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Marchiori assisted by Marello - ACC (LUGLIO 2014)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA


Estrema unzione: basterà una firma, purché l’inchiostro della penna sia nero

LA TAMPA SCIENZA & SCEMENZA

Il Quokka, piccolo e strano marsupiale australiano che non paga la bolletta del gas


Produce il metano che consuma e, nonostante sia a rischio di estinzione, è l’animale più felice del mondo

Un esemplare di Quokka Ridens (fonte: Enciclopedia Quattroggatti)

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Il quokka è una bestiola molto graziosa e molto intelligente. Anche se è innegabile una certa rassomiglianza con Rosy Bindi, gli zoologi stanno ancora discutendo se il quokka sia più bello che intelligente o viceversa.


Per molti aspetti simile al castoro, si differenzia però dall’instancabile stakanovista costruttore di dighe per la sua pigrizia e indolenza, tanto da guadagnarsi la denominazione supplementare di “castoro italico”.


Il naso e la bocca ricordano invece il koala, altro marsupiale australiano, molto più conosciuto.


Ai lettori che ci scrivono chiedendo se sia possibile tenerne uno in casa, come animaletto da compagnia, ricordiamo che il quokka è in via di estinzione, perciò i produttori di mangimi per animali non investiranno nella produzione di alimenti specifici. Per non parlare dei veterinari italiani, che non sono preparati a curarne le principali patologie. Alla Facoltà di Veterinaria, infatti, gli esami di Anatomia Comparata del Quokka, Anamnesi del Quokka nonché Esegesi dell'Analisi del Sangue e delle Urine del Quokka sono facoltativi e aggiungono pochi punti al credito formativo.


Ma perché questa specie è in via di estinzione? I motivi non sono del tutto chiari, tuttavia esistono delle ipotesi.


La prima causa di estinzione di una specie animale è quasi sempre l’uomo. Ma i quokka fanno eccezione, perché in passato fu proprio un uomo, anzi una donna, a salvarli.


Un tempo gli australiani gli davano la caccia per cucinarlo e mangiarlo, finché un giorno un cuoco proveniente da Orgosolo si stabilì a Sidney e fece assaggiare alle popolazioni locali la prelibatezza del “porceddu” sardo allo spiedo. Da allora i cacciatori disdegnarono la carne di quokka, preferendo recarsi alla più vicina trattoria italiana. Qualcuno addirittura racconta che non sia stato un cuoco, bensì una cuoca, e che proprio dalla parola italiana “cuoca” derivi il nome del nostro simpatico animale.


Eppure il numero di esemplari continua a diminuire, e secondo alcuni zoologi il motivo sono le fughe di gas. Il quokka è un animale molto attento al risparmio energetico: per riscaldarsi (e anche per usi di cucina) consuma esclusivamente metano autoprodotto.


Quando ne produce in eccesso - di solito nella stagione degli accoppiamenti - invece di disperderlo in atmosfera, dove contribuirebbe all’effetto serra, lo accumula nella sua tana, per poi utilizzarlo durante la stagione invernale. Per questa abitudine il mite animaletto è molto rispettato dai predatori, che si tengono ben lontani dalla sua tana per motivi olfattivi. Lo rispettano anche i lavoratori dell’Eni Gas & Power, e durante i lavori di trivellazione fanno attenzione a non distruggere le tane. In cambio hanno il permesso di prelevare il gas in eccesso e immetterlo poi nei grandi metanodotti. Al suo confronto lo scoiattolino scorreggione della pubblicità del Vigorsol è un dilettante.


Ma il rischio, per le bestiole, è costituito dalle esplosioni e dagli incendi. Per evitare che la specie potesse appunto estinguersi per non saper estinguere le fiamme, il WWF ha organizzato dei corsi di addestramento alla messa in sicurezza delle tane, all’evacuazione rapida in caso di incendio, fino all’utilizzo dell’estintore. Purtroppo i quokka, che sono di indole allegra e giocherellona, amano giocare con gli estintori, estinguendosi l’un l’altro…


Ma oggi tutta l’Australia si muove per salvare il quokka. La famosa e bellissima attrice australiana Katrin Gnyok è diventata testimonial di una Campagna dal nome accattivante “I’m Gnokka and I save the Quokka”, grazie alla quale questi animali sono diventati di gran moda.


Tutti i bimbi australiani chiedono un quokka in regalo. Molti genitori però non sono ancora capaci di riconoscerli e oggi decine di koala, castori, gatti rognosi e ratti campagnoli vengono legati ai guardrail delle autostrade e abbandonati, proprio come succede ai cani italiani.


I quokka se la ridono sotto i baffi, guadagnandosi a pieno titolo la fama di animali più felici al mondo.


Del resto, come dare loro torto? In fondo tutti noi siamo, prima o poi, a rischio estinzione, ma non per questo rinunciamo ad acquistare LA TAMPA e a ridere allegramente leggendo i suoi articoli.

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M & M & M imbeccated by Kristinen - ACC (SETTEMBRE 2014)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

Un bipede in fase di estinzione

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Una rara immagine di lato B di QUOKKANE

SCOPERTO RISTORANTE CINESE IN REGOLA


Il proprietario spacciava per cinesi carni provenienti da allevamenti controllati

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Controlli a tappeto orientale da parte dei NAS (Nucleo Anti Sofisticazioni) sui ristoranti e su numerose attività di orientamento orientale.


Dalle indagini effettuate sono emerse diverse irregolarità nel noto ristorante cinese “Liso Amalo”, che ora rischia fino a sei mesi di chiusura.


I cibi del ristorante cinese non erano stati prodotti e surgelati in Cina, secondo la migliore tradizione, ma le carni erano di allevamenti D.O.P., provenienti da bovini di razza piemontese selezionata, e invece del tristemente noto pangasio, venivano servite ai clienti trote del Sessera. Addirittura pare che i piselli, usati nella preparazione del riso alla cantonese, provenissero da agricoltura biologica del mantovano.


Nella cucina sono stati anche trovati peperoni di provenienza molto probabilmente carmagnolese, pronti per essere utilizzati nella preparazione delle tipiche salse agrodolci. Gli ortaggi all’aspetto si presentavano freschi e totalmente privi della tipica muffa cinese, che ne garantisce l’origine e il caratteristico retrogusto.


- No… perché… no, praticamente, no, insomma… - ha commentato con grande determinazione il colonnello Tumistufi dei NAS - noi siamo del nucleo antisofisticazione e abbiamo il dovere di controllare che il cibo sia semplice, costituito in prevalenza da prodotti surgelati, non alimenti di agricoltura biologica! Quelle sono cose troppo sofisticate per il nostro nucleo, quindi combatteremo ogni cibo “strano”, proveniente da colture di nicchia, in favore di quello consolidato: alimenti precotti e industrialmente confezionati.


Hin Volthin, il titolare del ristorante, commenta con un sorriso agrodolce: “Quando ho visto allivale i calabinieli mi sono pleso un bello spaghetto di soia e sono diventato giallo, come un pollo al limone”.


Ma le indagini non si limitano al settore alimentare.


In centro è stata scoperta una palestra dove si pratica l’insegnamento di arti marziali come il Tai Chi, il Kung Fu e Jeet Kune Do, il Tih Fo Mahl, e inoltre si effettuano massaggi TuiNa.


Spiega ancora il Colonnello Tumistufi: “Nonostante la palestra risulti in regola con le norme igienico-sanitarie, saremo costretti a chiuderla. È chiaro che non possiamo prendercela con i cinesi che copiano i nostri prodotti, se poi noi copiamo i loro”.


Per lo stesso motivo, ci ha spiegato una giovane carabiniere dei NAS, Alba Coitartufi, è stata chiusa anche la sede della Comunità Buddista Zen, mentre i monaci sono stati invitati a meditare altrove o coltivare la propria spiritualità e il distacco dalla vita terrena con pratiche più occidentali, come la guida in stato di ebbrezza, i mortaretti napoletani di Capodanno e lo sci fuori pista sull’ultima neve di primavera.

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M&M – Marello & Marchiori - ACC (MARZO 2013)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA


NUOVO SCANDALO: DOPO IL CALCIO SCOMMESSE, LE PARTITE A CARTE TRUCCATE ALL’ORATORIO


Pensionato corrompeva gli avversari per vincere e far colpo sulla barista ultraquarantenne

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Come nelle migliori serie TV il parroco di una piccola frazione di Cossato (BI), si è trasformato in investigatore e ha scoperto uno strano “movimento” dietro a un apparentemente innocente gioco a carte.


La cosiddetta “pietra dello scandalo” era la donna di servizio di origini ucraine che gestisce il locale adibito a circolo ricreativo della quale il nostro pensionato si era perdutamente innamorato.


I primi sospetti son sorti perché il signor Armido G., residente a pochi passi dalla Parrocchia, vinceva in continuazione, ma gli avversari, pur disponendo di pensione minima, potevano permettersi fino a 5 “bianchini” al giorno più merenda con pane e sopressa veneta.


Il parroco ha pedinato i quattro amici al bar per una settimana: il primo giorno chiudendosi nel frigo dei gelati, ma a causa dell’eccessiva coibentazione non ha sentito nulla, il secondo giorno nel ripostiglio, ma al buio non ha visto nulla, il terzo giorno dietro il bancone del bar, ma i quattro sono andati a giocare a carte nel dehor, il quarto giorno si è nascosto nel confessionale in chiesa, ma era troppo distante, il quinto giorno si è nascosto in bagno, ma Ermete, detto il “mangia fagioli”, lo ha costretto alla ritirata dalla ritirata, il sesto giorno si è camuffato da juke box, ma un ragazzino stava tentando di inserire la monetina (non è noto dove), così il settimo giorno ha deciso di riposare seduto sulla panchina a un metro dai quattro amici, riuscendo finalmente a capire tutto.


Chi vinceva aveva diritto a un quartino di lambrusco, così il nostro furbetto del tavolo verde aveva maggiori possibilità di avvicinare l’ostessa (che poi è sempre la stessa) e di intavolare con lei approcci a scopo amicizia ed eventuale matrimonio.


Al parroco non è rimasto altro che infliggere al pensionato la pena di 12 Padre Nostro e 6 Ave Maria da recitare in ginocchio in sacrestia, pena poi commutata in un Salve o Regina, tenendo conto che non aveva precedenti matrimoniali e che la misera pensione minima costituisce di per sé già adeguata punizione.

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Freddy Marchiori & Paul Rice – ACC (MAGGIO 2012)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA


Nei circoli c’è sempre il terzo incomodo, a volte il quarto e il quinto

FURTO IN PANETTERIA: LADRO COLTO IN FRAGRANZA DI REATO


Mentre scoppia un pan demonio, tenta invano di allontanarsi tra bagarre e baguette


Pan Calieri, 13 aprile 2012.


Giovanni Panini, giovane nullafacente, imparentato alla lontana con la dinastia dei Grandi Produttori di Figurine (anche se nella sua misera vita avrebbe collezionato solo una serie di figuracce), già noto alle forze dell’ordine per piccoli reati e spaccio di figurine taroccate ha aggiunto alle sue condanne una denuncia singolare.


I fatti si sono svolti nella panetteria di Giuseppina Delsacco Boia, alle sette e trenta del mattino, ora in cui il negozio è affollato di studenti che acquistano focacce e brioches prima di andare a scuola.


Il Panini, digiuno e affamato, attirato dall’insegna invitante ‘La Boia Panatera’ e soprattutto dalla fragranza del pane appena sfornato, è entrato nel negozio e, approfittando della ressa e della confusione, ha sottratto due forme di pane arabo e una di Challah, il cosiddetto pane ebraico e se le è nascoste nell’ampio giaccone.


Per una strana e ancora inspiegabile reazione chimica le forme di pane a contatto tra loro (e forse con le ascelle del Panini) hanno sviluppato una lievitazione tardiva e incontrollata, fino all’esplosione, provocando reazioni di panico e fuga tra i clienti.


È intervenuta la polizia locale insieme agli artificieri di Torino.


Il Panini, colto in flagrante, è stato fermato per furto di pane fragrante, deflagrazione non autorizzata e detenzione di ordigni esplosivi.


Fortunatamente l’esplosione non ha causato vittime. Ferito solo uno studente che stava masticando un chewing-gum alla fragranza di panpepato (probabilmente rubato anch’esso dal bancone della panetteria) e che si è morsicato la lingua per lo spavento.

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Stephanie Hop-là approved by Paul Rice – ACC (APRILE 2012)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

Continua...

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