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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

LE STORYCETTE DELLA NONNA - LA PASTIERI


LA PASTIERI

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Da non confondere con la PASTIERA (la famosa torta di origine napoletana a base di grano e ricotta), la pastieri è una ricetta molto antica, risalente all'invenzione della pastasciutta.


Infatti, non è altro che la pasta avanzata del giorno prima, sapientemente camuffata e debitamente riscaldata.


La pastieri non è una singola ricetta, ma una serie di ricette con le quali si riutilizzano gli avanzi di pasta. Non c'è famiglia del ceto medio o popolare che non ne conosca almeno un paio. Di solito, la pastieri si porta in tavola nei giorni seguenti il "dì di festa" di leopardiana memoria, nel quale si è cucinato in abbondanza eccedendo nel numero delle portate, perché per noi italiani il comandamento 'ricordati di santificare le feste' significa soprattutto questo. Alcune pietanze basterà conservarle nel frigorifero e riscaldarle il giorno dopo, ma la pasta semplicemente riscaldata non è buona. Buttarla via è un peccato, con quello che ci è costato di ingredienti e lavoro. Darla al cane è oggi severamente vietato dai veterinari, e ieri lo vietava la parsimonia della massaia. Così si ricicla, e invece che nella pattumiera la si butta in una teglia e poi in forno, con l'aggiunta di vari ingredienti che la rendono meno stopposa.


In Liguria abbiamo addirittura la pastierilaltro, che è preparata con gli avanzi della pastieri. Non l'ho mai assaggiata, ma dicono sia ottima, sempre che piaccia una pasta stracotta e un buon sugo invecchiato qualche giorno in frigo di rovere.


Oggi Google conosce decine di ricette per mettere in tavola una pastieri da leccarsi i baffi.


Ne citeremo alcune:


Torta salata, preparata con verdure e avanzi di pasta tritata. Non sa né di pasta né di verdure, tuttavia è mangiabile.


Timballo: gli avanzi della pasta di ieri, con aggiunta di besciamella e parmigiano, vengono avvolti e ben sigillati da un rotolo di sfoglia, successivamente cotto in forno. L'origine del nome è ovvia: timballo sta per "ecco come ti imballo gli avanzi".


Aggiungendo alla pasta avanzata due uova sbattute si ottengono le crocchette di pasta da friggere in olio bollente. Una pastieri appetitosa, seppure un po' indigesta. A seguire si consiglia un punch al bicarbonato con scorza di limone.


Pizza di pasta: non ha proprio il sapore della pizza e non ha più quello della pasta, ma ha un vago retrogusto di cartone... cartone della pizza, s'intende.


Pastieri in crema: una ricetta audace dedicata ai più piccoli, preparata con minestrina avanzata frullata. Con ogni probabilità i pargoletti ve la sputeranno in faccia, ma del resto l'avrebbero fatto anche con una minestrina di oggi.


Per concludere, abbiamo la frittata di spaghetti, una pastieri per buongustai dotati di stomaco d'acciaio.


Il gradimento della pastieri non è sempre garantito: qualche commensale potrebbe non mostrare entusiasmo nel trovarsi nel piatto di oggi gli avanzi di ieri. Tuttavia, poiché la pastieri si prepara e si consuma prevalentemente in famiglia, basterà accertarsi che il frigo e la dispensa siano vuoti, in modo che non vi si trovino alternative. Infatti, come ogni chef conferma, la fame è il miglior condimento.

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Stefania Marello – ACC


Farfalle di ieri

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Vermicelli di oggi

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Pastieri perfettamente conservata ritrovata nella piramide di Micerino

LE GRANDI SFIDE LETTERARIE DELLA STAMPELLA

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Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dice che “non si può produrre in Polonia un’auto chiamata Milano”. Mi stavo chiedendo perché no, poi ho saputo che lo vieta la legge italiana che nel 2003 ha definito l’Italian Sounding, che proibisce le indicazioni che inducano in errore un consumatore. Che scemenza!

Il vecchio tarlo

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Max Paul Franklin ha avuto un infarto, e la sua Tesla Model Y con la versione 12 del software Full Self-Driving gli ha salvato la vita, trasportandolo in ospedale. Ma, prima, lui ha dovuto impostare l’autopilota. Dobbiamo credere proprio a tutto?

Carlo Chievolti

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Sembra che gli italiani siano pentiti del referendum contro il nucleare, e pertanto ne vorrebbero un altro, per ribaltarlo. Come se, dopo divorzio e aborto, i referendum in Italia avessero rispettato la volontà popolare, e avessero un minimo di credibilità.

Il vecchio tarlo

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YOUPOL è la nuova APP che ci mette in contatto con la Polizia, permettendoci di aiutare ad agire contro bullismo, droga, violenza di genere, oltre a qualsiasi reato. Eventuali agitatori da salotto sappiano che gli insulti potrebbero ritorcerglisi contro.

Carlo Chievolti

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Titolo di un giornale: “Scontro sul ponte di Messina”. L’hanno finito, che c’è già stato uno scontro? Non sapevo nemmeno che l’avessero iniziato. Ah, no, lo scontro è tra ministri: Pichetto Fratin ostacola Salvini. Titolista: mestiere infame, da abolire.

Il vecchio tarlo

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In una stazione ferroviaria di Londra una e-bike ha preso fuoco causa lo scoppio della batteria. Continuiamo pure su questa linea, continuiamo a farci male da soli.

Carlo Chievolti

GLI SCALTRI BARISTI E IL TURISMO BIELLESE FAI DA TE

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Da tutta Italia a Biella per assistere al cambio della guardia

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L’ultima trovata dei due scaltri baristi è stata quella di copiare lo storico cambio della guardia di San Marino, vero e proprio evento che attira ogni giorno migliaia di turisti stranieri (anche perché i sanmarinesi sono pochi e vi hanno già assistito tutti almeno una dozzina di volte).


La coreografica e solenne manifestazione avviene ogni primo pomeriggio durante il cambio di turno al banco del bar, sotto la supervisione del Sergente Mahler, capo delle Forze Amate.


Essendo cane da guardia, è il frequentatore del locale più adatto a ricoprire la carica di supervisore alla Guardia.


Gli scaltri baristi ricevono ogni giorno centinaia di turisti che raggiungono Biella a bordo si torpedoni provenienti da ogni parte d’Italia, Isole comprese. Terminate le operazioni di cambio della guardia, gli spettatori possono dare libero sfogo al banco del bar.


A qualcuno torneranno in mente le famose gite sulle Alpi Biellesi per ammirare arredamenti completi, in voga negli anni ’80 che erano completamente spesate dagli sponsor.


Se state pensando che abbiano copiato anche questo, vi sbagliate.


L’uovo di Colombo dei due scaltri baristi è che per questi eventi saranno i turisti stessi a sobbarcarsi i costi del viaggio e dovranno pagarsi le consumazioni al bar e, assoluta novità, lo faranno senza beneficiare del classico sconto comitive.

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Paul Rice & Freddy Marchiori – ACC (NOVEMBRE 2016)

LA RISTAMPELLATA: questo articolo è stato scritto tra il 2016 e il 2018 e viene qui riproposto a grande richiesta.

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Il Sergente Mahler, cane da guardia, supervisiona il cambio della Guardia

LA SINDROME DELLA PRO LOCO


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Quando si organizza un evento culinario, sportivo, benefico, o di qualunque natura che contempli l'impiego di volontari si verifica puntualmente una particolare situazione.


Al momento di assegnare i compiti, gli aiutanti che spontaneamente offrono il loro sostegno non mancano mai. Si trovano facilmente venti o trenta volontari anche nelle associazioni più piccole, ma al momento di "girare il mestolo" restano i "soliti" due che puntualmente, da anni, finiscono per occuparsi di tutto.


Questa curiosa constatazione, che gli studiosi dell'Accademia dei Cinque Cereali hanno definito "Sindrome della Pro Loco", colpisce impietosamente ogni organizzazione, a prescindere dal ceto sociale e dall'età dei membri appartenenti al circolo.


In pratica a "tirare la carretta" sono sempre le stesse persone, mentre i volontari accorsi in massa alla prima riunione, si defilano in progressione geometrica, man mano che si svolgono gli incontri organizzativi e preparatori alla manifestazione.

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Paul Rice – ACC


A girare il mestolo rimangono in due perché, entrambi se ne andrebbero, ma non hanno il coraggio di lasciare solo il collega.

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A volte il coraggio di lasciare il compagno di avventura lo si trova e, se accade a entrambi, la cena corre seri rischi.

21 aprile


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21 aprile

Giornata mondiale del chiurlo.

Non googlare:

è un uccello della famiglia degli scolopacidi.

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21 aprile

Giornata mondiale della cannabis.

Ovviamente, quella a scopo terapeutico?

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Suntant Kathiw

ELEZIONI U.S.A.: IL 4 DICEMBRE SI VOTA!

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Eletto il Presidente, occorre stabilire chi sarà la First Lady


Trump vince le elezioni e scoppiano le proteste. Un inviato de LA STAMPELLA si è recato negli U.S.A. per capirne le ragioni: visto che il neopresidente è stato eletto democraticamente, la contestazione pare insensata. Ciò che si è scoperto è sconcertante: Trump non c’entra nulla, la causa dei tumulti è la nomina della First Lady. Il popolo è diviso tra chi vorrebbe la prima moglie Ivana e chi preferirebbe Melania, la moglie attuale.


In effetti la normativa non è chiara e, sinora, non si era mai posto il problema, avendo ogni presidente una sola moglie.First significa "prima", pertanto ci si potrebbe riferire sia alla prima in senso cronologico, sia alla prima come "la più vicina", cioè la moglie attuale.


Insomma, per Trump, cristiano dichiarato, vale il principio del "beati gli ultimi perché saranno i primi"? E soprattutto questo principio si può applicare alle mogli? Una questione spinosa, sulla quale il popolo è chiamato ad esprimersi.


Il prossimo quattro dicembre gli americani torneranno ai seggi per decidere democraticamente la loro First Lady.


I conservatori con buona probabilità si schiereranno a favore di Ivana, mentre gli osservatori voteranno per Melania, con buona pace dell'elettorato femminile, che quasi certamente diserterà le urne.

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Marchiori assisted by Marello – ACC (NOVEMBRE 2016)

LA RISTAMPELLATA: questo articolo è stato scritto tra il 2016 e il 2018 e viene qui riproposto a grande richiesta.

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Vincerà la destra o la sinistra?

LA GREEN ECONOMY INVESTE I CASEIFICI: DECOLLA LA PRODUZIONE DI TOMINI ELETTRICI

Vita dura per i buongustai, presto rischiano di non poter più assaporare i loro formaggi preferiti.


Grazie ai fondi del PNRF (Piano Nazionale Resilienza Formaggiai), in nome di una sostenibilità sempre più green, molti caseifici si stanno convertendo in produttori di tomini elettrici, formaggio tipicamente piemontese, destinato nel medio e nel lungo periodo a soppiantare i formaggi che, a causa della lunga stagionatura, emetterebbero troppa anidride carbonica.


I produttori di formaggi tipo grana, parmigiano, pecorino e caciocavallo, hanno prontamente aderito grazie all'accesso diretto ai fondi e all'installazione di impianti fotovoltaici che permettono l'elettrificazione dei tomini con impatto ambientale zero.

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Paul Rice – ACC

I tomini elettrici possono essere a corrente continua oppure alternata, rispettivamente a 28 o a 220 Volt. Per i più esigenti è possibile richiedere la versione "rinforzata" trifase da 380 Volt.

10 aprile

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10 aprile

Giornata internazionale della spilla da balia.

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Per fortuna qualcuno si è accorto che è indispensabile.

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Suntant Kathiw

GLI ANIMALI ESTINTI

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Se parliamo di animali estinti, pensiamo immediatamente ai dinosauri, al mitico Dodo, all’Araba Fenice, all’unicorno, ai draghi e, perché no, agli elettrodomestici a funzionamento animale dei Flinstones.


L’Accademia dei Cinque Cereali, dopo uno studio di una settimana, durato svariati anni, grazie alla comparazione del DNA di oltre mille specie animale, è giunta a una inquietante scoperta.


Il tutto risale ai tempi dell’Arca, quando Noè caricò due animali per tipo, scordando però ortaggi, legumi e frutta. Dimenticarsene fu un attimo, anche perché i vegani, che avrebbero potuto segnalare la mancanza, all’epoca non esistevano (*).


Noè, con la scusa di una quaresima extra, riuscì a convincere gli animali a digiunare per i quaranta giorni in cui diluviò ma, lui e famiglia, ci diedero dentro con grigliate tre volte al giorno (anche grazie al fatto che il colesterolo non era ancora stato inventato).


Fu così che si cibarono della corape (una specie di pecora nana che camminava in retromarcia) e del maniglio (simile a un chihuahua con un appiglio per facilitarne il trasporto).


Terminato il diluvio, a causa dei succulenti banchetti, molti animali si trovarono spaiati e, accoppiandosi fra di loro in maniera casuale, diedero vita a nuove specie. Fu così dalla corape e dal maniglio, nacque il coniglio.


Questo accadde per molti altri, ad esempio, dalla stamperla e dal lobecco, arrivò lo stambecco, oppure dall’ornitolettero e dal moltorinco (animale assai imbranato), nacque l’ornitorinco. E così via.


Pare evidente che il bilancio fu tragico, visto che, per ogni due specie estinte, ne nasceva soltanto una nuova.


Vi furono altre situazioni, diciamo “poco etiche” che diedero origine ad animali particolari dove la necessità di nutrizione della famiglia Noé c’entrò poco. Si tratta del gattopardo, del cane lupo, del leopardo.


Restano un mistero la nascita del pescecane,della zanzara tigre e della foca monaca.

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(*) Il termine VEGANO fu coniato solo nel 1978, riferito agli abitanti del Pianeta Vega, nemici giurati della Terra, difesa da Actarus con il suo fido Goldrake.

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Freddy Marchiori & Paul Rice – ACC (NOVEMBRE 2016)

LA RISTAMPELLATA: questo articolo è stato scritto tra il 2016 e il 2018 e viene qui riproposto a grande richiesta.

Un fossile dell’Arca impossibile da datare con il metodo del Carbonio 14

UNA MELA AL GIORNO, OPPURE L'AGLIO PER SEMPRE?


Il progetto degli iPhone pieghevoli non decolla, così il mitico GioZ, il nostro psichiatra dei computer di riferimento, suggerisce ad Apple alcune improbabili soluzioni:


Gli iPad arrotolabili come una pergamena, purché il capoprogetto sia egiziano.


Il progetto spagnolo per piegarli a ventaglio.


In Giammaika c’è uno studio per arrotolarli a cartoccio.


Dal Giappone, l’iPad Origami che diventa un cigno.


Ultimo progetto improbabile: la versione di iPad sgonfiabile.


Qualora il colosso di Cupertino non trovasse in tempi brevi una soluzione a questo annoso problema, GioZ, noto esperto di cucina aromatica piemontese, suggerirebbe di passare dalla mela all'aglio, acquistando un telefono Garlic (aglio per i non anglofoni).


Il modello di punta della start up con sede a Brevigliasco, è l'ajPhone quinze (aj significa aglio, "quinze" invece è quindici, per i non piemontofoni).


Questo telefono, oltre a disporre della tecnologia avanzata, infatti è realizzato con pezzi "avanzati" da altri assemblaggi elettronici, esce dalla fabbrica già predisposto con app-etito, applicazione in grado di coprire ogni esigenza culinaria che contempli l'utilizzo di aglio: dalla cicoria di prato alla bagna caoda.

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Paul Rice da un'idea del grande iGioZ – ACC

L'ultimo modello: ajPhone Quinze

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Scilinguagnoli

E NON RESTA CHE…



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Traccheggiare timido e sporto

dietro un cadente muro storto,

aspettare tra la voglia e l'attesa

che giunga il momento della resa.

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Nei giorni di pazienza e in tensione

giri i pollici con gli occhi ormai mesti

nell'anelante sogno d'una pensione

della quale avrai solo un esito triste.

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Di crescere è legittimo il desiderare

e senza fretta la pensione bramare,

ma intanto vedi politici ben stipendiati

inviare altrove armamenti da te pagati.

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E sei accerchiato da questa gentaglia

che disprezza noialtri, la plebaglia,

che ha vissuto tutto un grande sbaglio

dando credito alla mendace marmaglia;

e non resta che attaccarti alla bottiglia.

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Eugenio Chievolti

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L'ANGOLO DELLA (S)CULTURA

A cura di Manfredi Maria Miglio Marello

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LA NEVE, DI NUOVO

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La neve, la neve è tornata!

Grida dal pino un corvo,

nero, nel bianco silenzio.

Dell'inverno creatura,

la neve, sempre più rara,

è tornata. Il cielo ha aperto

le porte alle dense nuvole

fredde dell'Ovest.

Sui monti le case, le chiese

i tetti hanno bianchi cappotti

soffici. Anche i sentieri, aridi

e ostili di sassi fino a ieri,

son celati da uniforme candore.

Nevica, nevica da ore,

e il vento giocoso, carico

di antico odore di neve,

passa e ripassa tra i fiocchi

che non hanno fretta di cadere.

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Stefania Marello

L'ANGOLO DELLA (S)CULTURA - PROSTATA PROSCENIUM

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A cura di Manfredi Maria Miglio Marello

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PROSTATA PROSCENIUM

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Prostrato dalla prospettiva d’esser prono, prosternato,

pronto al prosaico progredir del dito, procedimento

proclive a problematiche del tuo amor proprio,

proclami una protesta. Ma il protomedico,

con protervia, prosegue la prospezione

con la prosopopea del protagonista.

Prego, si proceda col prossimo!

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Maria Miglio Marello

L'ANGOLO DELLA (S)CULTURA - L'ELETTRAUTO ELETTRIZZATO


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Intronato dai troppi ettolitri introitati,

l’introverso elettrauto intrallazza

con l’elettropompa a elettroliti,

intralciando l’introduzione

di elettroni ultraterreni

tra gli elettrotreni.

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Maria Miglio Marello



L'ANGOLO DELLA (S)CULTURA - LA RIVOLTA DELLA GENTE INDIGENTE

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A cura di Manfredi Maria Miglio Marello

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LA RIVOLTA DELLA GENTE INDIGENTE

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Un agente mediamente intelligente,

indossando il casco catarifrangente,

roteando lo sfollagente tra la gente,

la spinge sulla banchina salvagente.

Ma lo sfollagente parte per la tangente

(certo è un caso del tutto contingente)

e nel frangente la paura è così ingente

che non occorre essere chiaroveggente

per prevedere il finale del frangente:

rivolta ingente della gente indigente.

In loco giunge un ingente contingente.

Ora l'agente mediamente intelligente

sarà ricoverato come lungodegente.

Non è stato negligente, il prode agente,

forse solo un po' troppo intransigente?

Ma certo il giudice sarà indulgente…

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Stefania Marello

L'ANGOLO DELLA (S)CULTURA - NONNA CANTANTE


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A cura di Manfredi Maria Miglio Marello

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NONNA CANTANTE

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La nonna canta: ha poca voce,

ma stonata, e la canzone vola

nella stanza solo quando è sola.

Canta per farsi compagnia,

canta per farsi addormentare,

e quando non ne può più

canta per non gridare.

Canta anche per niente,

senza un motivo apparente,

senza un motivo musicale,

parole a caso pescate nella mente.

Talvolta, quando è ai fornelli,

canta ritornelli di canzonette

da un repertorio fuori moda.

Nonna canta quando arranca

come un mulo, con le borse

della spesa, su per la discesa.

Canta mentre corre a destra

e a manca, e deve cucinare

per la cena, ma è già stanca.

E quando s'improvvisa maestra

canta verbi, poesie e tabelline

finché la voce finisce, e deve

stare zitta, altrimenti tossisce.

Canta per tacere una risposta

brusca, un commento arcigno.

Canta leggera,

con la speranza che il suo

non sia il canto del cigno.

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Nonna Abeffarda

Sconsiderazioni

LE PERLE DEI PIRLA


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I miei genitori mi hanno sempre sopravvalutato, 

appena nato mi hanno messo in una mangiatoia.

Gary Buja

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In Giappone c'è carenza di attori porno maschi (70 contro 10.000 donne). 

Mi conviene andare a Tokyo o a Osaka?

Luigi Pirlandello

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Causa doppio regalo vendo orologio Franck Muller di Ronaldo.

John Stravolto

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Possibile che non esista un informatico in grado di risolvere l'errore 404?

Al Damerini

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Il posto più strano dove hai fatto l'amore?

Nel letto, ormai lì non lo fa più nessuno.

Walter Ego

LE PERLE DEI PIRLA

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Mi avvalgo della facoltà di leggere e commentare solo i titoli. 

Non è colpa mia se l'articolista va fuori tema.

Al Damerini

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Quando sbatti il ditone del piede in uno spigolo e nomini e vedi tutti i santi,

si tratta di allucinazioni?

Tony Luganega

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A volte penso "Chi me lo a fatto fare?". Dico sul serio, 

quando penso faccio errori di ortografia e grammaticali.

Bepi Ciopadepan

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Torino è stupenda, con quel Po po' di fiume che la attraversa.

Pierino di Montanaro

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Non sapevo se fare il fotomodello o l'umorista. 

Mi sono reso conto che la sola considerazione mi ha indicato la via da seguire.

Luigi Pirlandello

LE PERLE DEI PIRLA

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Nei conventi mangiano molto pesce, il motto è: "Orate pro nobis"

Walter Ego

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Ho comprato dei limoni belli sodi, ci farò la lemon soda.

Pierino di Montanaro

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Vai dal dermatologo per i punti gialli e il ticket lo paghi…

...al punto giallo!

Tony Luganega

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Mi avvalgo della facoltà di leggere e commentare solo i titoli. 

Non è colpa mia se l'articolista va fuori tema.

Bepi Ciopadepan

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Sui social ricevo continue richieste di amicizia da donne nude.

Ma cosa faccio io alle signore?!?!

Gary Buja

Esempio di paradosso: Facebook ti blocca i post per 

"incitazione alla violenza" e, di fatto, ti incita alla violenza.

John Stravolto

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Leopardi ha sofferto tanto in amore e ha realizzato opere fantastiche.

Rocco invece che poesie ha scritto?

Al Damerini

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Vi ricordate che prima di inventare la parola "sfiga" si diceva "DISCULO"?

Paul Rice

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Quando leggo: "Funerale completo a 1100 euro", 

mi domando in cosa consista un funerale incompleto.

Luigi Pirlandello

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Ecoansia: fenomeno che si verifica quando 

in montagna temi che l’eco ti risponda offendendoti.

Tony Luganega

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Causa inutilizzo vendo discografia completa di Gigi D'Alessio.

Bepi Ciopadepan

LE PERLE DEI PIRLA

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Non c'è peggior Orban di chi non vuol vedere

Tony Luganega

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Sperperava i soldi guadagnati in Tanzania, lo chiamavano Sciupone l'africano.

Bepi Ciopadepan

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Lo ripeto per la LXII volta: No ai numeri arabi nelle scuole!

John Stravolto

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Si chiama "scorta" perché se uno viene eliminato, subentra il sostituto, quello di scorta?

Luigi Pirlandello

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Non sono un gran fotografo, ma in compenso faccio degli screenshot eccezionali.

Walter Ego

LE PERLE DEI PIRLA

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La frase "Quel tizio segue una religione del Cucù", ha finalmente senso.

Bepi Ciopadepan

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Oggi tutti tennisti, ieri tutti pallavolisti, 

e intanto il calcio non lo considera nessuno!

Tony Luganega

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Non sono proprio come San Francesco. 

Per ora parlo ai pesci ma non mi rispondono.

Gary Buja

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Per vedere le donne nude bisogna andare Suin Ternet?

Luigi Pirlandello

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È vero che a Napoli piangi tre volte?

Quando arrivi, quando riparti e quando scopri cosa ti hanno fregato?

John Stravolto

LE PERLE DEI PIRLA

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Verba volant, post su Facelibrum manent.

Al Damerini

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Se uno ha sei prime case, deve pagare l'IMU?

Gary Buja

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Se i Pink Floyd fossero biellesi avrebbero scritto "Another Brich in Zumaglia"

John Stravolto

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Può un becchino dilapidare i propri risparmi?

Tony Luganega

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Non so se ritenermi fortunato, vivo a B-iella.

Freddy Marchiori

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Si chiama "scorta" perchè se a uno viene sparato, subentra il sostituto, quello di scorta?

Luigi Pirlandello

Guest

EDITOR


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Benedetto sii tu, editor,

che hai benignamente raccontato

le vicende liete e tristi della vita.

Aiutaci, con la tua grazia,

a rimanere sempre fedeli,

nel reciproco amore letterario,

ad essere buoni testimoni

di Sarcasmo e Ironia,

di Sagacia e Facezia,

del Lazzo e del Buontempo,

nel patto di alleanza,

e in nome della risata.

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Prendi la mia mano virtuale,

e da celebrante ti benedico,

custode di allegria e leggerezza,

e di prospero gaudio.

Conforta con letizia i tuoi lettori.

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Per nostro Signore del sorriso.

Amen.

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Brunoz il Savio




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La sublimazione di questa pregevole pubblicazione,       

           è aver incontrato uno dei suoi rarissimi lettori, che mi ha confermato che la stampa per poi leggerla comodamente seduto al cesso. 

Non avrei sognato un trattamento migliore.

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Italo Lovrecich

RECENSIONE


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RECENSIONE

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La mosca cocchiera sa estrarre,

poi commentare,

un florilegio di notizie

molto interessante.

I molteplici avvenimenti

favoriscono gli autori,

i quali hanno tuttavia

saputo informarsi,

e sottolineare gli eventi,

esprimendo con sarcasmo

e sagacia

note irresistibilmente attrattive

anche per lettori poco assimilanti.

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BrunoZ lo Spiritosone

ROSSO PASSIONE


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LA STAMPELLA PRESENTA: LA POETESSA DI SAN MAURO MARE

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ROSSO PASSIONE

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Filiformi ali di papaveri

si elevano sopra prati

arsi dal sole

ondeggianti

leggeri

friabili

al tramonto estivo

rosso di passione.

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Caterina Tisselli



LUNA PIENA


LA STAMPELLA PRESENTA: LA POETESSA DI SAN MAURO MARE

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LUNA PIENA

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Il cuore sussulta

luna piena argentéa

immacolato bagliore

che diviene

piccola stella

nel tappeto

scintillante luce.

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Caterina Tisselli



LA STAMPELLA PRESENTA: LA POETESSA DI SAN MAURO MARE

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EFFIGE MARINA

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Amaranto

sparso sopra uno stormo

di gabbiani in volo

effige marina

scolpita

nel cielo di marzo.

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Caterina Tisselli



L’INDOVINA COMMEDIA


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L’INDOVINA COMMEDIA

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Italo, oh Italo...

Rimembri ancor, del passato tuo,

quando prominente beltà splendea,

e tu, con occhi ridenti e sfuggevoli,

lieto e spensierato, con le mani

su quel bel petto arrampicavi?

Poi, con maestria, districavi

tra le dita l'estroflessa papilla;

sino a che, turgida e tumida,

tra desiose labbra suggevi?

Possibil mai, che oggi

tutto ciò non rammemori, e

nemmeno tu intenda cosa sia?

Non tentar l'inganno, fratello!

Certo son che all'occorrenza

ben riusciresti, con sapienza

e gran perizia, armeggiare.

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BrunoZ il Savio




TORINESE RAPITO DA UN GRUPPO DI ESTREMISTE IN LOTTA PER L’INDIPENDENZA DAI PAESI BASSI

Cooperante sequestrato nelle Antille Olandesi.

Farnesina pronta a pagare riscatto milionario ma lui, da vero eroe, si sacrifica restando in mano alle rapitrici.

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Sembra che il cooperante umanitario rapito la scorsa settimana a Curacao, isola dell’arcipelago delle Antille, sia stato colpito dalla sindrome di Stoccolma, una patologia che porta il rapito a solidarizzare e, in alcuni casi, a provare sentimenti positivi verso i rapitori.


Si tratta del torinese F.C., 55 anni, uomo di grande esperienza che da oltre 30 anni si occupa di aiuti umanitari verso le regioni del mondo più colpite da guerre e carestia e, in particolare, in Somalia, diventata ormai per lui una seconda Patria.


A causa di un errore all’aeroporto di Amsterdam, dove aveva fatto scalo, invece che tornare a Mogadiscio, è finito su un aereo diretto alle Antille Olandesi.


Giunto a Curacao, dopo varie peripezie, secondo alcuni testimoni, pare sia stato avvicinato da almeno quattro ragazze che lo avrebbero prelevato con la forza e costretto a salire su un furgone grigio metallizzato.


Le rapitrici, studentesse universitarie di Amsterdam, rivendicando il rapimento hanno chiesto l’indipendenza dell’isolotto dai Paesi Bassi, postando su un social network alcune foto del cooperante che mostra una copia de “Il Resto del Curacaolino”, noto quotidiano della zona.


Il governo italiano ha fatto sapere che è pronto a sborsare svariati milioni di Euro per riavere al più presto il collaboratore, ma lui, dopo aver valutato per la situazione economica in cui versa il nostro Governo, ha fatto sapere che non intende far sborsare un solo centesimo ai contribuenti italiani, decidendo di rimanere in balìa della rapitrici.


Un autentico eroe che con spirito di sacrificio e abnegazione, è deciso a sopportare ancora a lungo la sua permanenza sul posto per la giusta causa.


Qualora ci fossero volontari interessati a prendere il posto del cooperante rapito, ricordiamo che il prefisso telefonico delle Antille Olandesi è 00599.

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Freddy Marchiori & Paul Rice – ACC (SETTEMBRE 2012)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

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Si noti lo sguardo raccapricciante delle temibili rapitrici in questo selfie che F.C. è riuscito a inviare mentre sveniva a terra.

TUTTI AVREMO DIRITTO A UN’AUTO BLU E A UNA ESCORT


Invece di trattare i politici come cittadini "normali", saremo noi a godere de loro privilegi.


Il mantra che si ripete è sempre lo stesso: “I politici sono cittadini normali, non dovrebbero godere di particolari privilegi e dovrebbero avere gli stessi doveri di fronte alla legge”.


Sappiamo bene che, purtroppo, ciò non corrisponde a realtà, ma vorremmo che, almeno una volta ogni tanto, questi papaveri scendessero sulla terra e si comportassero in maniera normale.


L’unico momento in cui ciò accade è durante la campagna elettorale, un po’ come quegli uccelli migratori che periodicamente ritornano, talvolta anche dopo vent’anni.


Nei giorni che precedono le consultazioni elettorali, improvvisamente essi dismettono i panni del politico altolocato, lasciano l’auto blu in garage e scendono fra la gente con quanto di più umanamente vicino al popolo si possa utilizzare, dal camper alla bicicletta, qualcuno perfino con l’autobus (anche se, a dirla tutta, non obliterano il biglietto e hanno un autista personale).


Quando un politico viene colpito dalla cattiva sorte, l’uomo qualunque prova un senso di rivincita, quasi la soddisfazione di vedere finalmente il privilegiato perdere il suo smalto e diventare uno sfigato come lui. Questo purtroppo è un atteggiamento piuttosto diffuso, ma negativo: non porta a nulla, e non è la strada da perseguire per avere una società più giusta.


L’ACC ha trovato la risposta a questo annoso, dannoso e fastidioso problema: invece di far diventare “normali” i politici, il Governo, con un Decreto Legge urgente, potrebbe concedere a tutti i cittadini gli stessi privilegi dei politici, per almeno un mese all’anno.


Gli italiani potranno pertanto usufruire di auto blu (ne abbiamo 30.000), tessere per accedere gratuitamente al cinema, a teatro, alle strutture sportive e ai centri benessere. Per i maschietti saranno fornite escort (e in questo caso non stiamo parlando di auto) a prezzo speciale, per le gentili signore saranno a disposizione accompagnatori qualificati, trattamenti di bellezza e interventi di chirurgia plastica nelle cliniche più prestigiose.


Ogni sei mesi verrà messo in palio un tesserino da Presidente (del Consiglio, della Camera, del Senato, del CSM, o perfino della Repubblica) e il fortunato estratto potrà anche godere della sospensione di eventuali processi a carico per il semestre in corso.


Grazie a questa soluzione non saranno i politici a sentirsi parte del popolo, ma parte del popolo a sentirsi privilegiata.


Sono ancora da valutare alcuni effetti collaterali negativi di questa ingegnosa soluzione. Psicologi e psichiatri sono già all’opera per studiare nuovi disturbi, che potrebbero affliggere coloro che, trascorsi i sei mesi di privilegio, ricchezza e fama, dovranno rientrare di colpo nei panni del comune cittadino. Si parla già di Sindrome DRAS, ovvero Disperazione da Ritorno alla Sfiga, e della sindrome BIPOL, che non c’entra nulla con il comune disturbo bipolare, ma è semplicemente una forma depressiva per sentirsi doppiamente pollo.

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Freddy Marchiori inspired by Livio Cepollina – ACC (FEBBRAIO 2014)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA


Nella foto: una Escort tedesca quasi blu

ARZILLO NONNETTO TRUFFA UNA GIOVANE ZINGARA


La nomade gli riporta il portafoglio smarrito e lui ne approfitta.

Dalla questura alla questua e viceversa

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PRALUNGO. Questa notizia farà cambiare idea a chi pensa che nei piccoli paesini non succeda mai nulla. La scorsa domenica il Signor G.P., ottantunenne di Pralungo, mentre rientrava dalla messa, un po’ a piedi e un po’ camminando, ha smarrito il portafoglio e, non essendoci la locale stazione dei carabinieri, si è recato in autobus alla questura di Biella.


Sono state messe solo le iniziali del nome, non per motivi di privacy, ma perché, se si scopre chi è, rischia l’arresto per truffa aggravata matricolata (una tipologia di reato recentemente inserita nel Nuovo Codice Penale, con aggiornamenti del Professor A. Zecca Garbugli - Edizioni La Bufala).


Il giorno seguente, presso l’abitazione del Signor G.P. si è presentata una zingara che dimostrava circa venti-quarant’anni, la quale gli riportava il portafoglio rinvenuto in un’aiuola spartitraffico, nei pressi della chiesa comunale, contenente ancora i documenti e oltre duecento euro in contanti.


Lo scaltro anziano signore, nel vedere una nomade giovane e sprovveduta, ha pensato bene di approfittare della sua ingenuità, inventandosi su due piedi la più grande truffa mai concepita al suo paese (anche perché Pralungo non è certo nota per la criminalità).


Ha raccontato alla ragazza che, in base all’antico Codice di Pralungo, quando qualcuno trova un oggetto di valore e lo riporta al proprietario, questi ha diritto di ottenere, dal ritrovante, un compenso pari al 10% del valore dell’oggetto.


La giovane quindi, per paura di essere denunciata per mancato risarcimento a seguito riconsegna di oggetti di valore, ha consegnato all’anziano i 22 euro che nel corso della giornata aveva elemosinato in paese e nei comuni limitrofi.


Solo ieri la zingara, accortasi del raggiro, si è recata in Questura a sporgere denuncia contro semignoti, dato che conosceva solo la faccia (“fas da ulo”, come dicono gli zingari nella loro lingua per definire una persona più abile di loro nel raggiro) e le iniziali del nome, ma non ricordava né le generalità, né la residenza (essendo nomade non riteneva opportuno segnarsi l’indirizzo di una casa fissata a terra e senza ruote).

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Freddy Marchiori & Paul Rice – ACC (APRILE 2013)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA


In caso di necessità rompere il vetro

UNA LETTRICE CI SCRIVE PER PROTESTARE CONTRO L’ORA LEGALE


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Gent.ma Accademia,


spero che mi risponda qualcuno in carne ed ossa, e non un risponditore automatico come nei call center, che ti dice “se vuoi questo premi uno, se vuoi quello premi due, se vuoi quell’altro premi tre…” e così via, finché, quando sei arrivato al nove, non ti ricordi più che cosa ti aveva detto all’uno.


La notte di Pasqua ho fatto come prescrive la legge: alle due, mi sono alzata per sistemare gli orologi. C'è poco da ridere: se non fai così Equiora (una consociata di Equitalia) potrebbe inviarti una bella multa.


Odio l’ora legale: trattasi di un furto legalizzato di un’ora del nostro tempo, e il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo.


Si, lo so che poi ce la restituiscono a ottobre, ma intanto senza interessi: ben sei mesi di interesse ci rubano, alla faccia della legalità.


E poi, vuoi mettere, un’ora di fine marzo, con le rondini, il sole e le colline sono in fiore, con un’ora di fine ottobre, quando piove e fa freddo perché è autunno avanzato, quasi andato a male?


Pensate a quelli che il tempo l’hanno quasi finito, che già devono farselo prestare dalla BCT, la Banca Consecutio Temporum. Pensate al povero Califano, morto proprio il giorno prima, che quell’ora l’ha persa per sempre. E non l’avranno neppure gli eredi.


Pensate ai neonati, che dal giorno di Pasqua piangono, increduli che questa cosa stia succedendo proprio a loro, così innocenti. Sì perché le mamme, già stordite dal parto recente e dalle notti insonni, dal giorno del cambio dell’ora saranno fuori di testa nel tentativo di ricalcolare tutto il piano poppate giornaliero e finiranno con il fare casino e dimenticarsene qualcuna.


Pensate alle pubblicità dei biscotti, dove la famiglia fa colazione con il sole dei tropici che entra dalla finestra, mentre noi, da domenica, facciamo colazione praticamente al buio, poiché le sette sono solo le sei.


Non parliamo poi di muratori e idraulici, che ti fanno il preventivo, ma non specificano mai se la tariffa è 32 euro all’ora legale o all’ora solare.


La prima volta che ho subito un furto orario fu nel 1986, quando, ventenne, andai in un motel, con il fidanzato della mia migliore amica (un figo cosmico, come se ne vedono pochi), pagando per una notte intera, ed era proprio la notte in cui si passava all’ora legale. Ricordo che, per recuperare l’ora perduta, in autunno tornammo insieme al motel; in quell’occasione il cambio orario fu proprio la notte del loro matrimonio. Da allora, ogni autunno vi facciamo ritorno, per fregare un’ora per la camera.


Un saluto da Annamaria* da Torino

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* In realtà io sono Piergelsomina da Verolengo, ma per favore non pubblicate il mio vero nome: non vorrei che la mia migliore amica, leggendo questa lettera, mi riconoscesse.

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Risposta:

Cara Annamaria di Torino: Vedi foto

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(APRILE 2013)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

DOPO IL DIVORZIO BREVE AVREMO QUELLO RAPIDO


Anticamente l’unica forma di divorzio conosciuta era il “Rapidus et ripidus”: il coniuge ripudiato (di solito la moglie, poiché si divorziava dal matrimonio, ma non dal patrimonio) veniva rapidamente spinto in un ripido dirupo.


Gli americani sono stati i primi a inventare il divorzio rapido: vi sono contee in cui si litiga al mattino appena svegli e per l’ora di pranzo si è già ottenuto il divorzio. Volendo, a cena si possono celebrare nuove nozze. Al punto che la definizione ”Stati Uniti” pare derivi proprio dall’elevato numero di separazioni.


Finalmente anche in Italia si parla di divorzio breve, dopo solo quarant’anni dall’introduzione del divorzio canonico, che è lungo, complicato e costoso ancor più del matrimonio. Ma quando la proposta diventerà legge, probabilmente sarà già obsoleto, a causa della trovata geniale e rivoluzionaria, partorita dalle quote rosa dell’Accademia dei Cinque Cereali.


L’idea è quella di fare una cerimonia al contrario, con l’onere e l’onore di reinvitare tutti coloro che avevano presenziato al matrimonio, sacerdote o sindaco compresi.


Alla cerimonia di divorzio seguirebbe il pranzo (o cena) di divorzio. E sarà proprio al ristorante che si potranno discutere gli “alimenti”, un luogo sicuramente più idoneo di un’aula di tribunale. Al termine il sacerdote o il sindaco, che furono i celebranti delle nozze, si trasformeranno in decelebranti e potranno tranquillamente decelebrare l’unione. Basterà firmare un modulo precompilato e il divorzio sarà subito operativo. L’iter amministrativo-giudiziario sarà così semplice che basterà anche solo un assessore, o un impiegato dell’anagrafe, o il messo comunale o un semplice vigile urbano. Per il rito religioso, in assenza del sacerdote, sarà sufficiente un sacrista o una perpetua o una guida scout, o anche un chierichetto che abbia già compiuto quattordici anni. Insomma, chiunque, purché non sia un decerebrato, è in grado di decelebrare un matrimonio.


In questa formula la condizione essenziale è che ci siano tutti, ma proprio tutti coloro che erano stati presenti al matrimonio. Sarà sufficiente l’assenza di una sola persona per compromettere la procedura di divorzio rapido. Perciò sarà più facilmente attuabile in coppie fresche, meglio se appena tornate dalla luna di miele, poiché saranno maggiori le probabilità di radunare nuovamente tutti gli invitati.


Si consiglia perciò alle giovani coppie di non invitare al matrimonio parenti molto anziani, o malati e con già un piede nella fossa, proprio per evitare che anche un solo decesso possa compromettere il futuro divorzio rapido.


I vantaggi tuttavia saranno notevoli: ad esempio i futuri sposi, prima di confermare gli inviti, potrebbero esigere un check medico e un certificato di sana e robusta costituzione. E non chiameranno sacerdoti anziani ad officiare le nozze, e nemmeno l’ottuagenario sindaco, aprendo così la strada ai giovani preti disoccupati e ai giovani assessori di recente nomina.


Se qualcuno degli invitati dovesse opporsi, i divorziandi dovranno convincerlo della necessità del divorzio, mettendosi a litigare furiosamente alla stessa cerimonia o, più tardi, al ristorante. Se ciò non fosse sufficiente, potranno tirarsi in testa qualche piatto o, in casi estremi, esibirsi in un duello cavalleresco con gli spiedini della grigliata ancora roventi. Intanto i soliti bambini si inseguiranno tra i tavoli facendo inciampare i camerieri (che verseranno inevitabilmente il contenuto dei vassoi sulle teste dei commensali), faranno il verso alla zia grassa, cadranno vestiti nella vasca dei pesci rossi del parco e giocheranno a “Centra la scollatura della sposa” con le olive ascolane. I testimoni dello sposo-divorziando taglieranno la cravatta e passeranno a raccogliere soldi per il trasloco dei mobili e l’affitto del nuovo appartamento. Al terzo antipasto gli zii di campagna saranno già tutti ubriachi e canteranno “Rosina dammela, dammela…”. Insomma il divertimento sarà assicurato esattamente come ai matrimoni.

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Kristine & Stephanie – ACC (MAGGIO 2014)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA



DOPO I CONTROLLI A CORTINA E A MILANO BLITZ NELLE FABBRICHE

Agenzia delle Entrate e Finanza controllano le buste paga degli operai


Dagli studi di settore è emerso una delle categorie che vive al di sopra delle proprie possibilità è quella dei lavoratori dipendenti.


Se è vero che ci sono gioiellieri che dichiarano 1000 euro di reddito mensile, ma hanno lo yacht in Costa Azzurra, se è altrettanto vero che dentisti dichiarano 2000 euro di reddito mensile, ma dispongono di villetta con piscina a Porto Cervo, infine, se vero è che grossi imprenditori dichiarano meno di 3000 euro al mese, ma possiedono villaggi turistici alle Cayman… e la lista potrebbe allungarsi a dismisura…


E’ altrettanto vero che il blitz degli uomini dell’Agenzia delle Entrate di concerto con la Guardia di Finanza ha portato a scoperte sconcertanti nel settore del lavoro dipendente e in particolare in quello della classe operaia.


In particolare, dai controlli incrociando gli studi di settore, parecchi operai che guadagnano fino a 1.200 Euro netti mensili è emerso che posseggono BMW, MERCEDES, VOLVO, e SUV di ogni marca, acquisti non giustificati dalle dichiarazioni dei redditi.


Per ora Iniquitalia ha disposto il sequestro di case e di auto (ma non dei finanziamenti per comprarle) in attesa dello sviluppo delle indagini.

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Dal nostro inviato speciale Paolo di Biella (GENNAIO 2012)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA


Un operaio si fa trasportare l’auto di lusso per risparmiare carburante

PER I NON CREDENTI BATTESIMI E CRESIME CON RITO CIVILE


Intanto due scaltri baristi mandano al Comune il conto del rinfresco


In molti comuni italiani i matrimoni con rito civile hanno superato quelli religiosi. Certamente a influire su questo storico sorpasso ci sono le seconde nozze, e talvolta anche le terze o le quarte. Al quinto matrimonio si ha la cittadinanza onoraria di Hollywood e, dopo il decimo, il posto auto garantito davanti agli Studios.


Altro fattore incisivo sulla scelta del rito civile sono i matrimoni fra persone di differente religione. Purtroppo non è ancora possibile sposarsi con il doppio sacerdote (a meno che ci si presenti all’altare già sbronzi, nel qual caso si potranno vedere anche due mogli, quattro anelli, otto testimoni), pertanto si deve scegliere tra l’uno o l’altro rito. Così si finisce quasi sempre per optare per il rito civile. Di gran moda è anche la convivenza che “fa fine e non impegna”, ma questa soluzione viene spesso osteggiata sia dalla Chiesa sia dai comuni, perché non porta soldi nelle casse di entrambi.


Infine contribuiscono al calo dei matrimoni con rito religioso i sempre più frequenti outing verso ateismo e/o agnosticismo


Chi da bambino ha frequentato il catechismo avrà sicuramente imparato che i sacramenti sono sette: Battesimo, Cresima, Eucarestia, Penitenza, Estrema Unzione, Santi Ordini e Matrimonio.


Sette è un numero caro alla numerologia cattolica: pare infatti che anche i dieci comandamenti in origine fossero sette: quello sugli atti impuri e gli ultimi due sono stati inseriti da un frate amanuense burlone nel IX secolo, in fase di ricopiatura.


L’introduzione del rito civile per tutti i sacramenti permetterebbe di introdurne altri, come l’Equitalieucaristia (una sorta di iniziazione al pagamento delle imposte simile alla prima comunione), il funerale concordatario (esiste già quello “in civile” ma, con questa formula, acquisirà valore anche religioso), e la Laica Cresima, senza Vescovo, ma con la presenza di qualche onorevole colluso con la Mafia, nel ruolo di Padrino.


Le prime impartizioni, in via del tutto sperimentale, hanno dato ottimi risultati, ma c’è anche chi ha approfittato della poca chiarezza normativa. Due scaltri baristi, già noti alla redazione de LA TAMPA hanno preparato un rinfresco da mille e una notte per un battesimo tradizionale, inviando la fattura al Sindaco della città. La fattura è stata erroneamente pagata, e sono stati inutili i tentativi del primo cittadino di “girarla” al Vescovo: trattandosi di evidente caso di loro incuria, la Curia non ne risponderà.

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Marchiori assisted by Marello - ACC (LUGLIO 2014)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA


Estrema unzione: basterà una firma, purché l’inchiostro della penna sia nero

LA TAMPA SCIENZA & SCEMENZA

Il Quokka, piccolo e strano marsupiale australiano che non paga la bolletta del gas


Produce il metano che consuma e, nonostante sia a rischio di estinzione, è l’animale più felice del mondo

Un esemplare di Quokka Ridens (fonte: Enciclopedia Quattroggatti)

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Il quokka è una bestiola molto graziosa e molto intelligente. Anche se è innegabile una certa rassomiglianza con Rosy Bindi, gli zoologi stanno ancora discutendo se il quokka sia più bello che intelligente o viceversa.


Per molti aspetti simile al castoro, si differenzia però dall’instancabile stakanovista costruttore di dighe per la sua pigrizia e indolenza, tanto da guadagnarsi la denominazione supplementare di “castoro italico”.


Il naso e la bocca ricordano invece il koala, altro marsupiale australiano, molto più conosciuto.


Ai lettori che ci scrivono chiedendo se sia possibile tenerne uno in casa, come animaletto da compagnia, ricordiamo che il quokka è in via di estinzione, perciò i produttori di mangimi per animali non investiranno nella produzione di alimenti specifici. Per non parlare dei veterinari italiani, che non sono preparati a curarne le principali patologie. Alla Facoltà di Veterinaria, infatti, gli esami di Anatomia Comparata del Quokka, Anamnesi del Quokka nonché Esegesi dell'Analisi del Sangue e delle Urine del Quokka sono facoltativi e aggiungono pochi punti al credito formativo.


Ma perché questa specie è in via di estinzione? I motivi non sono del tutto chiari, tuttavia esistono delle ipotesi.


La prima causa di estinzione di una specie animale è quasi sempre l’uomo. Ma i quokka fanno eccezione, perché in passato fu proprio un uomo, anzi una donna, a salvarli.


Un tempo gli australiani gli davano la caccia per cucinarlo e mangiarlo, finché un giorno un cuoco proveniente da Orgosolo si stabilì a Sidney e fece assaggiare alle popolazioni locali la prelibatezza del “porceddu” sardo allo spiedo. Da allora i cacciatori disdegnarono la carne di quokka, preferendo recarsi alla più vicina trattoria italiana. Qualcuno addirittura racconta che non sia stato un cuoco, bensì una cuoca, e che proprio dalla parola italiana “cuoca” derivi il nome del nostro simpatico animale.


Eppure il numero di esemplari continua a diminuire, e secondo alcuni zoologi il motivo sono le fughe di gas. Il quokka è un animale molto attento al risparmio energetico: per riscaldarsi (e anche per usi di cucina) consuma esclusivamente metano autoprodotto.


Quando ne produce in eccesso - di solito nella stagione degli accoppiamenti - invece di disperderlo in atmosfera, dove contribuirebbe all’effetto serra, lo accumula nella sua tana, per poi utilizzarlo durante la stagione invernale. Per questa abitudine il mite animaletto è molto rispettato dai predatori, che si tengono ben lontani dalla sua tana per motivi olfattivi. Lo rispettano anche i lavoratori dell’Eni Gas & Power, e durante i lavori di trivellazione fanno attenzione a non distruggere le tane. In cambio hanno il permesso di prelevare il gas in eccesso e immetterlo poi nei grandi metanodotti. Al suo confronto lo scoiattolino scorreggione della pubblicità del Vigorsol è un dilettante.


Ma il rischio, per le bestiole, è costituito dalle esplosioni e dagli incendi. Per evitare che la specie potesse appunto estinguersi per non saper estinguere le fiamme, il WWF ha organizzato dei corsi di addestramento alla messa in sicurezza delle tane, all’evacuazione rapida in caso di incendio, fino all’utilizzo dell’estintore. Purtroppo i quokka, che sono di indole allegra e giocherellona, amano giocare con gli estintori, estinguendosi l’un l’altro…


Ma oggi tutta l’Australia si muove per salvare il quokka. La famosa e bellissima attrice australiana Katrin Gnyok è diventata testimonial di una Campagna dal nome accattivante “I’m Gnokka and I save the Quokka”, grazie alla quale questi animali sono diventati di gran moda.


Tutti i bimbi australiani chiedono un quokka in regalo. Molti genitori però non sono ancora capaci di riconoscerli e oggi decine di koala, castori, gatti rognosi e ratti campagnoli vengono legati ai guardrail delle autostrade e abbandonati, proprio come succede ai cani italiani.


I quokka se la ridono sotto i baffi, guadagnandosi a pieno titolo la fama di animali più felici al mondo.


Del resto, come dare loro torto? In fondo tutti noi siamo, prima o poi, a rischio estinzione, ma non per questo rinunciamo ad acquistare LA TAMPA e a ridere allegramente leggendo i suoi articoli.

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M & M & M imbeccated by Kristinen - ACC (SETTEMBRE 2014)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

Un bipede in fase di estinzione

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Una rara immagine di lato B di QUOKKANE

SCOPERTO RISTORANTE CINESE IN REGOLA


Il proprietario spacciava per cinesi carni provenienti da allevamenti controllati

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Controlli a tappeto orientale da parte dei NAS (Nucleo Anti Sofisticazioni) sui ristoranti e su numerose attività di orientamento orientale.


Dalle indagini effettuate sono emerse diverse irregolarità nel noto ristorante cinese “Liso Amalo”, che ora rischia fino a sei mesi di chiusura.


I cibi del ristorante cinese non erano stati prodotti e surgelati in Cina, secondo la migliore tradizione, ma le carni erano di allevamenti D.O.P., provenienti da bovini di razza piemontese selezionata, e invece del tristemente noto pangasio, venivano servite ai clienti trote del Sessera. Addirittura pare che i piselli, usati nella preparazione del riso alla cantonese, provenissero da agricoltura biologica del mantovano.


Nella cucina sono stati anche trovati peperoni di provenienza molto probabilmente carmagnolese, pronti per essere utilizzati nella preparazione delle tipiche salse agrodolci. Gli ortaggi all’aspetto si presentavano freschi e totalmente privi della tipica muffa cinese, che ne garantisce l’origine e il caratteristico retrogusto.


- No… perché… no, praticamente, no, insomma… - ha commentato con grande determinazione il colonnello Tumistufi dei NAS - noi siamo del nucleo antisofisticazione e abbiamo il dovere di controllare che il cibo sia semplice, costituito in prevalenza da prodotti surgelati, non alimenti di agricoltura biologica! Quelle sono cose troppo sofisticate per il nostro nucleo, quindi combatteremo ogni cibo “strano”, proveniente da colture di nicchia, in favore di quello consolidato: alimenti precotti e industrialmente confezionati.


Hin Volthin, il titolare del ristorante, commenta con un sorriso agrodolce: “Quando ho visto allivale i calabinieli mi sono pleso un bello spaghetto di soia e sono diventato giallo, come un pollo al limone”.


Ma le indagini non si limitano al settore alimentare.


In centro è stata scoperta una palestra dove si pratica l’insegnamento di arti marziali come il Tai Chi, il Kung Fu e Jeet Kune Do, il Tih Fo Mahl, e inoltre si effettuano massaggi TuiNa.


Spiega ancora il Colonnello Tumistufi: “Nonostante la palestra risulti in regola con le norme igienico-sanitarie, saremo costretti a chiuderla. È chiaro che non possiamo prendercela con i cinesi che copiano i nostri prodotti, se poi noi copiamo i loro”.


Per lo stesso motivo, ci ha spiegato una giovane carabiniere dei NAS, Alba Coitartufi, è stata chiusa anche la sede della Comunità Buddista Zen, mentre i monaci sono stati invitati a meditare altrove o coltivare la propria spiritualità e il distacco dalla vita terrena con pratiche più occidentali, come la guida in stato di ebbrezza, i mortaretti napoletani di Capodanno e lo sci fuori pista sull’ultima neve di primavera.

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M&M – Marello & Marchiori - ACC (MARZO 2013)

AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA


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