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Umorismo di sostegno

PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016

ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ

Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.

In questa sezione sono riportati articoli scritti tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC collaborava allegramente con LA TAMPA

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO


La prestigiosa fanzine settimanale “La mosca cocchiera” avrebbe pagato quattro miliardi di dollari torrazzesi di riscatto, per ottenere la liberazione del suo inviato nel Canavese Carlo Chievolti, rapito a Quincinetto dalle milizie sinistre, e tenuto in ostaggio in condizioni terribili per 152 giorni insieme al suo compagno di prigionia, il collega Alain Fabiòch.


Lo afferma la prestigiosa rivista canavesana La Santerella del Canavese, che cita come fonte il mediatore, Taite Lebale, membro del Consiglio Nazionale per la Liberazione dei Cronisti Eporediesi, che è una delle sigle dell’opposizione anti-CNC (Comitato Nocciolini di Chivasso).


L’ambasciata canavesana a Saluggia avrebbe negato il pagamento di un riscatto.


Nessun commento, invece, da parte della Stufarnesina di Castellamonte.


Eppure, il signor Lebale avrebbe raccontato di essere stato in contatto quasi quotidiano con i ribelli, facendo da portavoce alla morosa del Chievolti, e anche ai funzionari del Protettorato Statunitense di Torrazza Piemonte.


Ha spiegato che sin dall’inizio i proprietari della fanzine, in sintonia col Comitato di redazione, volevano liberare entrambi gli ostaggi, e che i negoziati sarebbero continuati per più di tre mesi in cui, su pressione dei Conti di Caluso e del Principato di Verolengo, avrebbero cercato di far ridurre l’entità del riscatto. Ma qui si sconfinerebbe nell’accusa di spilorceria.


Nel frattempo, la salute del Chievolti peggiorava, a causa delle condizioni inumane della prigionia e per l’aggravarsi della sua annosa allergia ai comunisti.


Lebale ha poi specificato di non aver ricevuto alcuna somma di denaro per la sua intermediazione. Avrebbe tuttavia chiesto e ottenuto dall’Ambasciata canavesana a Saluggia una Seat Marbella primo modello, del 1986, color teal, pluriproprietario ma ben tenuta, e un lasciapassare che lo autorizza a circolare senza ostacoli nella zona della Dora Baltea.


La signora Lassakafasa Lapadamanka, portavoce della fanzine, ha negato che la famiglia Lovrecich abbia pagato alcun riscatto, sostenendo che il Chievolti si sia liberato da solo, scavando un cunicolo con le mani, e sbucando all’altezza dello svincolo di Scarmagno, dove sarebbe stato avvistato da un autotrasportatore di Genepy, proveniente da Issogne (Aosta).

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Italo Miglio with Stefania Marello (GENNAIO 2014)

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LA TAMPA

si associa alle felicitazioni per il ritorno del giornalista in famiglia e al suo lavoro, ma si dissocia dal sottoscrivere la credibilità di qualsiasi notizia contenuta in questo comunicato.

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AMRICORD: questo articolo è stato scritto tra il 2012 e il 2014, quando l'ACC (Accademia dei Cinque Cereali) collaborava allegramente con LA TAMPA

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