Umorismo di sostegno
PUBBLICAZIONE UMORISTICA FONDATA DALL'ACCADEMIA DEI CINQUE CEREALI IL 2 GIUGNO 2016
ANNO IX d.F. - IDEATO, SCRITTO, IMPAGINATO, POSTATO E LETTO DAGLI AUTORI E DA SEMPRE DEDICATO A FRANCO CANNAVÒ
Fondatore e macchinista: Paolo Marchiori.
Vicedirettori postali (addetti ai post): Stefania Marello, Christina Fasso, Italo Lovrecich, GioZ, il Pensologo Livio Cepollina.
RISCALDAMENTO GLOBALE E RAFFREDDAMENTO INDIVIDUALE
Come ogni anno anche questa estate, a detta di meteorologi ed esperti, è la più calda di sempre. Da quando si rilevano le temperature, ma anche da prima, grazie agli studi sul clima preistorico e le glaciazioni. Praticamente, a parte quelle immediatamente successive al big bang, che dovevano essere piuttosto... infuocate, l'estate che stiamo vivendo è il superlativo assoluto del caldo.
Madama Cesira, che vive a Torino da ottant'anni, e non va più in ferie, al sentire queste quotidiane giaculatorie trasmesse dai notiziari televisivi, si chiede: ma dov'è stato tutto questo caldo, se a giugno dormivo ancora con la trapunta, a luglio pioveva o grandinava a giorni alterni, e giusto gli ultimi giorni di agosto ho acceso il ventilatore? Come temperatura media, risponde l'ennesimo esperto. Il che si traduce per i profani in scioglimento dei ghiacciai artici, ma giornate autunnali nell'Europa del Nord.
Il globo terrestre nel corso dei secoli si riscalda, ma la temperatura interna di un essere umano nel corso degli anni tende a scendere: invecchiando la percezione del freddo aumenta, con la conseguente necessità di vestirsi di più o alzare il riscaldamento in casa. Si tratta di un problema metabolico, o forse potremmo dire metabulico, poiché è accentuato dalla pigrizia e dall'abulia della terza età, che non ama muoversi freneticamente, fare sport, e spostarsi in bicicletta perché, nonostante gli acciacchi, vuole ancora vivere. Potremmo chiamare questo fenomeno Raffreddamento Individuale. Le donne ne sono particolarmente colpite. Superata la menopausa, nella quale ogni donna scopre il proprio "riscaldamento globale" a colpi di improvvise e fastidiose caldane, arriva il brivido facile, il raffreddamento frequente, la sciatica da colpo d'aria e la tosse.
Cesira, da che ha ricordi, sa che l'estate è una stagione calda, con punte di afa insopportabile, ma anche settimane di piogge che ti obbligano a uscire con giacchetta e ombrello. Nessuno si è mai preoccupato, fino a circa dieci o quindici anni fa. Non c'erano allarmi, avvisi della protezione civile, anticicloni africani dai nomi terrificanti.
Oggi l'estate è un vero incubo: al disagio del caldo si aggiunge una costante preoccupazione di disastri ambientali, incendi, carestia, alluvioni e fine del mondo imminente. Nelle serene notti estive, oltre al disagio della calura o del rombo dei condizionatori, ci sono gli incubi indotti dai menagramo onnipresenti sui media. Durante il giorno i notiziari raccomandano agli anziani di non uscire nelle ore centrali della giornata, di bere molto, di indossare abiti leggeri, di non mangiare cibi calorici, ma l'unico avviso che sarebbe davvero utile manca, ed è a proposito della climatizzazione dei centri commerciali.
Le persone di una certa - come le chiamano i giovani - prima di entrare in un supermercato, anche se fuori ci sono 40 gradi, hanno imparato per esperienza che è meglio indossare un golf sui famosi 'abiti leggeri' raccomandati. Così evitano le contratture dolorose e il blocco della digestione ogni volta che devono fare la spesa.
Quando arriva l'autunno le orrende profezie non cessano: sì, perché anche gli inverni sono i più caldi di sempre. Sarà - pensa Cesira - ma per colpa della guerra e della necessaria "transizione energetica", la stagione del riscaldamento è stata ridotta, e la temperatura concessa nelle abitazioni si attesta intorno ai 18 gradi. Perciò, i riscaldamenti centralizzati si accendono solo a novembre e implacabilmente si spengono a fine marzo, qualunque sia la temperatura esterna.
La povera Cesira si aggira per casa con le calze di lana, due maglie, e un plaid sulle spalle, a guisa di mantello. Quando si stufa di inciampare nel plaid, se lo toglie e accende la stufetta elettrica, con l'inevitabile lievitazione dei consumi e delle bollette. Vive tutto ciò come una profonda ingiustizia: lei non usa l'auto, pratica la raccolta differenziata, non spreca nulla, non va in crociera né si sposta in aereo, non fa nulla che possa contribuire al riscaldamento globale... Perché deve soffrire il freddo individuale?
È proprio vero: non ci sono più le stagioni di una volta, quando si lavorava duramente, si tirava la cinghia, ma si guardava al futuro con speranza e fiducia.
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Stefania Marello - ACC

Madama Cesira, visibilmente a suo agio, si ribella ai consigli degli esperti
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